La Volvo XC 60

Nuova Volvo XC60, sicurezza al top: c'è anche l’assistente di guida che blocca i sorpassi pericolosi

di Sergio Troise
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BOLOGNA - Presentata a Ginevra a marzo, è entrata in produzione a metà aprile a Torslanda, in Svezia, ed è appena arrivata nelle concessionarie italiane, con le carte in regola per recitare un ruolo da star nel settore premium dei Suv/crossover di taglia media. E’ la nuova Volvo XC60, frutto più recente del profondo rinnovamento che la Volvo ha messo in atto finora nella parte superiore della gamma, con la XC90.
 

 

Come per la sorella maggiore, il rinnovamento si fonda sulla solida base della piattaforma modulare SPA (Scalable Platform Architecture), sull’impiego di materiali come gli acciai altoresistenziali e l’alluminio, e su un profondo ammodernamento dello stile, dei contenuti e degli equipaggiamenti. Al centro del progetto, in particolare, la sicurezza e i sistemi di assistenza alla guida, che rappresentano un passo avanti significativo verso la guida autonoma: tra le tante chicche di ultimissima generazione, anche un “assistente di guida” che blocca i sorpassi a rischio evitando gli scontri frontali.

Ciò detto, in casa Volvo tengono a sottolineare che “oggi è presto per parlare tout court di automazione, piuttosto noi siamo concentrati sulla guida assistita, con l’obiettivo di azzerare gli incidenti mortali sulle nostre auto entro il 2020”. Nel contempo va avanti anche il progetto di estendere l’elettrificazione a tutta la gamma entro il 2019. “Ma ciò – tiene ancora a precisare la Casa - non vuol dire che produrremo soltanto auto elettriche, come qualcuno ha equivocato; vuol dire piuttosto che tutte le Volvo saranno disponibili anche con una variante ibrida, ibrida plug-in o con propulsione totalmente a batteria”.

La nuova Volvo XC60 è inizialmente disponibile, in Italia, con le motorizzazioni della giovane famiglia Drive-E, 4 cilindri turbodiesel D4 e D5 da 190 e 235 cavalli abbinate alla trazione integrale, in listino a partire da 48.500 euro. Più in là arriveranno anche le versioni a benzina e una più economica entry level con motore da 150 cv e la sola trazione anteriore. Intanto è già ordinabile (ma i primi esemplari saranno in Italia tra febbraio e marzo 2018) una sofisticata ibrida plug-in ad alte prestazioni, la XC60 con il T8 Twin Engine e potenza di 407 cv, capace di ridurre le emissioni di CO2 a 49 gr/km e di percorrere 45 km in modalità elettrica, ma anche di accelerare da 0 a 100 km/h in 5,3 secondi e di raggiungere la velocità massima di 230 km/h. Costa 72.000 euro, optional esclusi.

Un filo sotto i 4,70 metri, la nuova Volvo XC60 presenta, come detto, uno stile che ricorda molto quello della XC90, soprattutto nel frontale, caratterizzato dalla grande calandra e dai sottili fari a Led, con le luci anteriori a forma di una T coricata, battezzata “Martello di Tohr” (dalla divinità scandinava del tuono, del fulmine e della tempesta). In linea con il rinnovamento anche gli interni, estremamente curati nel design, con finiture e dotazioni da categoria premium, visto anche l’impiego di materiali pregiati (vero legno, pelle di qualità) e di dettagli unici, come il comando d’avviamento/spegnimento cromato. I sedili sono molto comodi; si può viaggiare anche in cinque e al volante è possibile trovare la posizione ideale per godersi un piacere di guida che non ha molto da spartire con la sportività, ma regala sensazioni rassicuranti e gran comfort.

Come sempre in casa Volvo, insomma, anche la XC60 mira a garantire la salvaguardia dei valori tradizionali del marchio. E in questa ottica possono spiegarsi alcune scelte come lo sterzo piuttosto leggero o la mancanza di un cambio automatico doppia frizione e la rinuncia ai paddles per cambiate manuali. Anche l’erogazione della potenza è molto soft, e dunque quando si schiaccia l’acceleratore non si ha la sensazione di spinta tipica dei motori turbo, ma piuttosto si avverte una gradevole progressione, energica e ovattata, che “prende corpo” ai medi regimi senza interferire neanche troppo sulla rumorosità.

Sull’erogazione della potenza (il riferimento è alla versione da 235 cv da noi provata) influisce in misura importante il Power Pulse, un sistema che pompa aria compressa per annullare il ritardo di risposta del turbo. Ciò avviene grazie alla tecnologia i-Art della giapponese Denso, che assicura un funzionamento ottimale, senza bruschi strappi, favorendo comunque valori d’accelerazione interessanti, con passaggio da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi (8,4 la XC60 con potenza di 190 cv). Buona anche la velocità massima, che sulla versione più potente raggiunge i 220 km/h (ove consentito) e sull’altra i 205.

Quanto al comportamento dinamico, la nuova XC60 contiene bene il rollio tipico dei Suv e affronta con buona disinvoltura sia i percorsi tortuosi (gli ingressi in curva sono precisi), sia le strade sconnesse. Ciò lo si deve al sistema delle sospensioni, che prevede all’avantreno doppi quadrilateri e molla elicoidale, e al retrotreno una originale soluzione fondata su quella che i tecnici svedesi definiscono “una balestra evoluta” ad integrazione del sistema multilink: in pratica una barra trasversale di materiale composito che prende il posto delle molle elicoidali. Semplice quanto efficace, regala risposte sincere e una tenuta di strada degna del rango. Se non bastasse è possibile regolare la guida su varie modalità (ideale la Dynamic) e ottimizzare il comportamento con sospensioni elettropneumatiche (disponibili però solo come optional). Volendo, si può intervenire anche sull’altezza da terra in funzione del carico nel vano bagagli (da 505 a 1.432 litri), ma anche questo è un optional e costa 2.320 euro. A proposito di vano bagagli, il portellone si apre muovendo un piede sotto la coda dell’auto: una comodità quando si hanno le mani impegnate.

Il cambio (Aisin 8 marce con convertitore di coppia) ritarda un po’ nelle scalate e su una salita tortuosa si può avvertire un minimo disagio. Tuttavia è giusto ricordare che la vocazione principale di quest’auto non è certo la sportività. E poi, nei lunghi viaggi autostradali, con il piede leggero sull’acceleratore e i consumi sotto controllo in ottava marcia, tutto può venire in mente tranne che la voglia matta di scalare e scattare. Semmai, ci si può invece stupire delle iniziative prese autonomamente dall’auto, costantemente impegnata a vigilare sul guidatore distratto o imprudente.

La sicurezza, del resto, è da sempre la stella polare dei progettisti svedesi, e non per niente Volvo è stata la prima casa automobilistica ad introdurre, nel 2008, la frenata automatica d’emergenza, primo step di quella guida autonoma alla quale inevitabilmente arriveremo. Fedele alla tradizione, dunque, la XC60 introduce alcune novità importanti per la guida in città e su strade a scorrimento veloce. Purtroppo non tutte sono di serie, e in alcuni casi non costano poco. Come il Pilot Assist, che gestisce la velocità e mantiene la corsia, ma fa parte dell’Intellisafe Assist che costa 1.650 euro.

Il City Safety riconosce pedoni, ciclisti e animali tra 50 e 100 km/h. In caso di distrazione del guidatore, interviene con una sterzata d’emergenza: il volante agisce autonomamente e s’irrigidisce, correggendo l’operato del guidatore. Lo fa con vigore, ingaggiando una sorta di braccio di ferro con chi sta al volante. Finora abbiamo conosciuto su molte auto di ultima generazione il rilevatore dell’angolo buio, ora su Volvo arriva l’Oncoming Lane Mitigation, che tra 65 e 140 km/h frena autonomamente l’auto e la riporta in carreggiata se rileva che in fase di sorpasso sta sopraggiungendo un altro veicolo nel senso opposto: un modo efficace per evitare incidenti frontali. L’Intellisafe Sorround provvede invece a integrare l’esplorazione dell’angolo cieco andando oltre il semplice avvertimento (sonoro, luminoso, o con vibrazione del volante), ma impedendo del tutto il sorpasso se il sistema individua il sopraggiungere di un’altra auto più veloce proveniente da dietro, pronta a impegnare la medesima corsia di sorpasso.

“Tutto ciò – tengono a precisare in casa Volvo - non si sovrappone al guidatore, che resta nella condizione di fare da solo, ma ne integra i riflessi”. A sostegno della sicurezza attiva, inoltre, i progettisti della Volvo hanno quasi azzerato i tasti presenti sul cruscotto e sulla console. Le principali funzioni sono state trasferite su un tablet a sfioramento, integrato nella plancia, attraverso il quale è possibile fare tutto, dalla regolazione della temperatura all’impostazione del percorso sul navigatore, dai comandi per la radio e l’impianto audio a quelli per la connettività. Inutile dire che se non si diventa padroni del sistema, il rischio distrazione resta intatto.

In compenso la strumentazione digitale è di facile e chiara lettura e aiutano molto l’head-up display e la buona visibilità garantita da montanti piuttosto sottili. Per le manovre risulta utile il supporto di una telecamera a 360°, ma c’è anche il sistema di parcheggio automatico. A proposito di automatismi, la XC60 può essere controllata anche dallo smartphone con il Volvo on Call, sistema che chiude o apre la vettura, controlla il livello del carburante, preriscalda o rinfresca l’abitacolo. Per chi non si fida di figli e moglie, o comunque di chiunque si metta al volante in sostituzione del proprietario, c’è anche la Red Key, la chiave rossa che consente di limitare a distanza la velocità massima dell’auto e l’intensità del suono dell’impianto audio.
 

 

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Lunedì 30 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 13:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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