La nuova Giulia Quadrifoglio

Alfa Romeo Quadrifoglio sempre nel segno di tecnologia e sportività. Giulia e Stelvio si aggiornano

di Giampiero Bottino
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MILANO - Nella storia dell'Alfa Romeo il Quadrifoglio non ha solo un significato benaugurante. Rappresenta l'anima stessa del marchio che ha suscitato negli appassionati di auto sportive una fede incrollabile, più forte delle avversità che pure non sono mancate nei 110 anni – ricorrenza il 24 giugno – di vita del Biscione.

Un'icona di dinamismo e sportività che non ha mai rinnegato il proprio Dna, ma sempre reinterpretandolo per rimanere al passo coi tempi, come conferma l'edizione Quadrifoglio 2020 di Giulia e Stelvio, il cui 6 cilindri 2.9 bi-turbo da 510 abbinato al cambio automatico Zf a 8 rapporti (e nel caso di Stelvio anche alla trazione integrale Q4) si integra alla perfezione con la piattaforma sviluppata a Modena by Maserati garantendo le performance migliori della categoria.

Anche se nell'occasione non verificabili perché, e anche questo è un segno dei tempi (e del coronavirus), i nuovi modelli sono stati presentati virtualmente dai manager del brand (Alessandro Nardizzi per la Comunicazione, Rossella Guasco responsabile Colori e Materiali, Sergio Munaò responsabile Comunicazione di marketing e Fabio Migliavacca a capo del Marketing prodotto) collegati in streaming dalle rispettive abitazioni.

Potrà sembrare strano, ma nell'occasione l'importanza del test su strada è quasi passata in secondo piano, dando per scontata l'assoluta eccellenza dinamica delle vetture le cui principali novità sono infatti concentrate nei settori in cui più evidenti erano i ritardi da colmare rispetto alla concorrenza più qualificata, e cioè quelli dell'infomobilità e dei sistemi Adas di assistenza alla guida.

Per quanto riguarda questi ultimi, Giulia e Stelvio Quadrifoglio dispongono ora di capacità di guida autonoma di livello 2 grazie al controllo attivo dell'angolo cieco, a quello della velocità in discesa di Stelvio, all'allarme collisione con frenata autonoma d'emergenza, all'assistenza al traffico in colonna e in autostrada e all'adeguamento automatico della velocità in base al limite vigente. Tutti dispositivi interpretati in chiave Alfa Romeo, e quindi non troppo invasivi e sempre orientati a lasciare spazio e chi impugna il volante.

Un'evoluzione che trova rispondenza nell'abitacolo, dove spicca il display centrale con dimensioni (finalmente) generose di 8,8 pollici che forniscono anche informazioni specifiche per chi vuole sfruttare appieno temperamento e grinta delle vetture, mentre il volante rivestito in pelle dal disegno esclusivo, il nuovo look della consolle centrale, i materiali pregiati e funzionali come pelle e Alcantara e la disponibilità di colori inediti che si riallacciano alla tradizione del brand – il Verde Montreal esclusivo per le Quadrifoglio, il Rosso Villa d'Este e il Giallo GT Junior che migreranno anche sulle altre versioni – disegnano l'identikit di una vettura pronta ad affrontare, anche sull'onda del post pandemia, nuove sfide e nuovi target.

Di questa svolta tiene conto la comunicazione orientata su chi, pur amando la guida brillante, sa che la quotidianità potrà determinare un uso diverso dell'auto. La campagna è interpretata da un espressivo e insolitamente remissivo Kimi Räikkönen e dalla moglie. Fermo al semaforo con la sua Giulia Quadrifoglio, lascia strada con sorridente disinteresse all'automobilista che, avendolo affiancato e risconosciuto, mostra i muscoli della sua supercar sportiva.

Altro segno dei tempi, infine, è l'incertezza che circonda la commercializzazione e i listini delle nuove Alfa: l'avvio delle vendite dipenderà dalle ripartenze del dopo epidemia decise dai singoli governi e i prezzi saranno decisi dai rivenditori nazionali, ma comunque non dovrebbero discostarsi molto dai livelli attuali, seppur tenendo conto dei superiori contenuti in termini di dotazioni tecnologiche.

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Giovedì 7 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 09-05-2020 15:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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