Sebastien Ogier, si è appena riconfermato campione del mondo WRC con la Ford Fiesta

WRC, Ogier ha deciso il suo futuro...ma per ora non dice cosa: quattro le opzioni possibili

di Mattia Eccheli
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COFFS HARBOUR - «Ho deciso al novantanove per cento», assicura il campione del mondo di rally uscente ed entrante Sébastien Ogier a proposito del suo futuro. Le speculazioni sono molte, ma a parte quello che sa (e non dice) il francese, si può solo azzardare. La sola certezza che riguarda la scuderia che ha contribuito a far vincere, la britannica M-Sport, è che Dmack non sarà più della “partita” con la terza macchina.

Il produttore di pneumatici ha ufficializzato il “ritiro” dalle competizioni, almeno nel modo in cui vi aveva preso parte. Continuerà a fornire gomme, ma non sarà più impegnato direttamente con un team ed un'auto. Con un tweet ha spiegato che l'anno prossimo si concentrerà sullo sviluppo del prodotto e sulle opportunità commerciali forte proprio dei successi ottenuto nel 2017, nel corso del quale ha di fatto sostenuto i costi della terza Fiesta, quella di Elfyn Evans.

Ma tutto ruota attorno ad Ogier, che compirà 34 anni tra meno di un mese. La voglia di vincere non gli manca, ma la paternità lo ha reso più “prudente”. Tanto che aveva confidato perfino di non aver escluso di smettere dopo i rischi corsi in Finlandia. Cinque volte iridato, ha vinto 40 rally, un terzo di quelli cui ha preso parte, trionfando in 500 stage. L'ago della bilancia del mercato piloti è lui. Le opzioni sono un prematuro addio (da vincitore), un altro anno in M-Sport, un ingaggio da parte di Citroen o il trasloco in Toyota.

Il fuoriclasse transalpino resta abbottonato circa il suo futuro: «Tra un mese si chiuderanno le iscrizioni per il Rallye Monte Carlo – ricorda Ogier ai giornalisti in Australia – allora saprete se ci sono o meno». Sottolinea di non voler “fare giochetti”, ma semplicemente di non volersi trovare nella situazione in cui non può dire cosa succede. Pare di intuire che il pilota abbia fatto sapere cosa vuole, adesso tocca agli altri. Soprattutto a Malcolm Wilson, numero uno della M-Sport, che potrebbe faticare ad andare incontro alle sue richieste economiche. E che non sembra in grado di convincere l'Ovale Blu ad impegnarsi nel Wrc con un progetto diverso da quello che ha messo in piedi con la divisione Performance.

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Venerdì 17 Novembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 21:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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