La nuova Honda E

Honda E, l'elettrica dal fascino retrò con la tecnologia più avanzata e un’agilità da kart

di Nicola Desiderio
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VALENCIA - Semplicemente Honda E, come elettrico e come la prima auto del costruttore giapponese nata per essere solo ad emissioni zero. Dopo le prime apparizioni nel 2017 come concept e il debutto assoluto lo scorso anno, è pronta finalmente ad affrontare la prova del mercato e dei clienti.

La Honda E è basata su una nuova piattaforma modulare specifica per i veicoli elettrici, la prima nel suo genere per la casa nipponica. Lunga 3,89 metri, è alta 1,51 e ha un passo di 2,53 metri. La larghezza è di 1,75 metri ed è senza sorprese perché è la prima automobile al mondo ad avere di serie gli specchietti sostituiti da telecamere di serie e la prima ad avere anche il retrovisore interno virtuale. Questi ed altri particolari raccontano subito la Honda E. Un’auto fuori dal coro in tutti i sensi, a cominciare dallo stile: un mix tra minimalismo e retrò che autocita la N360 e la N600 vissute a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Honda aveva compiuto già tale operazione visuale con la N-One, una kei car dedicata al solo mercato interno.

La “E” ha invece una statura e ambizioni davvero globali, soprattutto perché ha il compito di rappresentare un nuovo corso che vedrà altri 5 modelli elettrificati entro 36 mesi tra cui la nuova Jazz, venduta tra qualche mese solo con propulsione ibrida, e almeno un’altra elettrica, ma di sicuro ci saranno anche un’ibrida plug-in e una fuel cell a idrogeno, uno dei cavalli di battaglia di Honda. L’altro manifesto tecnologico è l’interfaccia uomo-macchina costituito unicamente da schermi: uno da 8,8 pollici per la strumentazione, due da 12,3” centrali e infine i due laterali che sostituiscono i retrovisori. Solo la climatizzazione si serve di pulsanti e manopole.

Il tutto con uno stile, ancora una volta, minimalista, reso raffinato dai rivestimenti in morbido tessuto, dall’uso minimo della pelle e da parti in nero lucido. L’abitacolo è per 4 e vi si accede attraverso portiere con cristalli privi di cornice e con un notevole grado di apertura. Altre chicche sono le maniglie a scomparsa e il sistema di sblocco e avviamento che, volendo, può avvenire attraverso 5 cellulari Android diversi grazie al protocollo NFC. Il pavimento è completamente piatto e senza bordi con i brancardi. Dietro la seduta un po’ bassa e costringe a tenere alte le ginocchia, la panca è unica e lo schienale si abbatte con una leva in alto al centro. Il volume iniziale è di soli 171 litri, tra l’altro di lato c’è la sacca per i cavi di ricarica, quella massima è di 861 litri con un piano continuo.

La Honda E è un’auto proiettata verso il futuro e iperconnessa. Il sistema di infotainment è ad intelligenza artificiale e conferma scrivendo le istruzioni ricevute a voce. L’aggiornamento può avvenire over the air e le funzionalità sono innumerevoli, ma questo a volte rende difficile trovare quelle più semplici. Ad ogni modo, vi sono 4 prese USB, due posteriori, e persino una da 230 volt e persino una HDMI così che i due schermi centrali si possono trasformare in un mini cinema su 4 ruote o nella sala giochi per la consolle portatile sfruttando il sistema audio di ottimo livello. La dotazione di sicurezza è il meglio che Honda possa offrire e arriva a fornire, oltre alla guida assistita di tipo 2, anche la frenata autonoma per il traffico trasversale o quando c’è semplicemente un ostacolo nelle immediate vicinanze.

E a proposito di sicurezza in manovra, lo specchietto retrovisore virtuale permette di avere una visuale “normale” attraverso la superficie riflettente o aumentata con la telecamera posteriore. C’è anche la telecamera grandangolare anteriore e ci sono anche gli specchietti virtuali laterali. Di base, offrono una visuale aumentata del 10% e si possono regolare con la stessa facilità di quelli normali, ma si può scegliere anche quella grandangolare che allarga il cono visivo del 90%. Di notevole livello anche il sistema di parcheggio completamente automatico che compie tutte le manovre da solo per tutti i tipi di stallo. Insomma, una cittadina davvero perfetta che coccola con la sua grande tecnologia.

La Honda E ha la trazione posteriore così come il motore, un sincrono a magneti permanenti costruito dalla stessa Honda, come da tradizione per il più grande produttore di motori mondiale, da quello per tosaerba al jet per l’aereo. Si può avere con potenza di 100 kW o 113 kW, in entrambi i casi con una coppia di 315 Nm. Le sospensioni sono indipendenti tipo McPherson sulle 4 ruote, con componenti in alluminio. La batteria è alloggiata nel fondoscocca, è assemblata da Honda con moduli forniti dalla Panasonic ed è da 35,5 kWh, una capacità volutamente contenuta perché la Honda E vuole essere solo una cittadina e vuole avere un equilibrio ottimale, anche dal punto degli ingombri e dinamico.

Particolare anche la modalità di ricarica che avviene attraverso la presa tipo CCS2 sotto uno sportellino in vetro nero che si trova sul cofano anteriore. Si può aprire con la chiave, con la app o con un pulsantino che si trova sulla calandra. Il caricatore di bordo consente una potenza massima di 50 kW in corrente continua e di passare da 0 all’80% in mezz’ora. Con una wallbox da 7,4 kW si fa il pieno in poco più di 4 ore. Honda ne metterà a disposizione una proprietaria e sta predisponendo anche sistemi di pagamento unificati. In Giappone e Nel Regno Unito sta anche sperimentando il V2G, ovvero lo scambio di energia con la rete armonizzandone l’utilizzo con vantaggio economico anche per l’utente.

La Honda E è più di un’auto. Ma sbaglia di grosso chi, proprio per questo, è pronto a giudicarla come qualcosa di inferiore ad una vera auto. Bastano pochi metri infatti per rimanere sbalorditi dalla sua agilità. Di elettriche che scattano come supercar ne abbiamo viste tante, la Honda E da 113 kW poi brucia lo 0-100 in 8,3 secondi (9 s. quella da 100 kW) però si guida come un kart grazie ad uno sterzo rapido e preciso e ad un rollio praticamente inesistente. Merito del baricentro basso, dalla distribuzione delle masse e della gommatura con pneumatici differenziati: 205/45 R17 anteriori e 22/45 R17 posteriori. Ciononostante, l’assorbimento è efficace e anche l’insonorizzazione è rovinata solo da qualche sibilo a velocità autostradale. In città e sul misto invece Il feeling dell’avantreno è eccellente e la motricità è perfetta grazie ad un controllo di trazione talmente puntuale ed efficace da sembrare invisibile.

Nella vita di tutti i giorni invece occorre sapere che vi sono due modalità di guida (Eco e Sport) e che ci sono 4 livelli di recupero dell’energia selezionabili attraverso le levette dietro al volante. Premendo un apposito pulsante, si può anche guidare con il solo pedale dell’acceleratore fino ad arrestare la vettura. In questo caso i livelli sono 3 con quello inferiore pari come intensità a quello superiore senza “one pedal”. In definitiva dunque i livelli di recupero sono 6. Ci si può giocare sia sui percorsi misti, sia in città riuscendo a massimizzare l’autonomia. Quella dichiarata è di 210 km per la versione più potente e accessoriata. È questo il muro psicologico che si frappone tra lei e i 500 clienti che Honda ha l’obiettivo di raggiungere per quest’anno.

E poi ve n’è anche un altro ed è quello del prezzo. La Honda E è un vero concentrato di stile, tecnologia e piacevolezza. E proprio per questo costa: si parte da 35.500 euro e si arriva fino a 38.500, inoltre sono pronte anche un leasing e una formula di noleggio a lungo termine. In ogni caso, si avrà la certezza di avere in garage un oggetto senza pari.

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Lunedì 10 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 12:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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