La DS3 Performance, compatta di lusso francese ora anche con prestazioni top

DS3 Performance, la francese chic con la grinta di una vera sportiva

di Sergio Troise
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FIRENZE - Quando il marchio DS è diventato autonomo rispetto a Citroen, gli è stata affidata una mission specifica: puntare tutto su eleganza ed esclusività per ritagliarsi un ruolo di prestigio nella classe premium. Il discorso ha coinvolto non solo le auto di dimensioni medie e grandi (DS4, DS5) ma anche la “piccola” DS3, compatta di lusso che dal 2010 ha assolto il compito con piena soddisfazione, totalizzando 390.000 vendite nel mondo, nelle versioni berlina e cabriolet. Mancava però una versione sportiva. Perciò è nata la DS3 Performance.

Presentata in anteprima a Ginevra, la versione più grintosa della DS3 è ora ordinabile, sia con carrozzeria chiusa sia cabrio, anche se non sarà disponibile prima della fine dell’estate. La Casa francese l’ha battezzata proprio DS Performance, sigla sportiva nata dall’accordo di un anno fa con il team Virgin Racing, che cura la presenza DS nel campionato di Formula E. In questo caso, comunque, la motorizzazione elettrica non c’entra niente: la DS3 Performance monta infatti il noto motore a benzina 1,6 litri THP 4 cilindri, iniezione diretta, sovralimentato, con potenza di 208 cv e coppia di 300 Nm, in pratica lo stesso della 208 GTi, ma con una erogazione meno brusca, grazie ad una diversa mappatura della centralina. Il cambio, manuale a 6 marce, con i rapporti della seconda e della sesta accorciati, è preciso e rapido negli innesti e non fa troppo rimpiangere la mancanza di un sequenziale con paddles al volante.

La nuova D3 Performance – sia chiaro - non è una cattivissima supercar in formato ridotto, ma è sicuramente una sportiva autentica, capace di regalare prestazioni e piacere di guida senza rinunciare all’eleganza e al comfort. Ritoccata nel design, negli allestimenti e nella motorizzazione, viene commercializzata a partire da 27.150 euro. La più cara della gamma (36.050 euro) è la versione BRM Cronograph, che però è una edizione speciale a tiratura limitata di 39 esemplari, frutto dell’accordo con l’omonima casa di orologi, che prevede anche la fornitura di un esclusivo cronografo dedicato. Verniciata in oro e nero, si distingue dalle altre, che prevedono invece una gamma colori con cinque scelte per la berlina e quattro per la cabrio.

Le linee guida del progetto miravano, come detto, a trovare l’ideale compromesso tra l’eleganza tipica del marchio DS e le prestazioni. Prestazioni non fini a se stesse, e dunque non legate esclusivamente alla cavalleria, ma anche alle capacità dinamiche, alla precisione di guida e al comfort. In questa ottica sono state allargate le carreggiate, utilizzati ammortizzatori e barre stabilizzatrici specifici, abbassato l’assetto di 15 mm e, soprattutto, è stato adottato un differenziale Torsen a slittamento limitato (30%) che ottimizza la trazione e migliora la tenuta di strada.

Grazie anche ad un ESP non invasivo, la guida risulta fluida, con inserimenti in curva precisi e quasi del tutto priva di imprevisti. Il risultato, insomma, è una sportiva fruibile, non scorbutica, utilizzabile tutti i giorni, e non solo da smanettoni dalla guida arrogante, ma anche da tranquille signore attratte dalla personalità di quest’auto che esalta eleganza e sportività. Un’auto dalla quale ci si può aspettare anche un bel sound (rispetto alla DS3 standard l’impianto di scarico è stato rifatto) e prestazioni emozionanti: 0-100 in 6,5 secondi e, ove consentito, velocità massima di 230 km/h. Ciò detto, muovendosi senza troppe smanie si possono contenere anche i consumi, che nel ciclo misto risultano sorprendenti: 5,4 litri/100 km, con CO2 a 125 gr/km.

Esteticamente la versione Performance della DS3 si distingue per alcuni dettagli stilistici legati ai fari (LED e tecnologia allo Xeno), che hanno tra l’altro il pregio di ridurre i consumi d’energia. Altri elementi di personalizzazione sono i cerchi in lega da 18”, diamantati neri, le pinze anteriori (dell’italiana Brembo) verniciate in nero lucido e i badge di riconoscimento. A proposito di freni, vale la pena sottolineare che nella prova sulle strade del passo della Futa, mitico tratto della Mille Miglia tra Toscana ed Emilia, si sono rivelati di straordinaria efficacia: basta sfiorarli per capire che non ci saranno problemi a controllare l’auto.

Anche gli interni sono specifici. I sedili sono sin troppo avvolgenti (i reggifianchi compromettono la mobilità del braccio dedicato alla leva del cambio) e rivestiti in pelle, tessuto e Alcantara; bella la plancia con colori dedicati (bianco, rosso, oro), mentre il quadro strumenti risulta chiaro e completo. Non mancano dotazioni come l’assistenza al parcheggio, la telecamera di retromarcia con invio delle immagini su un Touch Pad da 7 pollici, la funzione mirror screen e l’active city brake, ovvero il sistema di frenata automatica che permette di evitare i tamponamenti a bassa velocità o di ridurne l’impatto. Tra le dotazioni proposte in optional anche il Connect Box con il pacchetto SOS & Assistenza, sistema che permette chiamate automatiche d’emergenza o di assistenza localizzata, con l’invio dei soccorsi in caso di necessità.
 

 

 

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Martedì 12 Luglio 2016 - Ultimo aggiornamento: 09:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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