Sergio Marchionne a Wall Street

Fca, trimestre in rosso per accantonamenti
ma i ricavi e il risultato operativo crescono

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DETROIT - La prudenza porta in rosso i conti Fca: il terzo trimestre 2015 chiude in perdita per 299 milioni a causa di 602 milioni di accantonamenti legati a futuri richiami di vetture. In aumento del 17% i ricavi, pari a 27,5 miliardi di euro.

L'amministratore delegato Sergio Marchionne conferma gli obiettivi per l'anno già rivisti al rialzo e, nella conference call con gli analisti finanziari, i target al 2018, ma avverte che l'accordo con il sindacato Uaw per il nuovo contratto delle tute blu americane peserà sulla redditività. A Piazza Affari il titolo dopo la pubblicazione dei conti va giù pesantemente, poi chiude in calo del 2,18% a 13,49 euro. Vola l'utile Ferrari, pari a 94 milioni di euro nel trimestre, in crescita del 62%, mentre i ricavi netti ammontano a 723 milioni (+9%), con 1.949 vetture consegnate (+21%). La casa di Maranello, da una settimana quotata a Wall Street, prevede per il 2015 ricavi netti pari a circa 2,8 miliardi di euro e la consegna di 7.700 vetture.

La trimestrale, esaminata dal consiglio di amministrazione a Detroit, presenta dei dati 'adjusted', cioè depurati delle voci non ricorrenti, in crescita. L'ebit (il risultato operativo) è pari a 1,3 miliardi di euro, il 35% in più del terzo trimestre 2014. «A seguito del recente aumento dei costi e della frequenza delle campagne di richiamo - spiega la società presieduta da John Elkann - il Gruppo ha rivisto la metodologia attuariale utilizzata per la stima dei costi dei richiami futuri.

Di conseguenza è stato rilevato un aggiustamento di 761 milioni di euro per gli Stati Uniti e il Canada relativo alla variazione nella stima dei costi per future campagne di richiamo». Il risultato operativo adjusted non comprende inoltre 142 milioni di euro relativi «alla svalutazione di giacenze oltre ad incentivi addizionali su veicoli danneggiati a seguito dell'esplosione avvenuta lo scorso 12 agosto nel porto di Tianjin in Cina (di cui è atteso il recupero tramite indennizzo assicurativo)». L'utile netto, depurato delle voci straordinarie, è pari 303 milioni di euro a fronte dei 230 milioni di euro del terzo trimestre 2014.

L'andamento positivo della redditività è dovuto alla performance del mercato del Nordamerica, che ha più che raddoppiato il risultato precedente, mentre quello del Sudamerica è tornato in positivo anche grazie ai buoni risultati della Jeep in Brasile. Continua a migliorare l'area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa). L'indebitamento netto industriale è in calo e si attesta a 7,8 miliardi di euro, mentre la liquidità disponibile rimane forte a 24,9 miliardi. Tra i target 2015 - consegne a livello globale a circa 4,8 milioni di veicoli, ricavi a oltre 110 miliardi di euro, utile netto adjusted pari a circa 1,2 miliardi di euro - l'unica correzione è per il debito netto industriale, rivisto a 6,6-7,1 miliardi per tener conto dell'effetto dell'Ipo Ferrari.

Quanto agli obiettivi 2018 «non cambiamo programmi e obiettivi, il business è in salute», spiega Marchionne, fiducioso anche sul consolidamento del comparto. «C'è una parte del settore che crede che ci sarà un cambiamento di approccio. Non ha senso fare speculazioni, chiedere con chi parla Marchionne. Lasciamo lavorare l'industria. Succederà, diamole tempo».


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Giovedì 29 Ottobre 2015 - Ultimo aggiornamento: 03-11-2015 19:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA