Lo yacht Montkaj

Montkaj ed altri due yacht da sogno della famiglia reale saudita nel golfo di Napoli

di Sergio Troise
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NAPOLI - E' arrivato nel golfo di Napoli lo yacht di 87 metri Montkaj di Mohammad bin Fahd bin Abdul Aziz Al Saud, principe della famiglia reale saudita. Il principe è salito a bordo proveniente dall’aeroporto di Capodichino, dove è arrivato lunedì 17 luglio con un volo privato e si è trasferito poi a bordo dell’ammiraglia della sua flotta, ormeggiata allo Stabia Main Port, dove è stato accolto dal saluto di benvenuto del comandante della Capitaneria di porto Guglielmo Cassone. A coordinare il tour e i servizi tecnici l’agenzia Marittima Luise Group, sede principale a Napoli, altre 21 operative nei più importanti approdi italiani e altre 16 sedi nel resto del mondo.

Lo scalo stabiese è stato scelto come facility tecnica di supporto per avviare la vacanza del principe e del suo seguito tra le bellezze del golfo napoletano. E infatti, appena arrivato a bordo, il principe ha ordinato all’equipaggio di fare rotta su Capri, che da Castellammare di Stabia dista poche miglia: il Montkaj avanti, le altre due imbarcazioni nella scia. In serata hanno calato le ancore davanti ai Faraglioni. Dove difficilmente, però, il principe potrà sbarcare le supercar custodite nel garage del suo panfilo: un parco auto da sogno, che comprende Aston Martin, Audi, Mercedes e Ferrari. Probabile, invece, qualche escursione in elicottero.

Lungo 87 metri, il panfilo del principe saudita ospita 24 persone in 12 cabine, mentre all’equipaggio (22 membri) ne sono destinate altre 10. Il valore è stimato in 110 milioni di dollari, ma difficilmente la società Saudi Royal, proprietaria del panfilo, lo metterà in vendita. Mohammad bin Fahd bin Abdul-Aziz Al Saud, figlio del re Fahd dell’Arabia Saudita, è infatti molto legato alla sua barca, con la quale trascorre lunghi periodi in Costa Azzurra, in Costa Smeralda e, oggi, nel golfo di Napoli. Disegnata da Terence Disdale per i cantieri Amels, la nave da diporto è tra i “giocattoli” di lusso più cari al principe saudita. L’altro gioiello è un jet privato Boeing 777 del valore di 320 milioni di dollari.

Lo Stabia Main Port compensa con successo le lacune di Napoli, città di mare posta al centro di una delle baie più belle del mondo, ma priva di un vero porto turistico adeguato ad accogliere i super yacht e mega yacht che ogni anno, in estate, “fanno la fila” per accaparrarsi un posto nel golfo. «Per noi è una scommessa vinta - commenta invece il sindaco di Castellammare di Stabia Antonio Pannullo -. La collaborazione con la Capitaneria di Porto e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale ci sta garantendo la riconversione di una struttura ormai commercialmente ferma in porto turistico, garantendo occupazione e nuovo slancio economico alla città».

Soddisfazione hanno espresso anche gli imprenditori locali Raffaele ed Alessandro Esposito, che hanno investito per la riconversione del molo di sottoflutto del Porto Antico di Stabia, trasformandolo appunto nello Stabia Main Port. Con loro Francesco Luise, dell’Agenzia Marittima Luise Group, più che mai in prima linea nel dirottare la clientela internazionale verso Castellammare, vista la carenza di posti nell’unico molo disponibile a Napoli, a Mergellina. E infatti hanno riservato un posto nello Stabia Main Port anche Chopi Chopi, Saluzi, SS Delphine, Axioma, ovvero alcune tra le imbarcazioni più grandi e prestigiose del jet set nautico internazionale.

«Non potrebbe essere altrimenti – afferma Pietro Spirito, presidente Autorità di Sistema Portuale del Tirreno centrale – il porto di Castellammare di Stabia si trova infatti in posizione strategica per i mega yacht e giga yacht, al centro dei golfi di Napoli e di Salerno, con un retroterra unico di ricchezze naturali, artistiche e culturali. Riprendere l’eredità di uno degli approdi storici del Mediterraneo è uno degli indirizzi di azione dell’Autorità di Sistema del Tirreno Centrale. Miriamo al rilancio dell’industria cantieristica, rappresentato dalla eccellenza di Fincantieri, e alla nautica da diporto nel segmento di maggior valore aggiunto. Sono questi i due pilastri per lo sviluppo del porto di Castellamare».
 

 

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Mercoledì 19 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 20-07-2017 14:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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