La nuova Porsche Macan

Macan secondo atto. Porsche svela il nuovo Suv: stile aggiornato e assistenza alla guida al top

di Sergio Troise
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SHANGHAI - Nata nel 2014 e venduta in oltre 350.000 unità, la Porsche Macan approda alla seconda generazione con l’obiettivo di consolidare la solida reputazione costruitasi in un segmento da lei stessa inventato: quello dei Suv compatti ad alte prestazioni. Un settore in espansione, dove è approdata da qualche tempo anche l’Alfa Romeo, con la Stelvio. Forte del vantaggio accumulato negli ultimi quattro anni, la Casa tedesca sembra ora pronta ad avviare il nuovo ciclo partendo da una piattaforma solidissima, ovvero il mercato cinese, dove la Macan di prima generazione è stata venduta in oltre 100.000 unità.

L’anteprima mondiale della Macan-2 è stata dunque organizzata a Shanghai, e ai cinesi è toccato il privilegio di scoprire per primi che cosa hanno fatto, in casa Porsche, per migliorare il proprio Suv di successo senza stravolgerne lo stile e i contenuti. Design, comfort, dinamica di marcia e, soprattutto, connettività sono i campi in cui hanno operato gli uomini di Zuffenhausen. E il risultato – possiamo dirlo sin da ora – è decisamente soddisfacente, grazie alla nota capacità che hanno in casa Porsche di innovare senza stravolgere. Come insegna la leggendaria storia della 911.

La nuova Macan conserva dunque il Dna stilistico della Casa tedesca, evidenziato da certi dettagli come la fascia tridimensionale delle luci posteriori a Led, presenti di serie anche nei fari anteriori. Il frontale è stato meticolosamente rielaborato e ora appare ancora più largo, mentre la revisione generale del posteriore sottolinea ulteriormente le forme slanciate del modello precedente, ma con i gruppi ottici ridisegnati, che creano un unico elemento scolpito e integrano le luci a Led e il logo Porsche tridimensionale.

Nell’abitacolo le innovazioni principali sono lo schermo touch da 11 pollici del nuovo sistema Porsche Communication Management (PCM), le bocchette di ventilazione, ridisegnate e riposizionate, e il volante sportivo GT già presente sulla 911. Il PCM permette di accedere a nuove funzioni digitali, come i comandi vocali intelligenti e il navigatore online di serie.

La Macan è equipaggiata quindi con il modulo Connect Plus, che permette di avere una connessione completa di serie. Questo modulo è alla base di numerose funzioni e servizi digitali, come i comandi vocali intelligenti e le informazioni sul traffico in tempo reale che fanno parte del navigatore online, anch’esso di serie. Uno dei principali elementi di questo sistema è la connessione “Here Cloud”, che offre dati sul traffico basati sulla swarm intelligence, una tecnologia d’avanguardia. Utilizzando la nuova Offroad Precision App, è possibile inoltre registrare e analizzare le esperienze di guida in fuoristrada.

La gamma delle dotazioni di comfort è stata ampliata e ora comprende anche il parabrezza riscaldabile e lo ionizzatore, per non dire dei sistemi di assistenza alla guida aggiornati: il nuovo Traffic Jam Assist con cruise control attivo permette di guidare in modo più comodo e rilassato a velocità fino a 60 km/h: il sistema infatti accelera e frena la vettura in modo parzialmente automatico e funge anche da assistente allo sterzo nelle situazioni di ingorgo e quando il traffico si muove lentamente.

I nuovi colori della carrozzeria, per i quali ci si è sbizzarriti anche per le denominazioni (“Miami Blue”, “Mamba Green Metallic” “Dolomite Silver Metallic”, “Crayon”) aumentano ulteriormente le possibilità di personalizzazione, facendo il paio con le novità previste per gli allestimenti interni. Novità non solo “di facciata”, ma anche di sostanza, come il selettore con Sport Response Button integrato nel volante, che ora compare anche sulla Macan (come sulla 911) nell’ambito dello Sports Chrono Package.

In casa Porsche assicurano che «il telaio è stato ottimizzato» e che grazie agli interventi eseguiti «la nuova Macan riesce a consolidare ulteriormente la propria posizione di sportiva d’eccezione nel segmento dei Suv compatti». In attesa di poter verificare su strada le qualità dinamiche del rinnovato Suv Porsche, prendiamo atto di quanto dichiarato dalla Casa: «Il lavoro è stato concentrato sul telaio e sull’assetto, in modo da incrementarne la neutralità, mantenendo stabilità e migliorando il comfort».

Per raggiungere i risultati auspicati a Stoccarda è stato deciso, tra l’altro, di montare, come già sulla prima serie, pneumatici di larghezza diversa tra l’asse anteriore e quello posteriore. Perché? «Perché – è stato spiegato – questa soluzione, già sperimentata su altre Porsche, consente di sfruttare al massimo le caratteristiche dinamiche della trazione integrale intelligente Porsche Traction Management» (PTM). Nessuna anticipazione è stata invece fornita dalla Casa in merito alle motorizzazioni, ma con ogni probabilità saranno le stesse delle Cayenne.

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Giovedì 26 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 28-07-2018 21:01 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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