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Il suo brand è una leggenda del motorismo inglese, il suo nome ha un suono magiaro, per il suo sviluppo si sono mossi tecnici dal Regno Unito, dalla Svezia e dalla Germania, ma il suo cuore finanziario e la sua casa industriale sono in Cina. La risposta a questo enigma si chiama Lotus Eletre – che in ungherese vuol dire “venire alla vita” – il primo Suv della storia del marchio fondato da Colin Chapman nel 1948 e che nel 2023 compie i suoi primi tre quarti di secolo con un modello del tutto inedito nella sua storia che l’ha vista vincere 13 titoli mondiali in Formula 1 (6 Piloti e 7 Costruttori) e dal 2017, dopo innumerevoli traversie finanziarie, è in mano alla Geely, il gigante di Hangzhou che le ha dato stabilità, forza ed obiettivi che non ha mai avuto con la prospettiva di vendere 100mila unità nel 2028, quando Lotus compirà 80 anni.
Un’enormità per un costruttore che in tutta la sua storia ha messo su strada poco più di 110mila vetture e ha pronto, tutto per sé, un nuovo stabilimento a Wuhan da 150mila unità all’anno dal quale oltre, alla Eletre (sigla di progetto Type 132), usciranno un Suv di segmento D (Type 134) e un coupè 4 porte (Type 133), tutti sulla piattaforma EPA (Electric Premium Platform) e tutti ad emissioni zero. Nella storica sede di Hethel invece sono già nate la Emira (Type 131), ultima Lotus della storia con motori a combustione interna (un V6 3.5 da 400 cv e un 4 cilindri da 360 cv) e la prima elettrica: la Evija (Type 130), una ipersportiva elettrica a 4 motori da 2.000 cavalli. Nel 2026 arriverà la nuova piccola sportiva Type 135 la cui piattaforma LEVA (Lightweight Electric Vehicle Architecture) farà da base alla prossima Alpine A110. Nella Perfida Albione continuerà dunque ad essere coltivata la tradizione sportiva mentre all’ombra della Muraglia nasceranno i cosiddetti “lifestyle models”. Tra questi c’è la Eletre, ovvero la Lotus che non si è mai vista e quella che, più di tutte, ne testimonia la modificazione genetica per un costruttore dalla filosofia granitica: sportività, leggerezza, compattezza e agilità senza compromessi. La Eletre è invece un Suv lungo 5 metri e 10 e largo oltre 2 metri con carrozzeria in alluminio e carbonio dallo stile raffinato e tagliente, ma anche efficiente dove l’aria, una volta ingoiata dalla grande bocca anteriore, può fuoriuscire dal cofano, dietro i passaruota e persino dalla coda, dotata di spoiler a scomparsa e alla cui sommità vi sono alette capaci di disegnare i giusti refoli per tagliare l’aria nel modo più degno per il costruttore che ha inventato le Formula 1 ad effetto suolo.
A esaltare la scorrevolezza aerodinamica danno il loro contributo le maniglie a scomparsa e i retrovisori virtuali, ciascuno dotato di ben tre telecamere. L’abitacolo 5 o 4 posti e il bagagliaio è di almeno 611 litri, ma c’è anche il “frunk” anteriore da 48 litri. Lo stile è semplice, ma raffinato con materiali che vanno dalla pelle naturale ad impatto zero allo scamosciato misto lana fino alle parti in plastica e carbonio riciclati. La strumentazione con head-up display a realtà aumentata fa il paio con il grande schermo OLED sospeso da 15,1 pollici che permette di arrivare al 95% delle sue funzionalità con tre tocchi. Per i sedili posteriori c’è uno schermo da 9 pollici mentre per le orecchie di tutti i passeggeri ci sono impianti audio fino a 2.160 Watt e 23 altoparlanti. A questo si sommano i sistemi di bordo, compresi quelli di sicurezza che, oltre a telecamere e radar, si avvalgono anche di un Lidar e, grazie alla connettività 5G, potranno essere aggiornati over-the-air fino a raggiungere il livello 4 di guida autonoma.
Ma la parte più interessante di questa Lotus – come è giusto per una Lotus – riguarda quello che una volta si sarebbe definito il suo telaio, ovvero la sua architettura a skateboard in alluminio e acciaio che custodisce il sistema elettrico a 800 Volt e la batteria da 112 kWh (107 kWh netti), in grado di garantire un’autonomia fino a 600 km e di ricaricarsi a 350 kW dal 10% all’80% in 10 minuti. Perfettamente integrati sono le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico e i due motori: la versione da 450 kW e 710 Nm fa lo 0-100 km/h in 4,5 s. e raggiunge i 260 km/h, quella da 675 kW e 985 Nm aggiunge 5 km/h e arriva in terza cifra in meno di 3 secondi. Per tenere a bada questa sarabanda di elettroni ci sono ruote montate su cerchi fino a 23 pollici e freni adeguati, a richiesta anche con dischi carboceramici con pinze anteriori a 10 pistoncini. I prezzi: si va da meno di 100mila a 155mila euro e si prenota online con un anticipo di 2.500 euro.