Un'auto a guida autonoma Nissan

Nissan Social Index, ecco cosa pensano gli europei della guida autonoma

di Mattia Eccheli
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BARCELLONA – Assieme agli spagnoli (25%), gli italiani (28%) sono i meno preoccupati della sicurezza cibernetica delle proprie auto. Rispetto al timore della perdita della privacy, hanno più paura di non avere più il controllo del veicolo (59%), anche se in misura inferiore a tedeschi e britannici (53%) e norvegesi (52%). Lo rivela la ricerca “Social Index” commissionata da Nissan e realizzata sun un campione di 6.000 persone nell'ottobre di quest'anno nei cinque maggiori mercati del Vecchio Continente e in Norvegia, il paese più “elettrizzato”.

Con la ricerca, Nissan ha voluto esaminare “gli atteggiamenti dei consumatori verso la guida autonoma”, una sfida tecnologica che il costruttore ha preso molto sul serio e per la quale ha tracciato un cammino a tappe. In Europa, il primo veicolo che offrirà funzioni di guida semi automatica sarà la top seller Qashqai, equipaggiata a partire dal prossimo anno con il dispositivo ProPILOT che ha debuttato in Giappone sulla monovolume Serena. La tecnologia assicura la marcia all’interno di una singola corsia con sterzo, acceleratore e freno che lavorano autonomamente.

Il rapporto rivela che l'auto non è la priorità degli intervistati, per i quali le sfide più importanti dei prossimi anni sono la pace e le guerre (54%) ed i cambiamenti climatici (51%). Sulla guida autonoma sembrano nutrire uno scetticismo sostanziale nei confronti delle autorità pubbliche: appena il 17% ritiene che saranno i governi a sviluppare le innovazioni che cambieranno il futuro. Al contrario, il 55% (con un picco del 63% in Spagna) immagina che ad aprire la strada saranno imprese e start-up. Tuttavia, solo un intervistato su quattro pensa che saranno i costruttori di auto a portare sul mercato soluzioni che miglioreranno la qualità della vita.

Gli europei dei sei paesi dove è stata condotta la ricerca sono molto interessati a fonti energetiche alternative (91%), ad abitazioni più efficienti ed eco-friendly (86%) ed a soluzioni di trasporto pubblico che riducano la presenza il numero di veicoli privati. Appena il 45% del campione ha dichiarato che si sentirebbe a proprio agio in un veicolo a guida autonoma, ma due su cinque sarebbero ben contenti di vedere in circolazione più veicoli senza conducente, naturalmente con una maggiore concentrazione tra i più giovani.

Tra i grandi vantaggi della guida autonoma c'è una maggiore “democrazia” della mobilità: il 57% vede benefici per i disabili, il 34% per i più anziani ed il 33% per i non vedenti. Più in generale, la sicurezza è il grande tema legato alla guida autonoma e molti immaginano strade più sicure in futuro. Quattro intervistati su cinque hanno però ammesso di aver svolto altre attività mentre erano al volante, con una punta dell'85% in Germania, dove pure il 66% è attento ai sistemi di protezione del veicolo. Con il 62%, il traffico è considerato il problema maggiore in Europa (seguito col 55% della ricerca del parcheggio e col 35% dagli altri automobilisti) ma appena un quarto crede che con la guida autonoma esso verrà ridotto. E nonostante tutto preferiscono comunque stare al volante che fare i passeggeri: il livello di “stressati” nel primo caso è del 18% contro il 26% del secondo.
 

 

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Domenica 25 Dicembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 15:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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