La Tuatara è costruita dalla SSC North America ed è spinta da un V8 5,9 da 1.750 cv. Durante l'omologazione del record nel deserto del Nevada ha sfiorato i 533 km/h

Tuatara, un missile da 500 km/h. Ecco l'auto di serie più veloce al mondo

di Nicola Desiderio
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Un lampo nel deserto ha squarciato il cielo del Nevada facendo apparire l’auto di serie più veloce al mondo. È la Tuatara, una hypercar che lo scorso 10 ottobre fissato il nuovo record a Pahrump su un tratto della State Route 160, poco lontano da Las Vegas, i 508,73 km/h ed è dunque la prima automobile targata che supera la barriera dei 500 km/h.

La Tuatara è prodotta dalla SSC North America di Richland, nello stato americano di Washington, un acronimo che sta per Shelby Supercars, ma che non ha nulla a che fare con il leggendario Carrol Shelby, il pilota che, dopo aver vinto la 24 Ore di Le Mans nel 1959 con un’Aston Martin DBR1, condusse la Ford a vincere la corsa francese con la GT40 dal 1966 al 1969 oltre che a trasformare la Mustang da una pony car e “un’auto da segretaria” in una muscle car e in un autentico mito dell’automobilismo americano.

Il titolare della SSC America si chiama Jerod Shelby, non è texano ed è nato e cresciuto nella West Coast con il sogno di diventare un costruttore in grado di produrre auto sportive così potenti e veloci da battere quelle europee. E se sulla sportività come concetto si può discutere, sulla velocità i dati parlano chiaro perché la SSC non è la prima volta che si prende il titolo di auto di serie più veloce del mondo. La prima volta era stata il 13 settembre 2007 quando una SSC raggiunse 412,22 km/h detronizzando nientedimeno che la Bugatti Veyron.

La Tatuara deve il suo nome ad un rettile della Nuova Zelanda (Sphenodon punctatus) il cui nome nella lingua Maori significa “aculei sul dorso”, ma in realtà li ha sotto il cofano dove c’è un V8 5,9 litri, preparato dalla Nelson Racing Engines che eroga 1.750 cv se alimentato con E85 e 1.450 cv con benzina a 91 ottani. Il V8 ha due turbocompressori, due iniettori per cilindri ed è capace di girare fino a 8.800 giri/min con un peso di soli 194 kg. Il cambio sequenziale robotizzato a 7 rapporti è dell’italiana Cima e garantisce passaggi di marcia in meno di un decimo di secondo. La scocca è in fibra di carbonio e la massa a secco dell’intera vettura è inferiore a 1.250 kg per un rapporto peso/potenza semplicemente incredibile: 0,71 kg/cv.

Molto curata l’aerodinamica con un cx di 0,279, una superficie frontale di 1,67 metri quadri e una deportanza aerodinamica ripartita per il 37% sulle ruote anteriori e il restante 63% su quelle posteriori. Funzione a parte, lo stile è frutto della matita è di Jason Castriota dal cui segno sono scaturite anche auto come le Maserati GranTurismo e Birdcage 75th, le Ferrari 599 GTB Fiorano, 612 Kappa e P4/5, ma anche la Bertone Mantide e la Rolls-Royce Hyperion e il concept Saab PhoeniX. Il manico invece ce lo ha messo il pilota britannico Oliver Webb che ha portato la Tuatara fino alla velocità massima di 532,93 km/h per poi compiere il tratto inverso a 484,53 km/h. Il record è la media di questi due dati ed è stato rilevato da una speciale apparecchiatura GPS Dewetron, in grado di misurare la posizione utilizzando 15 satelliti.

Secondo Webb, la Tuatura può andare anche oltre. Intanto si è presa il record che apparteneva alla Koeniggsegg Agera RS, stabilito nel 2017 proprio sullo stesso tratto di strada. E lo ha letteralmente stracciato, visto che il precedente limite era di 447,2 km/h e tutti aspettavano che fosse proprio il costruttore svedese a battere se stesso e ad infrangere il muro dei 500 km/h con la Jesko. Christian Koenigsegg ha infatti dichiarato che, secondo le simulazioni al computer, la Jesko Absolut sarebbe in grado di raggiungere 532 km/h. Ma se così fosse, ci vorrebbe qualcosa di più per battere la creatura dello Shelby minore. Detto con rispetto.

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Mercoledì 21 Ottobre 2020 - Ultimo aggiornamento: 18:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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