La nuova Volkswagen Polo in versione GTI

Polo positivo, Volkswagen lancia la 6^ generazione: un passo in avanti: più lunga e larga, è anche più bassa

di Cesare Cappa
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BERLINO - Come si cambia quando si cambia? Crescendo. Così la sesta generazione di Volkswagen Polo si presenta al grande pubblico. Da quando era semplicemente la piccola di Wolfsburg di strada ne ha fatta. Oggi si parla di pianali modulari, connettività a bordo, infotainment. Tutte questioni utili ad ammaliare, ma non sempre facili da raccontare. Meglio dare spazio allo spazio, che poi è la prima cosa che cerca chiunque sia in procinto di cambiare auto, magari scegliendo un modello di segmento B per il miglior rapporto costi benefici.
 

 

Ambito che la nuova Volkswagen Polo dovrebbe soddisfare appieno, dato che siamo ben sopra i 4 metri di lunghezza, 4,053 per essere precisi. Più lunga, ma pure più larga, dato che si passa da 1,682 m a 1,751 m. La rivisitazione dimensionale tocca pure il passo, ora fisso a quota 2,564 m. Il fatto che invece l’altezza sia scesa alla soglia di 1,446 m, anziché 1,453 m, enfatizza l’aspetto estetico. Quello in cui una vettura più bassa vanta più appeal sotto il profilo della percezione sportiva. Di fatto il design di nuova Volkswagen Polo, pur modificando la prospettiva, conserva quel rigore tipico delle tedesche. Le linee sono dritte, ma c’è spazio per un piccolissimo omaggio al mondo delle coupé nella sezione posteriore.

L’unico vantaggio quantificabile nell’immediato, riferendosi alla crescita della compatta di Wolfsburg, è che chi siede dietro non corre il rischio di toccare con la testa. Quindi massima democrazia quando si tratta di altezza. Un dato che potrebbe sembrare poco rilevante, ma che invece chi sceglie un segmento B come auto per la famiglia tiene a valutare. Anche perché la tipologia di vettura deve in qualche modo soddisfare chi ha bisogno di spazio, conservando però una certa maneggevolezza in città. Quindi crescere è importante, ma senza esagerare. Una rassicurazione in tale direzione, viene in qualche modo certificata dalla capienza del bagagliaio. Che dalla quinta alla sesta generazione è passato da 280 a 351 litri.


I numeri però che contano stanno sotto il cofano motore. Pur non vantando il primato di aver portato al debutto la variante del pianale MQB riservata alle vetture di segmento B, la nuova Polo ha quello di avere in dote la nuova unità sovralimentata a metano. La base di partenza è il 1.0 TSI tre cilindri, che per l’occasione si veste con la dicitura TGI, erogando 90 cavalli di potenza massima. La gamma delle motorizzazioni della tedesca è come al solito varia ed articolata. Ad aprire le danze il 1.0 MPI aspirato da 65 cavalli. Versione equipaggiata con un cambio manuale a 5 rapporti e con i freni a tamburo sull’asse posteriore. Il crescendo di potenze prevede il TGI di cui abbiamo appena parlato e il 1.0 TSI da 95 e 115 cavalli.

Il fronte benzina si chiude con il 1.5 TSI da 150 cv (non previsto per il nostro mercato). Per quanto riguarda l’alimentazione a gasolio, tutto è nelle mani del 1.6 TDI, disponibile in due livelli di potenza: 80 e 95 cavalli. Il cambio automatico doppia frizione DSG può essere accoppiato a tutte quelle unità con potenze a partire da 95 cavalli: quindi sono tagliati fuori il motore d’ingresso MPI e il primo dei due TDI. Si tratta dell’edizione a sette rapporti dell’automatico tedesco.

Ma la nuova Polo ha deciso di giocare subito a carte scoperte alla voce GTI. La sportiva della gamma debutta insieme al resto della famiglia. In questo caso la vera novità è l’abbandono del precedente 1.8 TSI, per affidarsi al già collaudato 2.0 TSI. Nome in codice EA888, la stessa motorizzazione che già equipaggia modelli come Golf GTI e Seat Leon Cupra, che per Volkswagen Polo prevede una potenza di 200 cavalli. Tornando a discutere di novità in senso assoluto, la tedesca mette sul piatto la seconda generazione del Active Info Display, che venne lanciato pochi anni fa con l’ultima generazione di Passat. Simile concettualmente al Virtual Cockpit di Audi, presenta un quadro strumenti interamente digitale. Il sistema sarà di serie sull’allestimento Highline, il più ricco della gamma Polo. Ma l’Active Info Display è solo una parte del pacchetto multimediale di bordo, perché l’intrattenimento vero e proprio passa dallo schermo touch posto al centro della plancia.


A seconda dell’allestimento la dimensione del display varia da 6,5 a 8 pollici. Nessun problema quando si tratta di connettività e smartphone, perché Volkswagen Polo può vantare la presenza di Apple CarPlay, Android Auto e MirrorLink. All’esordio la nuova piattaforma We by Volkswagen. Piattaforma che offre una serie di servizi, come la possibilità di pagare i parcheggi senza contanti. Funzionalità attiva al momento solo a Berlino. In tema di contenuti che possono fare la differenza, anche la disponibilità del cruise control adattivo con funzione Stop&Go. Certo non una prima assoluta, ma che fa di Polo un segmento B davvero premium. Il nuovo modello Volkswagen si affida alla tradizione in fatto di allestimenti: sono Trendline, Comfortline e Highline a dare vita alla gamma Polo. A questi si aggiunge la versione sportiva GTI e quella Beats dotata di un particolare impianto audio. Arriverà sul mercato entro fine anno e il prezzo in Germania è poco sotto i 13.000 euro.

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Giovedì 29 Giugno 2017 - Ultimo aggiornamento: 06-09-2017 12:47 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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