La nuova Renault Koleos

Renault rinnova il Suv Koleos: fiducia al Diesel, comfort e dotazioni da classe premium

di Sergio Troise
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CARRARA - Stile ritoccato nei dettagli, finiture interne e dotazioni degne di una classe premium, fiducia confermata alla motorizzazione diesel, declinata nelle potenze di 150 e 190 cavalli e abbinata alla trazione anteriore o integrale e a un cambio automatico a 7 marce: sono queste, in estrema sintesi, le scelte fatte da Renault per aggiornare Koleos, il Suv più grande della propria gamma (sfiora i 4,70 metri) e più venduto nel mondo (dal 2016 305.940 unità in 93 Paesi, soprattutto asiatici). L’Italia è, per questo modello, il terzo mercato europeo e la filiazione italiana della Casa francese ripone molta fiducia nell’accoglienza riservata alla versione aggiornata del proprio Suv, visto il successo che i veicoli sport utility continuano a riscuotere, all’interno del segmento D, a discapito di berline e station wagon.

Il nuovo Koleos è già in vendita da noi in tre livelli di equipaggiamento: Business, Executive e Initiale Paris, con prezzi oscillanti tra un minimo di 35.300 euro (Koleos Business Blue dCi X-Tronic 150 cv con la sola trazione anteriore) e un massimo di 46.350 (Initiale Paris dCi 190 cv 4x4). Inutile dire che l’allestimento al top di gamma si fa apprezzare per la ricchezza delle dotazioni e la qualità dei materiali, tuttavia in Renault tengono a sottolineare la “dualità” dell’auto, ovvero la capacità di essere una comoda ed elegante stradista ma anche una irriducibile arrampicatrice in grado di affrontare l’offroad più impegnativo. Non per niente i responsabili dell’immagine di Renault Italia parlano della “bella e la bestia”.

Per dare garanzie sul lavoro di sviluppo svolto, la Casa fa sapere che “per testare il nuovo Koleos in tutte le condizioni sono stati percorsi 150.000 chilometri di strada in condizioni atmosferiche estreme, da -25° a +40°, in alta quota (oltre i 2500 metri), con il sole, la neve, la polvere”. Se non bastasse, sono stati effettuati anche rigorosi test di simulazione in laboratorio per più di 400.000 chilometri.

Noi abbiamo avuto la possibilità di provare l’auto su percorsi stradali e offroad nell’ambito di un test drive di circa 250 km: tanto è bastato per apprezzare il comfort e avere conferme sullo sforzo compiuto da Renault nell’aggiornamento tecnologico e nella capacità di allinearsi alla classe premium. E’ invece da escludere che questo Suv elegante e ben equipaggiato possa regalare brividi da guida sportiva: a fronte di prestazioni adeguate al rango e alla categoria, è bene sapere che Koleos non si presta a una guida brillante. Semmai il contrario: su strada va guidato con assoluta pacatezza, consapevoli di dover mettere in conto generose concessioni al rollio e che non si potranno pretendere accelerazioni brucianti, né con il motore da 190 cavalli (da noi provato) né, tantomeno, con quello da 150.

Ciò detto, vale la pena sottolineare i meriti del sistema All Mode 4x4-i. Frutto delle esperienze maturate nell’ambito dell’alleanza con Nissan, prevede 3 modalità: Trazione Anteriore (4x2), Auto (4x4) e Lock (4x4). L’altezza libera dal suolo è di 190 mm (tra le maggiori della categoria), gli angoli di attacco e uscita anteriore/posteriore sono di 18 e 25 gradi. Tutto ciò rende l’auto capace di affrontare strade sconnesse e percorsi offroad senza difficoltà, come abbiamo avuto modo di sperimentare inerpicandoci con Koleos tra le cave di Massa Carrara, nel cuore della più grande riserva italiana di marmo.

In modalità Auto la ripartizione della coppia tra assale anteriore e posteriore viene gestita automaticamente dall’elettronica di bordo a seconda delle condizioni di guida e di aderenza. In questo caso il sistema prevede che alle ruote posteriori possa essere trasmessa fino al 50% della coppia. In modalità Lock (4x4) il differenziale posteriore è invece bloccato e garantisce da subito una ripartizione 50/50 della coppia tra ruote anteriori e posteriori. Riservata alle condizioni estreme e di scarsa aderenza (neve, fango, terra, sabbia), questa modalità funziona solo a velocità ridotta e si disattiva automaticamente una volta superati i 40 km/h e ogni volta che si riavvia il motore.

L’obiettivo di Renault – l’abbiamo detto – non era comunque proporre un fuoristrada, bensì un’auto dalla doppia personalità, capace di sdoppiarsi nel ruolo di arrampicatrice infaticabile e di elegante e funzionale auto per la famiglia. Obiettivo centrato. Come? Concentrando l’attenzione sia sulla tecnica sia sulla qualità della vita a bordo. Senza dire degli interventi sull’estetica, migliorata grazie anche ai nuovi cerchi diamantati (da 18 o 19 pollici) e dai ritocchi alla calandra, alla losanga e ai fari (full led).

Per quanto riguarda la motorizzazione, come detto, Renault ha deciso di insistere sul Diesel nonostante l’ingiusta demonizzazione a cui è sottoposto, ma ora sotto al cofano del Suv francese c’è il nuovo propulsore 4 cilindri 2.0 litri della famiglia dCi messo a punto con l’obiettivo di ridurre ulteriormente le emissioni nocive e, dunque, di evitare l’ecotassa. Con il nuovo sistema di riduzione catalitica selettiva (SCR) per il post-trattamento degli ossidi di azoto (NOx), il Koleos 4x4 con motore 4 cilindri 2.0 litri Blue dCi 190 cv dichiara 150 gr/km di CO2; ancora meno il Koleos con potenza ridotta a 150 cv e la sola trazione anteriore: 143 gr/km di CO2.

Noi abbiamo guidato il Koleos da 190 cv/380 Nm 4x4 e dobbiamo dire che la fluidità di funzionamento è forse la migliore qualità di questo propulsore. Quanto ai consumi, a fine prova il display indicava 8,9 litri/100 km (abbastanza più dei 7,2 litri/100 km dichiarati dalla Casa), ma non ci siamo limitati a guidare a filo di gas e anzi abbiamo più volte spinto fino al limite dei 5000 giri. Semmai non ci ha convinto del tutto l’insonorizzazione: buona la silenziosità a 130 km/h in autostrada, meno buona nelle accelerazioni da fermo. A proposito di accelerazione, Renault assicura che “per ottenere risposte più pronte nelle cambiate è stata introdotta una innovazione tecnologica nel cambio automatico CVT a 7 marce, mirata a simulare il funzionamento di un cambio sequenziale”. Apprezzabile lo sforzo dei tecnici francesi, ma se dovessimo dire che ce ne siamo accorti, mentiremmo: l’accelerazione sullo 0-100, del resto, richiede più di 10 secondi (10,1) e la velocità massima (ove consentito) non raggiunge i 200 km/h (198). Koleos – lo ribadiamo – è un macchinone da 1845 chili e va guidato quasi lasciandosi trasportare, come una barca dislocante adatta a comodi e piacevoli trasferimenti.

A proposito di comodità, vale la pena ricordare che sono stati rivisitati i sedili: per il guidatore sono previste, oltre alle funzioni di riscaldamento e ventilazione, anche il massaggio e la memoria; sulle versioni top di gamma, inoltre, la seduta del passeggero può essere allungata grazie ai cuscini regolabili, mentre il supporto è garantito dagli ampi poggiatesta. E ancora: il sistema easy break consente di abbassare la panchetta posteriore in modo da ampliare il volume di carico da 565 a 1807 litri; il portellone posteriore prevede il sistema di apertura automatico, senza mani, e il vano bagagli offre una superficie di carico piana. Nell’abitacolo non mancano spaziosi vani portaoggetti (35 litri in totale), tra cui uno da 11 litri e uno da 7 nella console centrale. I portabicchieri anteriori sono riscaldati e refrigerati; non mancano cromature satinate, rivestimenti in tessuti e pelli pregiate e due prese USB sistemate sulla console centrale, vicino alla leva del cambio. Sulla versione Initiale Paris sono previste anche nuove sellerie di nappa in nero carbonio e grigio sabbia chiaro e un sistema audio Bose con 13 altoparlanti.

Al di là di queste peculiarità, va sottolineato che l’abitabilità è da record: grazie al passo di 2.704 mm, a bordo del Koleos i passeggeri usufruiscono di un raggio alle ginocchia di 289 mm, il migliore della categoria. Se non bastasse sono disponibili, tra gli optional, anche un tetto apribile in vetro che si estende fino ai sedili posteriori, e vetri laterali stratificati, in grado di offrire un maggiore comfort acustico (solo sulla Initiale Paris).

Il sistema multimediale e di navigazione R-Link 2 viene proposto ora in due formati di display: orizzontale da 7 pollici o verticale da 8,7. Compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, la funzione di Smartphone Replication sullo schermo si attiva anche in modalità verticale per facilitare la lettura, con una visualizzazione Apple CarPlay a schermo intero. Non manca una funzione di riconoscimento vocale tramite un comando di attivazione presente sul volante, per gestire la navigazione, la telefonia, le App, la lettura delle e-mail e la radio. Ovviamente non manca neanche il navigatore, che tuttavia non è dei più precisi e a volte prende decisioni cervellotiche, come suggerire ingiustificatamente percorsi più lunghi.

In materia di sicurezza non mancano i più innovativi sistemi di assistenza alla guida (ADAS), a cominciare dall’adaptive cruise control, per proseguire con il rilevamento della stanchezza, la frenata d’emergenza attiva con rilevamento dei pedoni, il riconoscimento della segnaletica stradale, il sensore dell’angolo morto, il sistema di parcheggio autonomo (con mani totalmente libere). Ovviamente non manca l’avviso di superamento di corsia: in caso di distrazione, il guidatore viene allertato da un cicalino che emette un rumore simile a… una pernacchia. Un po’ ridicolo, ma sicuramente efficace!

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Sabato 8 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 10-02-2020 20:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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