La Ferrari Purosangue

Purosangue, la Ferrari che mancava. Sportività ed emozioni anche fuori dall'asfalto: 12 cilindri, 725 cv e 0-100 in 3,3"

di Giampiero Bottino
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È la Ferrari che non c’era. Si chiama Purosangue, e nonostante la silhouette e le proporzioni possano trarre in inganno, non è il primo Suv del Cavallino Rampante come qualcuno aveva ipotizzato. Si tratta piuttosto di una vera Ferrari, pensata per elargire la sportività e le emozioni che i fans del Cavallino rampante si aspettano anche su terreni meno favorevoli – come una strada di montagna innevata – grazie alla trazione integrale 4Rm-s introdotta sulla Gtc4 Lusso, ma qui riproposta nella versione più evoluta adottata dalla SF90 Stradale, il modello più prestazionale di Maranello.

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A dare il senso immediato della novità sono le linee della carrozzeria, che potrebbero far pensare a un crossover se non fosse per la ridotta altezza da terra, poco compatibile con terreni davvero problematici, ma perfetta per una vettura pensata per l’asfalto e per offrire a chi la guida la sensazione di trovarsi al volante di una sportiva senza compromessi, seppure avvolta in un “vestito” che sembra tagliato su misura per segnare una svolta epocale nelle consuetudini del marchio.

Lo suggeriscono la statura abbondante (è alta 1.589 mm), la lunghezza che sfiora i 5 metri (mancati per l’inezia di 27 mm) e soprattutto le quattro porte, di cui quelle posteriori che si aprono elettricamente controvento per rendere più agevole l’accesso a un abitacolo ampio e spazioso, oltre che arredato con materiali pregiati e spesso innovativi, nel quale trovano posto quattro poltrone individuali degne per eleganze e comfort della prima classe di un aereo di linea.

Una soluzione “abitativa” mai vista prima a Maranello, se si esclude la concept car firmata nel 1980 da Pininfarina e mai avviata alla produzione in (piccola) serie. A ricordarci che siamo di fronte a una Ferrari Doc provvede comunque il motore, un 12 cilindri 6.5 aspirato accreditato di 725 cv e di 716 Nm di coppia massima che spingono la Purosangue – nome non a caso mutuato dalla stirpe equina più nobile e veloce – a superare i 300 km all’ora, con un’accelerazione 0-100 in 3,3 secondi, la garanzia di un’eccellente intesa con il cambio F1 a doppia frizione a 8 rapporti e l’agilità esaltata in tutte le situazioni di guida dalle 4 ruote sterzanti, oltre che da alcune innovazioni come le sofisticate sospensioni attive Ferrari, sviluppate in casa in collaborazione con Multimatic.

Si tratta di un’innovazione assoluta a livello mondiale che, integrando in un unico sistema un motore elettrico e un ammortizzatore idraulico ad alta precisione, garantisce il controllo attivo di carrozzeria e ruote con una velocità e un’immediatezza superiori ai sistemi tradizionali.

Se si aggiunge alle caratteristiche dinamiche difficilmente eguagliabili il ricco bagaglio di sistema Adas di assistenza alla guida, piuttosto che la connettività gestita tramite lo scenografico display da 10,2 pollici posizionato di fronte al passeggero anteriore, appare chiaro che questo modello – la cui produzione non arriverà mai, dicono a Maranello, a superare il 20% del totale – ha le carte in regola per soddisfare i clienti più affezionati, ma anche per conquistarne di nuovi tra chi non si fa spaventare da un listino che parte da 390.000 euro (tasse incluse in Italia), ma che con gli optional e le svariate possibilità di personalizzazione può raggiungere vertici ancora più elevati.

 


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Martedì 13 Settembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 16-09-2022 09:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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