La nuova Ferrari SF90 Spider

Ferrari da sogno, SF90 Spider: con 1000 cv è la supercar ibrida aperta del Cavallino più potente di sempre

di Sergio Troise
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MARANELLO - Ci sono supercar e supercar. Tutte ambiscono a stabilire primati di potenza e di prestazioni, non tutte riescono a combinare questi valori imprescindibili con la bellezza, il fascino, la capacità di emozionare e ammaliare al primo sguardo. Questa è una prerogativa di casa Ferrari, regina madre delle supercar, capace di superarsi una volta di più con un’auto destinata a segnare un punto di svolta nella storia del marchio e non solo: parliamo della SF90 Spider, prima ibrida plug-in con tetto rigido ripiegabile prodotta a Maranello. E’ un’auto da 1000 cavalli, con prestazioni strabilianti, ma anche capace di muoversi a emissioni zero per 25 km e di regalare l’impagabile piacere di “passeggiare” en plein air.

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Causa pandemia l’auto è stata presentata da remoto con una video-conferenza nel corso della quale la Casa ha tenuto a sottolineare, con sconfinato orgoglio, che “questa versione scoperta della SF90 Stradale non è solamente la prima spider ibrida plug-in di serie prodotta a Maranello, ma si pone anche come riferimento assoluto in termini di performance, innovazioni ed emozioni di guida rispetto alla gamma Ferrari e alla produzione dell’intero settore delle auto sportive”.

 

Al netto dell’enfasi tipica di un lancio commerciale, è fuor di dubbio che siamo in presenza di qualcosa di speciale. Per tecnologia, potenza, prestazioni, fascino. Date le circostanze, non possiamo saperlo per esperienza diretta, ma non è difficile immaginare, inoltre, il piacere che sarà in grado di trasmettere quest’auto a chi avrà il privilegio di guidarla a cielo aperto: basterà schiacciare un pulsante e l’RHT (Retractable Hard Top) si ripiegherà automaticamente in 14 secondi, anche con l’auto in movimento. Tutto ciò senza dimenticare che parliamo di un’auto che sfrutta l’esperienza maturata in pista (in Formula 1 e nelle corse riservate alle GT), capace di passare da 0 a 100 km/h in 2,5 secondi e da 0 a 200 in 7 secondi, e di raggiungere i 340 km/h (ove consentito).

Cuore pulsante della nuova regina delle spider ad alte prestazioni è il sistema ibrido plug-in, costituito dalla combinazione di 4 motori: l’8 cilindri 3990 cc turbo da 780 cv (il più potente V8 della storia Ferrari) è infatti affiancato da tre motori elettrici, uno al posteriore e due sull’assale anteriore, che portano la potenza massima disponibile ai succitati 1000 cv. Il cambio è l’automatico doppia frizione DCT a 8 rapporti con Ediff. Ovviamente il funzionamento di questo complesso apparato è affidato a una sofisticata logica di controllo che supervisiona in autonomia la gestione dei flussi di energia in base alle condizioni di utilizzo. Insomma, secondo quanto illustrato dai tecnici di Maranello, al driver non resta altra incombenza che scegliere una delle modalità di utilizzo della power unit.

Sono 4 le opzioni possibili, selezionabili tramite l’eManettino: eDrive, Hybrid, Performance e eQualify. In eDrive il motore termico è spento e la trazione è affidata all’assale anteriore elettrico; in questa modalità è possibile percorrere fino a 25 km con batteria (da 7,9 kWh) completamente carica (ideale per la marcia urbana o le situazioni in cui il rombo del V8 Ferrari può rappresentare un problema); in eDrive, inoltre, la velocità massima è autolimitata a 135 km/h.

La modalità Hybrid è volta a ottimizzare l’efficienza del sistema. In questo caso è la logica di controllo a decidere autonomamente se accendere o spegnere il motore termico. Se acceso, può lavorare alla massima potenza garantendo prestazioni elevate, mentre la potenza dei motori elettrici viene limitata per ridurre il consumo di energia fornita dalla batteria.

In modalità Performance il motore termico viene mantenuto sempre acceso e viene privilegiato il mantenimento della carica della batteria rispetto all’efficienza, in modo da garantire piena disponibilità di potenza; anche in questo caso la potenza elettrica è limitata per ridurre il consumo di batteria. Questa modalità – sostengono in Ferrari - è ideale per ogni situazione in cui si intenda privilegiare il fun-to-drive, il divertimento di guida.

La modalità Qualify permette, infine, il raggiungimento dei 1000 cv di potenza massima del sistema, in quanto anche ai motori elettrici viene consentito di lavorare alla loro massima potenza. In questo caso la logica di controllo privilegia l’ottenimento delle massime prestazioni rispetto al mantenimento della carica della batteria.

Vale la pensa ricordare, inoltre, che anche la SF90 Spider è dotata, come la SF90 chiusa, di trazione integrale on demand, una prima assoluta per le sportive di Maranello. Secondo i dati forniti dalla Casa, proprio utilizzando questa opzione è possibile fissare i succitati tempi record di accelerazione su 0-100 e 0-200.

Ma al di là dell’accelerazione più o meno brutale, ciò che interessa al possessore di una Ferrari, soprattutto se dotata di tanta potenza, è il comportamento dinamico. E su questo fronte, come consuetudine, a Maranello non si sono risparmiati, avendo potuto sfruttare le esperienze maturate con la versione chiusa, la galleria del vento e i test in pista, per non dire dei ritocchi all’aerodinamica ispirati dalla Formula 1.

Il discorso riguarda in particolare i cerchi ruota dotati di profili alari (chiaro richiamo alle soluzioni sperimentate sulle monoposto di Leclerc e Vettel), ma non solo: tra le soluzioni innovative introdotte e brevettate spicca anche il sistema attivo sul posteriore della vettura in grado di adattarsi alle condizioni di guida (shut-off Gurney). Insomma, dal punto di vista aerodinamico il risultato del lavoro di sviluppo ha portato a un massimo di 390 kg di carico deportante a 250 km/h, valore che rappresenta il benchmark assoluto in termini di carico ed efficienza aerodinamica tra le vetture stradali non dotate di profili alari.

Ma al di là delle sofisticate soluzioni adottate per ottimizzare l’aerodinamica, svolge un ruolo importante anche l’elettronica, alleata determinante per potenziare anche la logica di gestione del controllo dinamico della vettura, ora chiamata eSSC: il sistema verifica costantemente le condizioni dinamiche del veicolo e ne controlla stabilità di marcia e motori elettrici anteriori al fine di gestire indipendentemente le coppie applicate alla ruota interna ed esterna (torque vectoring). “In tal modo – assicurano in Ferrari – si migliora notevolmente la trazione in uscita di curva e si consente a chi guida di raggiungere il limite in tutta semplicità e sicurezza”.

Potentissima, velocissima, incollata all’asfalto e non troppo impegnativa da guidare. D’accordo, sarà sicuramente così. Ma il “valore aggiunto” di questa nuova Ferrari - l’abbiamo detto - sta nell’impareggiabile bellezza delle forme, nel suo stile inimitabile, nella capacità di fare sintesi tra aggressività e dolcezza delle linee: un lavoro eseguito alla perfezione, come già sulla versione chiusa, dagli uomini del Centro Stile Ferrari, 200 cervelloni guidati da quell’autentico genio del design che è Flavio Manzoni. Il quale si è imposto un imperativo: concepire il progetto della SF90 Spider partendo dalla massima fedeltà ai caratteri distintivi della SF90 Stradale. Non facile. Eppure il gioco è riuscito, intervenendo su dettagli tutti da scoprire.

L’abitacolo è stato spostato in avanti, il tetto è più basso di 20 mm, i montanti anteriori sono più slanciati e la curvatura del parabrezza è stata aumentata. “Le soluzioni di stile tratte dalla SF90 Stradale – viene spiegato - permettono di massimizzare la penetrazione aerodinamica e di accentuarne il temperamento sportivo senza compromettere il comfort”. A nostro giudizio risulta inoltre straordinariamente apprezzabile un’autentica chicca: la visibilità del motore attraverso il lunotto non è stata alterata dall’ingombro del tetto rimovibile. L’8 cilindri rimane quindi sempre protagonista indiscusso dell’auto e ben visibile a tetto chiuso o en plein air. E poi: viaggiando con il tetto ripiegato (una struttura in alluminio da 40 kg appena) il volume occupato è limitato ad appena 100 litri (rispetto ai tradizionali 150-200). Una magia o che cosa?

Data la presentazione in video-conferenza non è stato possibile, ovviamente, accomodarsi all’interno del nuovo capolavoro di Maranello. Tuttavia è facile immaginare che la filosofia derivata dall’esperienza nelle competizioni “occhi sulla strada, mani sul volante” abbia indirizzato la definizione di ergonomia e stile degli interni, portando alla creazione di una nuova interfaccia uomo-macchina ricca di innovazioni. E infatti a bordo della nuova SF90 Spider spiccano il volante munito di controlli a sfioramento (permettono di controllare ogni aspetto della vettura senza mai staccare le mani dal volante) e il cluster centrale, completamente digitale nonché dotato di schermo curvo ad alta definizione da 16 pollici e configurabile attraverso i comandi al volante. Nel tunnel centrale, inoltre, la selezione e gestione del cambio automatico è affidata a un elemento a griglia che rievoca il glorioso cancelletto di selezione delle marce, vera icona delle Ferrari a cambio manuale.

E’ molto probabile che la versione Spider, a differenza della SF90 chiusa, non stuzzichi le aspirazioni “corsaiole” di molti ferraristi smaniosi di sentirsi Leclerc, e che prevalga il piacere di sentire la “melodia” del V8 sistemato in posizione posteriore/centrale (la riprogettazione dell’impianto di scarico ha assicurato un sound all’altezza della tradizione Ferrari). Ciò detto, a Maranello non si può prescindere dalla storica vocazione della Casa alla ricerca delle prestazioni estreme. E per questo motivo, come già avvenuto per la sorella chiusa, anche per la SF90 Spider viene proposto l’allestimento Fiorano, una versione specifica, disponibile su richiesta, destinata a coloro che intendono estremizzarne l’impostazione corsaiola dell’auto. In questa configurazione la SF90 Spider si distingue per una serie di contenuti esclusivi, tra cui gli ammortizzatori Multimatic derivati dall’esperienza nelle competizioni GT, con tanto di regolazioni per l’utilizzo in pista; l’impiego di fibra di carbonio e titanio per ridurre il peso (meno 21 Kg rispetto ai 1670 del modello base); pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 omologati per l’uso stradale (dotati di mescola più morbida e con un numero inferiore di scanalature) e una livrea bicolore dedicata (opzionale) che accentua ulteriormente la vocazione racing della vettura.

Nel solco della tradizione Ferrari, da sempre impegnata nel fidelizzare la clientela, se possibile “per sempre”, in occasione del lancio della nuova SF90 Spider è stato rammentato che viene confermato il programma settennale di assistenza, già in vigore per l’intera gamma, che prevede controlli pianificati a intervalli di 20.000 km oppure una volta l’anno senza limiti di chilometraggio. “Un servizio – tengono a sottolineare a Maranello – attivabile anche per le Ferrari acquistate di seconda mano e reso possibile grazie agli impareggiabili standard qualitativi raggiunti”.

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Giovedì 12 Novembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 15-11-2020 16:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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