Non c’è un giuliese che non abbia pranzato o cenato una volta alla trattoria Rosalia che nel luglio del 2020 aveva festeggiato i 50 anni di attività e che oggi ha perso la colonna portante dell’azienda Paolo Samì, 64 anni, figlio del fondatore della trattoria, morto per una malattia che non gli ha dato scampo. In un’intervista Paolo Samì ricordava «i duri anni del Covid nei quali non ci siamo mai arresi portando avanti l’attività. Del resto, ho iniziato a lavorare a 11 anni nel locale con il primo fiocchetto al collo della camicia, mi piaceva servire a tavola e ho continuato a farlo. Mio padre aveva anche una stalla, quindi oltre a coltivare frutta e verdura, allevava anche maiali, mucche, galline e altri animali e dal nostro orto sono sempre nate le specialità della nostra trattoria».
L’ORGOGLIO
Ed in effetti il menù era il più casareccio possibile, a chilometro zero. «Era quello che da sempre ci hanno chiesto i nostri clienti - diceva con orgoglio Paolo Samì - e da quel menù così semplice e così fortunato non ci siamo mai staccati ed è stata la nostra fortuna. Si sono sempre chiamati trattoria, come voleva mio padre, ma in realtà è stato sempre un vero e proprio ristorante». E a far da contorno insuperabile ai prelibati piatti c’è un panorama mozzafiato da una terrazza che si affaccia sul mare da dove si ammirano anche il Santuario della Madonna dello Splendore, il porto e spazia fino a Roseto.
Tra i personaggi che lo hanno visitato la trattoria negli anni la giornalista Alda D’Eusanio, il presidente della Federazione nazionale Vela, Francesco Ettorre e anche Roby Facchinetti e tanti calciatori degli anni d’oro del Giulianova.