Esteban Gutierrez, il messicano ex collaudatore Ferrari è al debutto in formula E

Formula E, riparte dal Messico la caccia alla Renault di Buemi: DS Virgin e Abt Audi in cerca di rivincite

di Mattia Eccheli
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CITTÁ DEL MESSICO – Sabato, quando si correrà la quarta tappa della terza stagione della Formula E, il campionato del mondo riservato alle monoposto elettriche, i riflettori saranno puntati sul brasiliano Lucas Di Grassi per almeno due ragioni. La prima è che dopo tre vittorie di fila di Sébastien Buemi è tra i pochi piloti a poter contribuire a tenere vivo l'interesse per la competizione e la seconda è che l'anno scorso aveva tagliato per primo il traguardo, ma solo dopo l'arrivo era stata individuata una irregolarità alla vettura che gli era costata la squalifica e, a conti fatti, il titolo mondiale.

Nell'Autodromo Hermanos Rodriguez di Città del Messico, Di Grassi è chiamato riscattarsi. E a vincere per sé e per il team Abt Schaeffler Audi Sport: egli accusa già 29 punti di distacco dallo svizzero, mentre la scuderia deve recuperare 51 lunghezze allo squadrone francese che si è assicurato i primi due titoli costruttori.

Sul solo vero circuito cittadino della Formula E, anche l'argentino del team DS Virgin José Maria Lopez ed il messicano della Techeetah Esteban Gutierrez sono sotto i riflettori. Il campione in carica del WTCC, titolo che non difende, è stato ingaggiato anche per correre nel FIA World Endurance Championship ed arriverà sul circuito solo poche ore prima della gara, ragione per la quale è pronto anche il terzo pilota, Alex Lynn, che proverà la vettura venerdì.

Per l'ex collaudatore Ferrari Gutierrez, l'ingaggio del team cinese rappresenta una nuova opportunità e, allo stesso tempo, una grande responsabilità perché il suo debutto in quella che ha definito la disciplina del futuro del motorsport avviene davanti al pubblico di casa. La gara di Città del Messico durerà 45 giri per un totale di poco superiore ai 94 chilometri. Ogni tornata è “condita” da 17 curve e misura poco meno di 2.100 metri. Le insidie della pista derivano anche dall'altitudine (nessuno arriva a 2.500 metri), ma anche dalle velocità elevate.
 

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Sabato 1 Aprile 2017 - Ultimo aggiornamento: 05-07-2017 16:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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