La CT6 nuova ammiraglia Cadillac esposta al salone di New York

Cadillac CT6, l'icona delle ammiraglie
americane ha ambizioni internazionali

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NEW YORK - Cadillac fa sul serio e al Salone della Grande Mela presenta la CT6, destinata a sfidare le ammiraglia tedesche, giapponesi e britanniche da 5 metri e più e avviare il rilancio su scala mondiale del marchio di lusso di General Motors attraverso un investimento di 12 miliardi di dollari e 8 nuove vetture. Una rivoluzione testimoniata anche dal cambio di residenza del marchio che, dopo 113 anni, trasferirà il proprio quartier generale proprio nella Grande Mela, e da molteplici segni esteriori come il nuovo sistema di denominazione, uno stile meno estremo, tecnologie inedite e una filosofia più internazionale, anzi europea, rappresentata dalla nuova gamma motori che – almeno per il momento – non presenta neppure un V8.

Il leggero trionfo dell’alluminio. La Cadillac CTS è lunga 5,18 metri, ha un passo di ben 3,10 metri, è basata sulla nuova piattaforma Omega e la sua scocca è per il 64% in alluminio ad alta resistenza unito ad acciai, anch’essi ad alta resistenza, attraverso molteplici metodi tra cui rivetti, viti, saldatura laser e ben 180 metri di adesivo per una struttura che stabilisce nuovi record di rigidità torsionale e di leggerezza. Il peso della nuova CT6 parte infatti da meno di 1.700 kg, quanto le migliori auto di segmento inferiore e oltre un quintale in meno rispetto all’Audi A8, per citare un’ammiraglia tutta in alluminio. Sono 21 i brevetti sulle tecniche costruttive del nuovo pianale, 13 i diversi materiali utilizzati. Tutto per offrire il miglior equilibrio tra leggerezza, rigidità e resistenza, caratteristiche essenziali per efficienza, agilità di marcia, comfort e sicurezza.

Visibilità elettronica di giorno e di notte. Sono 11 invece i brevetti che riguardano lo specchietto retrovisore interno che in realtà non è altro che un visore TFT ad alta definizione da 1280x240 pollici collegato ad una telecamera grandangolare. In questo modo vengono fatti fuori gli angoli ciechi e, grazie anche al sistema di frenata automatica in manovra, è praticamente impossibile urtare oggetti o persone quando si parcheggia. Non per questo manca un sistema di visione perimetrica a 360 gradi, anzi per la prima volta al mondo, è in grado di registrare immagini in movimento. Per la visibilità ci sono poi altre chicche come il Night Vision di nuova generazione, un cavallo di battaglia classico per le Cadillac visto che lo applicò nel 2000 anche alla LMP che corse la 24 Ore di Le Mans. I fari sono a Led, ma a luce indiretta e il sistema infotelematico CUE funziona su schermo da 10,2 pollici fornendo connessione 4G, comandi touchpad, hotspot e il sistema audio Bose Panaray con 34 altoparlanti. Per gli smartphone che la supportano, c’è anche la ricarica wireless.

Sospensioni ad attrazione magnetica. Tipicamente Cadillac le sospensioni con ammortizzatori magnetoreologici, applicati per la prima volta proprio dal marchio americano alla Seville STS nel 2002 e oggi patrimonio di vetture come Chevrolet Corvette, Audi, Lamborghini e Ferrari. Inedita invece per un’auto americana il sistema a 4 ruote sterzanti elettromeccaniche la cui azione può essere regolata su tre livelli (Tour, Ice/Snow e Sport) attraverso il selettore di guida che adatta la risposta dell’autotelaio e della meccanica, compresa quella della trazione integrale, offerta in alternativa a quella posteriore e dotata di una frizione a lamelle in grado di modulare la coppia all’avantreno da 0 fino al 100%. Per la sicurezza ci sono i sistemi di frenata automatica guidati dal radar, anche per proteggere i pedoni. Per coccolare gli occupanti ci sono invece sedili con 5 programmi di massaggio, anche per quelli posteriori, dotati di regolazioni elettriche, schermi e porte USB e HDMI. Raffinata la climatizzazione a 4 zone con ionizzatore così come la scelta di materiali che prevede legni esotici, fibra di carbonio, pelle Opus, metallo e plastiche di elevata qualità.

Niente V8, almeno per ora. I motori sono tutti ad iniezione diretta: 2 litri turbo da 269 cv, V6 3.6 aspirato da 340 cv e V6 litri biturbo da 405 cv, tutti con cambio automatico a 8 rapporti progettato e costruito dalla stessa General Motors. Il più nuovo e interessante è proprio il V6 3 litri biturbo, il primo al mondo della sua classe ad avere il sistema di disattivazione dei cilindri facendolo funzionare come un V4, così da ridurre i consumi ai regimi e carichi bassi. C’è anche lo stop&start. Eroga 298 kW per la precisione che corrispondo a 405 cv europei a 5.500 giri/min facendone il motore più potente e “denso” della sua classe con un valore specifico di ben 134 cv/litro. Rimarchevole anche la coppia di 543 Nm da 2.500 a 5.000 giri/min così come la possibilità di girare fino a 6.500 giri/min. Oltre all’iniezione diretta, alla fasatura variabile per tutti e 4 gli alberi a camme e i collettori di scarico integrati nel monoblocco in alluminio, la sua principale caratteristica è l’accorciamento dei percorsi di aria e gas di scarico per le due piccole turbine in lega di alluminio e titanio, per ridurre l’inerzia del 50%.

Arrivo previsto nel 2016. La Cadillac CT6 avrà sicuramente altre motorizzazioni, tra cui i V8, ma anche i diesel – si parla di un 4 cilindri e un V6, entrambi messi a punto presso il centro di sviluppo GM Powertrain di Torino – e l’ibrido plug-in, mostrato più volte sui concept più recenti come la Elmiraj, la Ciel e la XTS Platinum. La produzione parte alla fine del 2015 presso lo stabilimento di Hamtramck e dunque la commercializzazione inizia nei primi mesi del 2016.

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Venerdì 10 Aprile 2015 - Ultimo aggiornamento: 26-06-2017 10:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA