La Lamborghini Urus nel deserto

Lamborghini Urus, spettacolo sulla sabbia in attesa del 4 dicembre

di Nicola Desiderio
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ROMA - Ormai ci siamo quasi. Il 4 dicembre infatti la Lamborghini Urus sarà svelata al mondo,ma ha già cominciato il suo strip tease mediatico attraverso una fuga mirata di immagini e notizie. L’ultima è legata al filmato che la vede impegnata tra le dune di sabbia, nel corso di collaudi necessari per un’auto che troverà sicuramente grande fortuna in Medio Oriente. Un paesaggio che si rivela anche un magnifico set per trasmettere tutte le emozioni che un Toro alle prese con il deserto deve trasmettere.
 

La prima volta in Cina. Anche se l’auto è ancora camuffata, si intravvedono le linee della Urus che dovrebbero riprendere, quasi alla lettera, quelle dell’omonimo concept presentato al Salone di Pechino del 2012. La base tecnica sarà la piattaforma modulare MLB Evo del gruppo Volkswagen, dunque la stessa di Audi Q7, Bentley Bentayga e Porsche Cayenne, dunque avrà una scocca che mescolerà sapientemente acciai speciali, alluminio e anche fibra di carbonio, autentica specialità della casa di Sant’Agata Bolognese che da anni oramai collabora con la Boeing e ha sviluppato processi inediti per la lavorazione dei materiali compositi, come dimostra la costruzione completamente in fibra di carbonio della Aventador, presentata nel 2012.

La prima turbo e ibrida plug-in. La Urus sarà lunga circa 5 metri, avrà la trazione integrale a controllo elettronico e un potente V8 biturbo da oltre 600 cv, dunque sarà la prima Lamborghini con motore sovralimentato, ma anche la prima a montare un propulsore ibrido plug-in, che arriverà in seguito, avviando quel processo di elettrificazione segnalata da concept come la Asterion, presentata al Salone di Parigi del 2014, e come la più recente Terzo Millennio. Come segnalato dal filmato, la Urus avrà 6 modalità di guida: Strada, Sport, Corsa, Terra, Neve e, per l’appunto, Sabbia. Non stupirebbe dunque se il prossimo teaser fosse girato su un ghiacciaio o nel fango, magari rivelando un’altra particolarità tecnica di un mezzo che ha il dovere di stupire per lo stile e per la prestazioni, più di quanto facciano la Bentley Bentayga e la Porsche Cayenne.

La terza Lambo, tutte fatte in casa. La Urus tuttavia non è il primo Suv della storia della Lamborghini. Nel 1983 la casa emiliana produsse la LM002, una sorta di pick-up da corsa dotata del motore V12 5.2 della Countach. La LM002 era figlia del progetto LM001, presentato nel 1981 e, ancora prima, di Cheetah (che però aveva il motore posteriore), un prototipo risalente al 1977 sviluppato originariamente per scopi militari. La Urus è anche un caso industriale di scuola. La sua produzione infatti era stata originariamente preventivata presso lo stabilimento di Bratislava, dove viene fatta anche l’Audi Q7. Grazie però all’intervento del Governo, della Regione Emilia Romagna, dei sindacati e di Invitalia, la Urus sarà prodotta accanto alle sorelle Huracàn e Aventador, sulle nuove linee che dovrebbero sfornare fino a 3mila unità all’anno grazie ad un investimento di 800 milioni di euro e all’assunzione di 500 operai. Insomma, è tutto pronto, ma per il momento godiamoci questo bell’antipasto.

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Martedì 14 Novembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 15-11-2017 22:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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