Nautica, approvato il nuovo codice: molti cambiamenti nelle regole per il diporto. Soddisfatte le associazioni di categoria

Nautica, approvato il nuovo codice: molti cambiamenti nelle regole per il diporto. Soddisfatte le associazioni di categoria

di Sergio Troise
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ROMA - E’ stato un lavoro lungo e faticoso, costellato di difficoltà, incomprensioni, divisioni, ripensamenti, recuperi in extremis. Ma alla fine la svolta c’è stata: il Consiglio dei ministri ha varato il nuovo Codice della nautica, rendendo operativa una regolamentazione che le associazioni di categoria – Ucina in testa, con Assilea, Assomarinas, Assonat-Confcommercio, Confarca – sollecitavano da tempo, a sostegno dell’intera filiera, dai cantieri agli operatori del turismo nautico e del charter, fino ai diportisti, da sempre l’anello debole e inascoltato del comparto.

Il nuovo Codice della nautica rafforza la tutela dell’ambiente marino, la sicurezza della navigazione, la salvaguardia della vita umana in mare, la diffusione tra le nuove generazioni della cultura e dell’educazione marinara, con iniziative come la Giornata del mare. E ancora: disciplina il sistema di rilascio della patente nautica, tutela i natanti (barche fino a 10 metri esenti da obbligo d’immatricolazione), chiarisce alcuni aspetti del leasing, fissa nuovi diritti dei diportisti semplificando alcuni adempimenti a carico dell’utenza, rende più competitiva la bandiera italiana (finora penalizzata rispetto a quelle inglesi, maltesi e francesi), sostiene lo sviluppo della cantieristica e del refitting, introduce le motorizzazioni gpl, prevede nuove figure professionali, aggiorna le disposizioni per le strutture ricettive quali porti e marine, con riferimento al transito e al ricovero a secco delle unità, ma anche con la creazione di campi ormeggio e campi boe.

Ma soprattutto il nuovo Codice apre finalmente le porte al tanto atteso Registro telematico delle barche (il cosiddetto PRA del mare) e alla semplificazione delle modalità di iscrizione delle unità e delle navi da diporto. Ciò vuol dire che vengono aboliti i registri cartacei finora custoditi dalle Capitanerie di porto, e che tutte le imbarcazioni saranno registrate in un sistema informatico, con la possibilità – a discrezione dell’armatore - di cancellare anche i numeri di targa dalle murate. Tutto ciò – è bene ricordarlo – entrerà in vigore con l’approvazione del Decreto Attuativo, passaggio definitivo e necessario per stabilire il “chi fa che cosa”.

Inutile dire che tutto ciò rappresenta un successo per Ucina/Confindusria nautica, che negli ultimi due anni ha “marcato stretto” il Palazzo, con una assidua, costante azione persuasiva esercitata sull’asse Genova-Roma e culminata nella giornata inaugurale del Salone ligure, quando il ministro Delrio ha rassicurato la presidente degli operatori del settore, Carla Demaria, impegnandosi a rispettare tutti gli impegni e a soddisfare tutte le richieste, a beneficio di un settore in ripresa, troppo a lungo penalizzato da errori ed omissioni di precedenti governi (Monti in testa).

Soddisfatta dai positivi passaggi parlamentari e certa che il Consiglio dei ministri non avrebbe potuto stravolgere ciò che era stato ormai deciso con il benestare di tutte le parti interessate, Ucina non ha aggiunto commenti alla definitiva approvazione del nuovo Codice. Ormai i vertici dell’associazione si sentono soddisfatti e guardano con fiducia soltanto ai decreti attuativi.

Nonostante l’esclusione dai tavoli di concertazione, i primi a farsi avanti per commentare entusiasticamente la svolta e cavalcare l’onda del successo sono stati invece gli operatori aderenti a Nautica Italiana, l’associazione di 97 aziende uscite da Ucina, tra le quali i leader mondiali nei rispettivi settori rappresentativi dell’intera filiera (Azimut-Benetti, Baglietto, Ferretti Group). “Nautica Italiana – recita un comunicato diffuso il giorno dopo l’approvazione del nuovo Codice - plaude al Governo e in particolare al ministero dei Trasporti e Infrastrutture per la celerità dell’azione portata avanti, che ha consentito, come fortemente richiesto dall’Associazione anche nel corso dell’audizione in Senato, il rispetto della scadenza della Delega” (5 novembre, ndr).

«Le numerose novità introdotte dal nuovo Codice della Nautica permetteranno al nostro settore, che sta vivendo un nuovo ciclo di crescita, un ulteriore sviluppo e maggiore forza competitiva» – ha dichiarato il presidente di NI, Lamberto Tacoli, aggiungendo che «per completare il percorso è però necessario ancora un grande lavoro a partire dall’attuazione, nei tempi utili alla prossima stagione, del Registro Telematico e dalla stesura dei decreti attuativi, senza i quali la riforma é ancora parziale».

A tal proposito Nautica Italiana sottolinea l’esigenza che l’”attività di supporto e ascolto delle componenti del comparto sia il più ampio e completo possibile e comprenda anche le organizzazioni che rappresentano la realtà artigianale della filiera - piccole e medie imprese – i servizi alla nautica, senza dimenticare l’utenza che costituisce una componente essenziale del comparto”. Proprio nell’ottica di supportare il settore, l’associazione ha fatto sapere di essere pronta a mettere a disposizione dei propri soci il commentario al Codice, intitolato “Guida di Nautica Italiana all’interpretazione del nuovo Codice della nautica da diporto”.

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Venerdì 3 Novembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 05-11-2017 18:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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