La nuova Ferrari 12Cilindri

Ferrari 12Cilindri: design futurista, serve coraggio per reiventarsi. Manzoni: «È un taglio netto con il passato»

di Piero Bianco
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Abbiamo cambiato i codici stilistici e posso dire che questa 12Cilindri segna l'inizio di un nuovo corso sul fronte del design, anche se a Maranello non si parlerà mai di family-feeling comune all'intera gamma». Flavio Manzoni, capo del Centro Stile Ferrari, racconta con enfasi la “rivoluzione” firmata dal suo team. La nuova meravigliosa berlinetta del Cavallino si fa notare per un look sorprendente, capace di mixare stilemi del passato (pochi) con un format inedito e decisamente avanguardista. «Serviva una buona dose di audacia – ammette Manzoni – per guardare avanti e innovare. Abbiamo dato un taglio netto alla conformazione classica del frontale con luci a occhio laterali e la bocca centrale.

Qualcuno doveva pur farlo, e noi siamo stati audaci smettendo di inseguire il passato ed evitando di rifugiarci in operazioni nostalgiche. Bisogna andare avanti, progredire. Qualche citazione tuttavia si nota, ad esempio se ripensiamo alla Daytona degli anni Settanta. Il frontale ha una fascia avvolgente che ingloba proiettori e luci diurne. È moderna e futurista. Abbiamo esplorato terreni non esclusivamente automobilistici, modelli che ci hanno ispirato: io ad esempio guardando la nuova vettura penso a oggetti aeronautici, tipo Space X. Non dovevamo certo fare un'astronave, ma cambiare i codici classici del design Ferrari mantenendo la 12Cilindri comunque “riconoscibile” è stato un atto di grande coraggio».

Manzoni racconta che i piloti della Scuderia, Leclerc e Sainz, sono rimasti impressionati dal nuovo gioiello. L'hanno guidato, l'hanno soprattutto ammirato. «Charles era convinto che fosse una one-off, un concept, e si è molto stupito quando gli ho spiegato che invece era un modello di serie. Avete fatto all'improvviso un salto epocale, ha commentato lui». Anteriormente domina l'ampio cofango (un unico elemento a integrare cofano e parafango) che diventa spettacolare quando viene sollevato. Altrettanto rivoluzionario è il posteriore. «Dietro emerge una forma a delta – aggiunge Manzoni - con una coda tronca che incorpora i fanali orizzontali all’interno di una lama che attraversa tutto il volume». Al posto di uno spoiler tradizionale, nella 12Cilindri compaiono due appendici attive che formano un corpo unico con il lunotto. La pulizia delle linee, anche qui, è un must. E le luci posteriori sono armonicamente integrate nel design della sezione in cui spiccano anche i sensori e una doppia coppia di terminali di scarico dalla forma inedita. 

Rigore estremo anche nella realizzazione degli interni, con il classico doppio cockpit già adottato sulla Roma e sulla Purosangue. Due moduli distinti accolgono pilota e passeggero, in modo che quest'ultimo sia coinvolto nell'esperienza di guida. Un ampio tetto in vetro oscurato permette di ottimizzare la luminosità all’interno dell'abitacolo e crea continuità tra il parabrezza e il lunotto. Tre i display per tutte le funzioni: quello centrale touch-screen capacitivo da 10,25” è facilmente raggiungibile anche dal passeggero che dispone inoltre di uno schermo da 8,8”. Per il guidatore un altro display da 15,6” sul cruscotto racchiude le informazioni di guida e di dinamica del veicolo. 

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Martedì 14 Maggio 2024 - Ultimo aggiornamento: 17:52 | © RIPRODUZIONE RISERVATA