La Alfa Romeo Giulia Veloce nello stand parigino

Ora l'Alfa Romeo corre Veloce, ecco la Giulia a trazione integrale

di Sergio Troise
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PARIGI - Era il 1956 quando al Portello intuirono che la Giulietta Sprint, il gioiello firmato Bertone che ha fatto sognare un’intera generazione di alfisti, aveva bisogno di “qualcosa in più”. E così, come usava all’epoca, sostituirono l’unico carburatore con due doppio corpo e, soprattutto, migliorarono il rapporto peso/potenza con massicce dosi di alluminio per cofani e sportelli e con il plexiglass per i finestrini. Nacque così la Giulietta Veloce. I clienti furono soddisfatti, le vittorie nelle corse arrivarono a josa e il Biscione arricchì i suoi conti e il suo mito. Passati 60 anni, tutto è cambiato (modo di progettare, costruire, commercializzare le auto), ma resta forte il potere seduttivo di quella parola, Veloce, che evoca i fasti d’un tempo e lascia intuire in un lampo i “plus” di un’auto. Ecco perché in casa Alfa hanno deciso sin dal primo momento che doveva esserci anche una Giulia Veloce, interpretazione moderna della genialata del secolo scorso: in questo caso una proposta alternativa alle Giulia con motori da 150, 180 e 200 cv, senza spingersi fino alla cattivissima Quadrifoglio con l’8V da 510 cavalli.

Reduce dal Salone di Parigi, dove ha recitato un ruolo da star, la Giulia Veloce è già disponibile in concessionaria con prezzi a partire da 50.500 euro e con una formula commerciale a dir poco intrigante: la si può avere, infatti, impegnandosi a versare 180 euro al mese. L’allestimento Veloce prevede motori diesel e benzina, entrambi in alluminio, abbinati al cambio automatico a 8 marce e alla inedita trazione integrale Q4. Il diesel è un 4 cilindri turbo 2.2 litri da 210 cv/470 Nm; il benzina è un 4 cilindri MultiAir 2.0 Turbo a iniezione diretta (200 Bar) da 280 cv/400 Nm. La trazione Q4, vale la pena sottolinearlo, costituisce un’autentica chicca tecnologica: incide sul peso per appena 60 kg e ripartisce automaticamente la potenza scaricabile sui due assi in base al setup del selettore Dna. Promette molto, dunque, il comportamento stradale dell’auto. Ma vale la pena sottolineare che già al primo impatto visivo la Giulia Veloce si fa notare per alcuni elementi estetici e funzionali e per una dotazione di serie molto ricca, che comprende tra l’altro l’avvisatore di pericolo collisione con frenata d’emergenza automatica e riconoscimento del pedone, l’allarme in caso di superamento di corsia, il cruise control con limitatore di velocità.

Era diffuso il timore che il ritardo con cui la Giulia è arrivata sul mercato, dopo più d’un rinvio, ne potesse compromettere l’accoglienza. «Ma così non è stato» dice Fabrizio Curci, che dell’Alfa è il numero uno dell’area Emea (Europa, Medio Oriente Africa). «Va considerato – spiega il manager - che la Giulia è un’auto totalmente nuova, nel pianale, nella meccanica, nei motori, e dunque ha richiesto il tempo necessario. Non so se è stato poco o molto, ma so che a settembre avevamo raggiunto gli ordini programmati per fine 2016 e che a Cassino si lavora a pieno regime».

Tutto ciò alimenta grandi aspettative. Ma è lecito chiedersi: sarà davvero possibile passare dalle 68.300 Alfa vendute nel 2015 alle 400.000 programmate? «Sarà possibile – sostiene Curci – perché saremo presenti anche in America, perché stiamo potenziando la distribuzione e, soprattutto, perché avremo una gamma molto più ampia, con otto modelli». Il primo della lista è il Suv Stelvio, che sarà svelato a novembre a Los Angeles.
 

 

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Mercoledì 12 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 11:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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