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DETROIT - Lee Iacocca la pensò e la volle, ma a darle forma fu Gale Halderman, designer morto qualche giorno fa che sarà ricordato come l’uomo che ha firmato lo stile della prima Ford Mustang fissando i canoni estetici ancora oggi inconfondibili di un’auto che ha attraversato la storia dell’Ovale Blu ritrovandosi ad essere la sportiva più venduta al mondo dopo oltre mezzo secolo dalla nascita avvenuta nel 1964.
Halderman se ne è andato a 87 anni, 40 dei quali passati all’interno di Ford Motor Company dove ha ricoperto ruoli di rilievo nei settori del design e della prototipazione, ma senza mai ascendere alle migliori poltrone della sua azienda. Nato a Tipp City, nello stato dell’Ohio, si era diplomato al Dayton Art Institute, a mezz’ora da quella che, dopo la pensione nel 1994, era tornata ad essere la sua residenza.
Halderman era entrato in Ford Motor Company per lavorare sui marchi Mercury e Lincoln, ma la sua creatura più famosa uscì dalla sua matita nel luglio del 1962. Lee Iacocca aveva sollecitato tutti gli studi dell’azienda ad elaborare proposte di stile per il progetto T-5, la nuova vettura alla quale Ford stava lavorando per intercettare la generazione dei figli nati dopo la Seconda Guerra Mondiale, vogliosi di guidare qualcosa di diverso da quello che i loro padri parcheggiavano sul vialetto di casa.
Leggenda vuole che Halderman abbia disegnato la Mustang mentre era seduto nel porticato della sua casa mentre alti parlano di ispirazione notturna messa giù sul tavolo della cucina la sera prima della riunione che avrebbe portato alla decisione finale. Egli collaborò anche alla definizione del famoso logo del cavallo selvaggio (mustengo e o mestengo, in messicano), ma la curiosità è che egli aveva pensato originariamente ad un puma tanto che la sua proposta era stata soprannominata Cougar, un nome che poi ritornerà più di una volta nella storia di Ford.
La proposta di Halderman piacque subito a Lee Iacocca ed ebbe dunque luce verde per definirla insieme al suo capo, Joe Oros, allora responsabile del centro stile Ford. Il prototipo per il cosiddetto “congelamento” fu pronto solo due mesi più tardi e aveva tutte le intuizioni del designer venuto dall’Ohio ovvero cofano lungo, coda corta, presa d’aria laterale di fronte alle ruote e luci posteriori tripartite. Solo le luci ovali, usate da alcune Ford vendute in Europa, divennero circolari
Di carattere schivo, Halderman ha visto da sempre riconosciuti internamente i suoi meriti così come dagli appassionati, senza mai essere celebrato, ma è sempre rimasto legato alle sue origini tanto da aver trasformato la sua casa natale nell’Halderman Barn Museum, un vero e proprio tempio per i cultori della Mustang. Il museo è visitabile su appuntamento ed è gestito dalla famiglia che conta 3 figlie, 9 nipoti e 8 bisnipoti.