La nuova Toyota Yaris

Toyota Yaris, la regina ibrida che nel traffico non ha rivali

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo
  • 5

GINEVRA - La Toyota Yaris è tornata a far parlare di sé negli ultimi tempi. È lei infatti a portare le insegne della casa di Nagoya al suo rientro nel WRC dopo 17 anni riuscendo a vincere già alla seconda gara di campionato. E proprio l’auto da corsa ha portato in anticipo al debutto alcune delle novità estetiche che fanno parte della rinnovata Yaris stradale presentata a Ginevra. A 6 anni dal lancio della terza generazione infatti, i vertici della casa delle Tre Ellissi hanno deciso di dare una robusta rinfrescata al modello esistente con un investimento di 90 milioni di euro e oltre 900 nuove parti piuttosto che introdurre quella completamente nuova.
 

 

La Yaris IV arriverà invece sulle strade tra due anni e sarà prodotta ancora a Valenciennes, in Francia, sulla piattaforma TNGA, la stessa di Prius e C-HR, destinata a dare vita ad altri 18 modelli e 37 varianti coprendo almeno il 60% delle vendite globali entro il 2021. A motivare questa scelta ci sono i numeri: le auto della sua età sono “cotte” e pronte per la pensione, invece la Yaris l’anno scorso ha venduto 208mila unità in Europa aumentandole del 7,6% grazie alla versione ibrida, che fa ancora la differenza rispetto alle concorrenti e riguarda oltre il 40% del totale.

Circa un terzo dell’intera gamma Toyota è elettrificata è l’obiettivo è di arrivare al 50% entro il decennio, una barriera già sfondata in Italia con 5 anni di anticipo proprio mentre si aprono i 20 anni dal lancio della prima Prius festeggiandoli con i primi 10 milioni di ibride vendute. Traguardo ancora più ambizioso è ridurre del 90% le emissioni di CO2 allo scarico entro il 2050 e azzerarle interamente nei propri stabilimenti. La Yaris è nuova soprattutto in coda, per le luci posteriori più sviluppate in senso orizzontale, ma sono diversi anche i fari, il cofano, la calandra, i paraurti.

I tecnici sono poi intervenuti per migliorare le sospensioni, lo sterzo e l’insonorizzazione. Sono stati rivisti anche i materiali e gli allestimenti per l’abitacolo, la strumentazione e, cosa più importante, la dotazione di sicurezza è stata allineata a quella della concorrenti con l’aggiunta di dispositivi come l’allerta per l’allontanamento dalla corsia, il riconoscimento dei segnali, la commutazione automatica dei fari e la frenata automatica anche con funzione pedone. La gamma motori prevede ancora il 3 cilindri mille da 69 cv e la Hybrid da 100 cv (3,3 litri/100 km e 75 g/km di CO2), elimina il diesel 1.4 da 90 cv e sostituisce l’1,3 litri con un nuovo 1.5 da 111 cv che offre prestazioni migliori, ma consuma il 12% in meno (con il cambio CVT) ed è già pronto per la normativa Euro 6c e il ciclo di omologazione RDE.

Ma la dimostrazione migliore che la Yaris è viva e lotta è il ritorno della versione sportiva. Stavolta si chiama GRMN (Gazoo Racing Master of Nürburgring) ed è la Yaris più cattiva che sia mai esistita. Il suo 1,8 litri con compressore volumetrico, sviluppato insieme con Lotus, ha ben 210 cv ed è accoppiato ad un cambio a 6 rapporti ravvicinati, un differenziale Torsen, freni con pinze a 4 pistoncini e assetto messo a punto su quello che viene chiamato “Inferno Verde”. I sedili sono da corsa e il volante è quello della GT86. Sarà prodotta in meno di mille esemplari e sarà seguita da altri modelli sportivi dei quali si prenderà cura la Gazoo Racing Company, la nuova consociata che, così come l’Audi Sport, la BMW Motorsport e la AMG di Mercedes, farà da punto di incontro, sia ideale sia tecnologico, tra le auto da competizione e quelle ad alte prestazioni marchiate con le Tre Ellissi.
 

  • condividi l'articolo
  • 5
Martedì 11 Aprile 2017 - Ultimo aggiornamento: 12-04-2017 15:45 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti