La nuova Ferrari Roma

Ferrari, debutta Roma. Omaggio alla Capitale la nuova GT di Maranello ha un design che si ispira alla Dolce Vita

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

ROMA - Qualità della vita in calo, buche in crescita, blatte e topi in agguato, trasporti in crisi… c’è ancora qualcosa che possa dare credito a Roma, malandata Caput Mundi del tempo che fu e inaffidabile custode d’una storia millenaria? La risposta, inattesa e sorprendente, è positiva e arriva da Maranello, antica capitale dei “mutur”, come dicono nel Modenese, dove è stato deciso di battezzare proprio Roma la nuova (magnifica) granturismo prodotta nella fabbrica più nota e prestigiosa del made in Italy. Un omaggio inatteso alla Capitale, che trova una spiegazione nel forte legame che ha questa nuova automobile con le progenitrici degli anni 60, gli anni della Dolce Vita, quando Roma faceva da palcoscenico ad Anitona e Mastroianni, i paparazzi animavano le notti di Via Veneto e i ricconi dell’epoca giravano in Ferrari (e non solo).
 

Ai giorni nostri è impensabile rivivere quelle atmosfere. Ma in casa Ferrari hanno una certezza: «Roma rappresenta ancora arte e bellezza, e la nostra nuova granturismo vuole essere un’auto moderna, innovativa, ma capace di riproporre lo stile, l’eleganza, la bellezza e la sobrietà delle granturismo del passato, auto come la 250 GT berlinetta e la 250 GT 2+2» è stato spiegato da manager e ingegneri di Maranello allo stadio dei Marmi della Capitale, dove la Ferrari – assenti Elkann e Camilleri - ha allestito una tensostruttura che ha ospitato l’anteprima dell’auto (arriverà sul mercato entro la metà del 2020, con un listino di poco superiore ai 200.000 euro). Garantire prestazioni al vertice e mantenere al contempo la purezza stilistica della “linea ereditaria” non è stato certo un compito facile. «Il confine tra semplicità e banalità è sottile» ha confessato Flavio Manzoni, responsabile del Centro Stile Ferrari. Ma il risultato è un capolavoro, anche perché pur essendo questa «una coupé da usare tutti i giorni», sono state studiate svariate soluzioni tecnologiche all’avanguardia, su tutte l’adozione dell’ala mobile posteriore integrata nel lunotto.
 

 

La Ferrari Roma è accreditata di una velocità massima di 320 km/h, con accelerazione 0-100 in 3,4”. Ciò grazie al motore V8 turbo di 3.855 cc con potenza di 620 CV/760 Nm, il più potente del segmento, appartenente alla famiglia di propulsori che s’è aggiudicata per 4 anni di seguito il premio di “motore dell’anno”. Particolare attenzione è stata dedicata anche al sound e nuovo è il cambio doppia frizione a 8 rapporti.
Il telaio è l’evoluzione di quello già utilizzato su altre vetture del Cavallino con motore anteriore-centrale a 8 cilindri, tuttavia è stato rivisitato, alleggerito e dotato di componenti nuovi per il 70%. Teoricamente sarebbe in grado di ospitare anche una motorizzazione ibrida, ma è stato categoricamente escluso che in futuro possa arrivare una Ferrari Roma elettrificata. Gli interni, con i due cockpit omogenei per guidatore e passeggero, esaltano il concetto di “mani sul volante, occhi sulla strada” e sono molto innovativi (non s’era mai visto uno schermo da 16” su una Ferrari, raddoppiato da un altro display da 8,4” sulla console centrale, e da un terzo davanti al passeggero), tuttavia non manca un approccio “nostalgico” rappresentato dalla riproduzione del classico cancelletto (una volta era la “firma” del cambio manuale). Richiamano certe Ferrari del passato anche i posti posteriori, pudicamente definiti 2+ e non 2+2, a sottolineare che ci stanno due bambini o qualche bagaglio supplementare.
 

  • condividi l'articolo
Venerdì 15 Novembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 18-11-2019 10:29 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti