La Suzuki GSX-S 1000 ABS punta il look sul concetto di Crouching Beast” ossia della bestia che punta la preda

Suzuki GSX-S 1000 ABS, l'aggressiva naked di Hamamatsu punta su maneggevolezza, potenza e comfort

di Lorenzo Baroni
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ROMA - Una naked che fa della compattezza, della potenza e del comfort il suo cavallo di battaglia. Un’aspetto da belva incattivita, un cuore che batte forte e potente 146 cv e un prezzo di 12.290 Euro per averla.

Un design, quello della GSX-S 1000, aggressivo, che punta sul concept di "Crouching Beast” ossia della bestia che punta la preda. Con una coppia di indicatori che mimano le zanne di un felino e con un forte impatto visivo che ha nel contrasto tra le parti lucide della carenatura verniciata e le plastiche nere opache, la sua attrattiva principale e che permette un equilibrio tra vistosa sportività e sobria eleganza. La coda snella e slanciata, che ben si integra con tutta la linea della moto.

Il motore, un K5, "a corsa lunga" con un alesaggio x corsa di 73,4 x 59 mm, grintoso ai regimi medio-bassi e quindi più stradale. Per ottenere rigidità e peso ottimali, i pistoni sono stati riprogettati con l'uso della tecnologia FEM (Finite Element Method) e poi rivestiti con materiale Suzuki Composite Electrochemical Material (SCEM) rendendoli anche più leggeri del 3%. Ridisegnati moltissimi altri elementi come le camme per la nuova fasatura delle valvole, gli iniettori ora a 10 fori, il sistema SDTV (Suzuki Dual Throttle Valve) con valvole a farfalla secondarie da 44 mm e il nuovo sistema di raffreddamento a liquido associato ad un nuovo filtro aria. Nuovo anche il sistema di scarico 4-in-2-in-1 dotato di Suzuki Exhaust Tuning (SET) ossia la valvola a farfalla azionata dal servomotore in base ai parametri del regime del motore, della posizione dell'acceleratore e della posizione del cambio per migliore il processo combustivo.

Il telaio, ergonomico e votato al comfort si, ma sportivo, è in alluminio per ottenere contemporaneamente rigidità e leggerezza, il forcellone in lega di alluminio deriva da quello della GSX-R, con le stesse doti di robustezza, stabilità e guidabilità.

Per il reparto sospensioni, all'anteriore abbiamo una forcella rovesciata KYB completamente regolabile da 43 mm con 120 mm di escursione e dietro c'è un mono regolabile in estensione e precarico con 63 mm di corsa. I freni sono equipaggiati davanti con pinze monoblocco Brembo a 4 pistoncini accoppiate con due dischi da 310 mm, disco singolo da 220 mm dietro e sopportato dall’ABS Bosch dal peso di soli 640 grammi.

Nella guida la vera chicca è l'anteriore trasmette un ottimo feeling, facile fidarsi della sua stabilità in percorrenza di curva anche se si forza. La posizione di guida poi non è affatto stancante anzi, confortevole e azzeccato il triangolo di appoggio. Ci si muove facilmente sulle pedane leggermente arretrate che esaltano la posizione e la guida sportiva.

E' agile e maneggevole per essere una 1000 arrabbiata, il motore è molto rotondo ai bassi senza dando sempre la giusta spinta. La taratura standard delle sospensioni non è eccessivamente rigida e non grava sulla schiena anche dopo parecchi chilometri sul pavé.

Nel misto stretto è semplicissima, scendendo in piega e si mantiene la traiettoria senza correggere. Il motore ci accompagna benissimo con una coppia omogenea e ben distribuita. E' sufficiente tenersi tra i 4.000 e i 7.000 giri per viaggiare divertendosi. Unica pecca un leggero apri-chiudi alle basse velocità che nel traffico si rivela fastidiosetto.

Una buona moto, facile e divertente, bella nella guida sia nel traffico dove non è impacciata e “grossa”, che in pista dove è allegra e soprattutto valida.
 

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Venerdì 6 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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