La Volvo V60 Cross Country

Cross Country, wagon no limits: Volvo alza gli obiettivi della V60

di Giampiero Bottino
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MILANO - Con la nuova V60 nell’avventurosa declinazione Cross Country la Volvo rinverdisce una tradizione nata nel 1996 per merito di un’altra, leggendaria wagon del brand svedese: la V70 XC Cross Country, capostipite di una stirpe successivamente destinata – come spesso accade alle famiglie di sangue blu – a dividersi in due rami.
Oggi infatti la sigla XC è riservata ai Suv, settore nel quale la casa di Goteborg è entrata nel 2002 con la prima generazione della XC90, mentre la definizione di Cross Country identifica le station wagon declinate per soddisfare le esigenze di spostamento di tutta la famiglia anche nel tempo libero e su fondi stradali non sempre impeccabili, senza rinunciare ai requisiti di comfort, eleganza e spaziosità su cui Volvo ha costruito buona parte del proprio prestigio, soprattutto in Italia dove sono stati i modelli della classe “V” a dimostrare che le “giardinette”, tipiche vetture da lavoro, potevano trasformarsi in status symbol di una clientela raffinata, esigente e attenta alle mode.

Un posizionamento premium nel quale la nuova V60 CC, presentata alla stampa italiana nell’accogliente Volvo Studio di Milano che nell’occasione ha festeggiato il suo primo compleanno, si inserisce a pieno titolo grazie all’elevata qualità percepita, alle lavorazioni di livello artigianale, alla fedele interpretazione del Dna del costruttore e del suo approccio a una mobilità capace di rispettare l’ambiente senza sacrificare le passioni di chi si mette al volante.

Atto conclusivo di un’offensiva di prodotto che, avviata nel 2014 con la nuova XC90, ha complessivamente portato nove debutti, la V60 Cross Country è realizzata sulla piattaforma Spa – la stessa della famiglia 90 – predisposta tra l’altro per supportare l’ambizioso programma “elettrico” che entro il 2025 punta a mettere su strada un milione di Volvo a emissioni zero (ma dall’anno prossimo ogni nuovo modello avrà anche una versione mild-hybrid, ibrida plug-in o al 100% elettrica), oltre a conquistare la leadership nella guida autonomia da affiancare a quella, universalmente riconosciuta, della sicurezza attiva e passiva.

Rispetto alle “sorelle” con cui condivide i dispositivi di assistenza alla guida e il sistema di connettività e infomobilità Sensus, la V60 CC vanta una superiore (di 75 mm) altezza da terra e dispone della trazione integrale con il sistema di controllo elettronico che consente di affrontare in tutta tranquillità le discese più ripide.
È un’auto premium nella sostanza, nella qualità e... nel prezzo: si parte da 50.700 euro per la versione di lancio che sarà in concessionaria all’inizio del 2019 con il 4 cilindri turbodiesel D4 2.0 da 190 cv della famiglia Drive-E (ma c’è anche il D5 a benzina da 250 cv).

Per chi non intende sborsare una cifra comunque importante, anche per la nuova arrivata è disponibile l’originale e rivoluzionaria formula “Care by Volvo”. Non un noleggio, ma un abbonamento che mette a disposizione una V60 CC per 24 o 36 mesi, senza obbligo di anticipo e dietro pagamento di un canone mensile in funzione della formula prescelta che può essere Light (rata leggera e servizi commisurati) oppure Premium, praticamente tutto incluso.
Ogni sottoscrittore riceverà un omaggio significativo di ciò che Volvo intende per mobilità a 360°: una bici elettrica Nilox E-Bike X2 per gli abbonati Premium e un monopattino pieghevole Eco 2, sempre a batteria, per chi sceglie la formula Light.
 

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Domenica 28 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 29-10-2018 10:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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