La nuova Opel Insignia in versione wagon

Opel Insignia, si rinnova l'ammiraglia tedesca: sotto il cofano brilla un tre cilindri

di Sergio Troise
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MILANO - Chi segue con attenzione il mondo dell’automotive sa bene che ottenere consensi da parte del TÜV, l’ente indipendente tedesco che certifica la qualità dei veicoli in Germania misurandone il grado di difettosità, equivale ad una sorta di garanzia inappellabile. Facile immaginare, dunque, il grado di soddisfazione in casa Opel dopo aver appreso che gli inflessibili e rigorosissimi esaminatori tedeschi hanno attribuito alla nuova Insignia il primo posto nella classe delle auto medie e – udite udite – il secondo nella classifica generale, dietro soltanto alla blasonatissima Mercedes GLC.

Il fatto è che da sempre il marchio della galassia PSA (oggi Stellantis con FCA) si è misurato senza complessi nel campo delle berline di prestigio (Kapitan, Senator, Omega) dimostrando di poter recitare un ruolo importante nel comparto, pur non appartenendo all’esclusivo club della classe premium. Qualità tecnica, design piacevole, comfort e prestazioni sono state tradizionalmente le armi utilizzate per guadagnare prestigio.
E con queste stesse armi Opel si sente pronta, oggi, a rilanciare la sfida con l’Insignia di nuova generazione, erede designata della macchina vincitrice del premio Auto dell’Anno 2009. Per la nuova ammiraglia la casa tedesca non ha voluto né rivoluzioni stilistiche né meccaniche.

L’auto, infatti, assomiglia molto al modello uscente, ma è stata affinata l’aerodinamica, grazie soprattutto al sottoscocca riprogettato e al flusso dell’aria intorno al vano motore, ottimizzato da uno spoiler attivo; molti dettagli del frontale, inoltre, sono stati ridisegnati e sono state introdotte tecnologie d’avanguardia, a cominciare dai fari attivi IntelliLux Pixel, dotati di 84 moduli LED per faro: un valido contributo alla sicurezza attiva, in perfetta sintonia con l’abbondante dotazione di sistemi di assistenza alla guida, tra i quali spicca la nuova retrocamera digitale.
Ai vertici anche l’offerta dei sistemi d’infotainment, grazie ai grandi schermi touch e al display del cruscotto che permette a guidatore e passeggeri di essere sempre connessi. Gli interni sono stati rivisitati in funzione della qualità e del comfort, ma su questo versante non si sono dovuti fare grandi sforzi vista la consolidata abitudine di Opel di affidarsi alla certificazione AGR (ente tedesco di medici posturali) per ottimizzare le sedute, che sulle versioni top di gamma assicurano la funzione massaggio e il riscaldamento anche per i posti posteriori. Per la nuova Insignia Opel ha deciso, coraggiosamente, di rinunciare alle motorizzazioni ibride ed elettriche, dando fiducia piena ai propulsori benzina e diesel, rivisitati in funzione dell’efficienza.

Secondo i dati forniti dalla Casa, sono motori in grado di assicurare una riduzione media dei consumi fino al 18% (ciclo NEDC), mentre le emissioni di CO2 nel ciclo misto calano fino a 100 gr/km. Sul fronte diesel vengono utilizzati il tre cilindri 1.5 da 122 cv finora adottato dalla Opel Astra, e il 4 cilindri CDTI 2.0 litri da 174 cv; sul fronte benzina il motore 4 cilindri 2.0 litri turbo assicura la ragguardevole potenza di 200 cv, che salgono a 230 per la versione GSi. Il listino per l’Italia parte da 34.000 euro: in perfetta sintonia con la famosa “democratizzazione del lusso”, da sempre perseguita in casa Opel.

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Giovedì 3 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 07-06-2021 09:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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