La nuova generazione della Hyundai i30

Accelerazione Hyundai, a Parigi c'è la nuova i30 per crescere ancora

di Sergio Troise
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FRANCOFORTE - Vi ricordate delle Olimpiadi di Seul del 1988? I sudcoreani le organizzarono con un obiettivo preciso: comunicare al mondo che in Oriente non ci sono soltanto i giapponesi. Da allora è stata una cavalcata esaltante, con risultati straordinari nel campo dell’elettronica, della telefonia e dell’auto. Certo, la giapponese Toyota è ancora prima nel mondo, mentre il gruppo Hyundai-Kia è quinto. Ma in campo coreano orgoglio e determinazione (e investimenti!) sono straordinari, e il massimo sforzo ora è concentrato sull’Europa «Puntiamo a diventare il primo marchio asiatico nel Vecchio Continente entro il 2020» ha dichiarato Jochen Sengpiehl, vice presidente con delega al marketing di Hyundai Motor Europe, in occasione dell’anteprima dedicata alla nuova i30, compatta di segmento C con cui la casa coreana conta di sparigliare il campo in uno dei settori più combattuti del mercato continentale. Nel piano d’attacco, ovviamente, avrà un ruolo importante anche l’Italia, dove Hyundai ha conquistato posizioni interessanti con citycar e Suv/crossover.
 

 

«Ma presto avremo, oltre alla i30, un’altra arma formidabile come la Ioniq» dice Andrea Crespi, direttore della filiazione italiana della casa coreana, parlando della prima auto ecologica concepita per essere proposta in versione elettrica, ibrida e plug-in. Intanto, alla vigilia del Salone di Parigi, Hyundai ha presentato la i30 di terza generazione, una sorta di “Golf coreana” che dovrà misurarsi non solo con l’imbattibile tedesca di VW, ma anche con rivali come Ford Focus, Opel Astra, Renault Megane e le italiane Fiat Tipo e Alfa Romeo Giulietta.

Una sfida impegnativa, ma in casa Hyundai sono fiduciosi, in quanto l’auto, progettata ex novo, è stata concepita nel centro di Offenbach, alle porte di Francoforte proprio per andare incontro ai gusti e alle esigenze di un pubblico europeo. E in questa ottica anche la produzione è Made in Europe, nello stabilimento Hyundai di Covisoce, in Repubblica Ceca. Lunga 4,34 metri, larga 1,80, alta 1,46, e con passo di 2,65 metri, la nuova i30 nasce su un pianale nuovo e viene costruita per il 53% facendo uso di acciaio ultraresistenziale. Ciò ha reso la scocca più rigida del 22% rispetto al modello uscente, ma non ha inciso sul peso, che anzi risulta ridotto di 28 kg.

Disegnata da un pool di stilisti guidato dal tedesco Peter Schreyer, la nuova i30 si segnala per l’equilibrio e la fluidità delle forme, che assicurano un buon Cx (0,30) e, soprattutto, per il caratteristico frontale con griglia esagonale a cascata. Molti dettagli ben curati danno un’impressione di eleganza e ricercatezza confermata anche dagli interni. I motori saranno tre a benzina e un diesel 1.6 declinato nelle potenze di 95 cv (abbinato al solo cambio manuale), di 110 e 136 cv (anche con cambio automatico).

Al debutto il 1.400 T-GDI da 140 cv/242 Nm a benzina, accoppiato al cambio manuale a 6 marce o all’automatico doppia frizione a 7. Interessante, tra i propulsori a benzina, anche il tre cilindri 1.0 turbo da 120 cv e 170 Nm (solo con cambio meccanico), mentre resta disponibile il 1.400 da 100 cv. La connettività sarà in linea con le esigenze dei tempi moderni e abbondanti saranno le dotazioni a supporto della guida e del comfort. La i30 arriverà nel 2017, entro febbraio; la wagon entro l’estate, mentre a fine anno sarà la volta della sportiva “N”. Non ancora fissati i prezzi.
 

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Sabato 8 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 18:05 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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