Un venditore di auto

Mercato auto con sorpresa, le vetture grandi accelerano più delle piccole

di Achille Teti
  • condividi l'articolo

ROMA - Un mercato che cresce e che fa sorridere non solo per il numero di veicoli targati e gli ordini, ma anche per l’evoluzione verso auto sempre più costose. Lo conferma l’indagine del “mercato dell’auto a valore”, ma anche l’evoluzione del mix per segmento e carrozzeria. Secondo i dati Unrae relativi ai primi 9 mesi dell’anno infatti, se il mercato nella sua interezza cresce nelle immatricolazioni del 17,6%, i segmenti A e B, che insieme valgono il 57,8% dei volumi totali, crescono del 12,9% mentre i segmenti C (+25,3%), D (+24,8%) ed E (+20,2%) accelerano più forte degli altri. L’analisi per carrozzeria segnala la tenuta di berline (+18,2%) e station wagon (+16,4%) di fronte all’avanzata inesorabile dei veicoli a ruota alta, siano essi fuoristrada (+23,1%) o crossover (+33,9%) mentre i monovolume compatti crescono solo del 4,3% e i piccoli addirittura arretrano del 3%. Un mix di vendita che rende ancora più ricco quello del postvendita: auto più grandi e care implicano costi di manutenzione ordinaria più alti.

Anche le alimentazioni indicano un innalzamento del mix: le auto a gasolio – più costose di quelle a benzina – nei primi 9 mesi del 2016 pesano di più dello scorso anno (56,9% contro 55,3%) nonostante il costo del carburante abbia toccato i minimi da alcuni anni a questa parte. Quest’ultimo ha invece tagliato le gambe a Gpl (da 8% a 5,5%) e Metano che è passato da 4,1% a 2,5% andando addirittura al 2% in settembre, sorpassato dall’ibrido: 2,5% che porta il dato tendenziale al 2%, identico a quello registrato dal noleggio a lungo termine nei primi 6 mesi tanto che Aniasa si aspetta 6mila ibride a Nlt entro la fine dell’anno che, su 220mila unità totali previste, sono il 2,7%.

Qui si assiste ad una polarizzazione più netta: crescono di più le city car di segmento A (+21%), vanno a rilento le segmento B (+5%) e C (+13%) mentre marciano a passo veloce le D (+18%), le E (+23%) e persino le F (+24%). Esplosivo l’aumento delle multispazio (+124%), crescono Suv (+27%) e crossover (+21%), a conferma di una netta inversione di tendenza sul downsizing delle flotte messo in atto negli anni precedenti e del definitivo sdoganamento delle ruote alte da parte delle aziende. Si dimezzano le elettriche, ma qui parliamo di quantità residuali sulle quali, oltre alla mancanza di incentivi e rete, pesano le attese per i nuovi prodotti che promettono autonomie nettamente maggiori del passato.

Il noleggio e le società manifestano comunque dinamiche diverse tra di loro e anche rispetto ai privati: per il primo il diesel pesa ancora il 71,3% nei primi 8 mesi dell’anno contro il 74,3% dello stesso periodo del 2015 mentre tra le società risale dal 58,2% al 59,9%.
 

 

  • condividi l'articolo
Giovedì 29 Dicembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 16:10 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti