Il restyling della Honda Jazz

Honda Jazz, con il nuovo 1.5 da 130 cv è decisamente più Dynamic

di Nicola Desiderio
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ROMA – La Honda Jazz arriva al restyling di metà vita della terza generazione a poco più di due anni dalla presentazione in Europa e oltre 7 milioni di pezzi venduti dal 2001 in tutto il mondo (prodotti in 11 stabilimenti diversi) che ne legittimano la statura di world car, comune del resto a molti altri modelli Honda. Le novità stanno nella nuova versione sportiva Dynamic e nel nuovo motore 1.5 da 130 cv, già visto sulla HR-V, che si aggiunge all’1,3 litri da 102 cv presente dal lancio.

Somiglianze di famiglia. I due motori appartengono alla stessa famiglia Earth Dreams Technology e condividono l’iniezione diretta, il sistema EGR allo scarico e lo stesso alesaggio di 73 mm, dunque la maggiore cilindrata è ottenuta con un aumento della corsa (da 78,7 a 89,5 mm) mentre la distribuzione ha la fasatura e l’alzata variabili, due cavalli di battaglia di Honda. Se però il più piccolo ha un rapporto di compressione di 13,5:1 e funziona a ciclo Atkinson a basso carico, l’1.5 funziona invece sempre con il normale ciclo Otto e ha un rapporto di compressione di 11,5:1. Il nuovo 1.5 eroga 130 cv a 6.600 giri/min e 155 Nm di coppia a 4.600 giri/min, è omologato Euro6d e promette consumi di 5,9 litri/100 km con emissioni di CO2 di 133 g/km che scendono rispettivamente a 5,4 litri/100 km e 124 g/km con il cambio CVT a 7 rapporti sequenziali che accelera da 0 a 100 km/h in 10 secondi invece di 8,7. Con entrambi i tipi di trasmissione, la Jazz 1.5 raggiunge 190 km/h.

Più forma che sostanza. Rimangono immutate le caratteristiche tecnologiche per il comfort e la comunicazione. La strumentazione ha un quadrante analogico e due digitali monocromatici, il sistema infotelematico con schermo a sfioramento da 7 pollici ha MirrorLink, ma non Android Auto e Carplay pur avendo la radio DAB, più prese USB e persino una HDMI, la navigazione Garmin aggiornabile e la possibilità di implementare diverse app grazie al fatto che il sistema operativo è basato su Android. La dotazione di sicurezza comprende la lettura dei segnali, l’allarme per l’allontanamento della corsia, la frenata autonoma in città e la commutazione automatica dei fari che sulla Dynamic sono a Led di serie. La nuova versione si riconosce per i diversi paraurti, i filetti rossi e i cerchi in nero mentre all’intero il volante e il pomello del cambi sono rivestiti in pelle con cuciture arancione.

Vendesi spazio a volontà. Ma la caratteristica fondamentale della Jazz è lo spazio, sia per quantità sia per qualità. In 4 metri di lunghezza la Jazz offre quello che vetture molto più grandi si sognano, grazie in particolare alla posizione centrale del serbatoio (sotto i sedili anteriori) e al sistema Magic Seats. Tanto per cominciare, il bagagliaio ha una capacità di 354 litri e abbattendo gli schienali, si abbassano anche le sedute, ricavando un piano perfettamente piatto e continuo con un volume di carico di 1.314 litri. C’è poi spazio sotto le sedute che possono essere sollevate, per ospitare oggetti lunghi e alti facendoli entrare dalle portiere posteriori, oppure si può ricavare un piccolo letto reclinando del tutto all’indietro gli schienali anteriori. Inarrivabile dalle concorrenti anche lo spazio all’interno dell’abitacolo: a impressionare in particolare sono l’ampio angolo di apertura delle portiere e lo spazio per le gambe di chi siede dietro: degno di una limousine.

Più lo mandi su, più ti piace. La Honda Jazz con l’1.5 guadagna sicuramente in piacere di guida. Abbiamo potuto guidarla a Nord di Roma, nella zona compresa tra il litorale e il Lago di Bracciano, vedendo confermate e, in qualche caso, migliorate alcune delle caratteristiche che avevamo già apprezzato nel 2015, in occasione del primo contatto con la Jazz. Piace in particolare l’elasticità del motore che non è quella dei motori turbo di ultima generazione, esuberanti sin dai bassi regimi, ma poi privi di verve. L’1.5 giapponese invece risponde con maggiore progressività, ha un’ampia finestra utile di erogazione e infine un grande allungo che arriva, senza problemi, a 7.000 giri/min. Se invece è sfruttato in basso, si dimostra fluido ed elastico ed è anche effettivamente parco nei consumi. Il cambio è corto, sia negli innesti sia nei rapporti tanto che si vorrebbe una sesta più lunga, la manovrabilità è buona, ma da Honda ci si aspetta di meglio. Lo sterzo ha guadagnato in precisione e, sebbene l’assetto sia ribassato, l’assorbimento delle sospensioni rimane efficace con un miglior feeling con la strada. In questo modo, la guida diventa, se non sportiva in senso stretto, comunque briosa e piacevole, ma sempre sicura.

Due allestimenti per due motori. La Honda Jazz 1.5 parte da 18.300 euro per l’allestimento Dynamic Connect che diventano 18.950 con il Navi ADAS mentre per il cambio automatico CVT ci vogliono 1.350 euro in più.

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Giovedì 25 Gennaio 2018 - Ultimo aggiornamento: 15:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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