Luca De Meo, CEO di Seat

Seat, De Meo: «Soddisfatto di Ateca. Gli ordini sono il doppio di quelli previsti»

di Mattia Eccheli
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PARIGI – Il futuro di Seat si chiama Arona. È questo il nome scelto dalla casa spagnola per il prossimo Suv, il fratellino minore di Ateca che debutterà nella seconda metà del 2017. “Sarà il primo crossover di segmento B del gruppo”, sintetizza Luca de Meo, Ceo del costruttore di Barcellona. Arona, che misura una trentina di centimetri in meno rispetto ad Ateca, è parte della più grande offensiva di prodotto della storia di Seat, che beneficerà anche dell'arrivo della nuova Ibiza e del facelift di Leon.

E Ateca, il primo Suv, vi sta già regalando soddisfazioni?

“C'è un grande interesse”.

Quanti ordini?

“Molti più di quelli che si aspettavamo. Il doppio”.

Ma non avevate comunicato quanti ve ne aspettavate...

“Appunto (sorride). Il doppio di quelli che non vi avevamo detto. E le richieste sono per versioni alto di gamma. Con Ateca stiamo conquistando nuovi clienti, gente che non aveva mai pensato a Seat prima”.

La aspetta un futuro “sereno”, insomma.

“Diciamo che si profila un periodo che possiamo impiegare liberamente per pensare cosa vogliamo fare nei prossimi anni. Anche perché nel primo semestre di quest'anno abbiamo avuto un profitto: novantatre milioni di euro. In termini assoluti è un valore marginale, ma per Seat è il miglior risultato da anni”.

Cosa farà Seat “da grande”?

“Dobbiamo interrogarci sull'identità di marca. Dobbiamo diventare i migliori in qualcosa: nel gruppo e nel mondo”.

Mica un obiettivo da poco.

“Siamo una marca del sud. Da noi i clienti, che sono giovani come lo è Seat, si aspettano calore, buon gusto e creatività”.

Sono cose che già offrite. Cosa volete dare di più?

“La percezione del mondo dell'auto diventa sempre più complessa: ha raggiunto livelli analoghi a quelli delle assicurazioni. Ecco, noi vorremmo diventare quelli che, mi passi il termine, 'la fanno facile'”.

La “barcellonitudine” alla portata di tutti!

“Vogliamo semplificare le cose, offrendo ai clienti qualcosa che ritengono veramente utile e importante. Dobbiamo entrare in questo ordine di idee, anche dentro l'azienda: dobbiamo essere coerenti. Un esempio? Perché dobbiamo inviare una busta paga con voci che nessuno sa cosa siano?”.

Semplificherete i contratto di acquisto?

“...I miei colleghi ed io pensiamo ad esempio alla sicurezza. A sistemi di assistenza alla guida o di sicurezza avvertiti come necessari che abbiano un rapporto costi/benefici sostenibile. Per noi e per i clienti”.

Volete cambiare la percezione di Seat?

“Nessuno lo dice, ma la Q3 è è la migliore auto secondo un consumer report. E la produciamo noi, a Barcellona. E se facciamo bene quella auto facciamo bene anche le nostre. Seat vale il tre per cento dell'export della Spagna e quasi l'uno per cento del Pil. Dobbiamo dirlo”.

Adesso che avete i Suv puntate anche ad aumentare i volumi: andrete in nuovi mercati?

“Vendiamo già in settantasei paesi, ma certo la cintura del Mediterraneo e il Sudamerica sono possibili aree di espansione”.

Oltre ad essere compatta, Arona sarà anche “alternativa”?

“I motori saranno termici. Ma arriverà un sistema mild hybrid: ne abbiamo bisogno per via dei limiti sulle emissioni”.
 

 

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Domenica 2 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 03-10-2016 18:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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