ROMA – Agli italiani piacciono le auto, anche quelle storiche: nel Belpaese ne sono ancora registrate 4,3 milioni con più di 30 anni. Mediamente possono costare circa 24.200 euro l'una per un totale di 104 miliardi, anche se in certe ben custodite rimesse ne sono parcheggiate alcune di valore quasi inestimabile. L'interesse sta crescendo: quasi un paradosso visto che il 62% degli appassionati non è proprietario di alcun veicolo d'epoca. I più preziosi sono i 388.000 della cosiddetta “Lista di Salvaguardia” redatta non solo dagli esperti di Automobil Club d'Italia Storico, di Stellantis Heritage, del Registro Italiano Alfa Romeo (Riar), dell'Associazione Amatori Veicoli Storici (Aavs) e della rivista di settore “Ruoteclassiche”.
I modelli inseriti nell'elenco sono parecchi e per 400 di questi sono censiti meno di 1.000 esemplari ciascuno per un totale di 36.000 macchine, pari a meno di un decimo della Lista. Poi ci sono auto decisamente più comuni, come la Fiat Panda (circa 35.000 unità), la Autobianchi Y10 (poco meno di 21.000) e perfino la Fiat Punto (circa 13.700). Non sorprende come dal rapporto sul Motorismo Storico realizzato dalla Fondazione Caracciolo e dall'Aci emerga una «correlazione tra la diffusione di auto storiche e reddito pro capite» a livello territoriale.
Significa che nelle regioni settentrionali sono concentrare le auto di maggior pregio e di maggior valore economico, mentre nel Mezzogiorno si trovano semplicemente e soprattutto le vetture vecchie. Con i loro 104 miliardi, le auto considerate storiche dalla attuale normativa rappresentano il 5,4% del Pil nazionale. Solo che, appunto, appena il 16% di questo patrimonio si trova nel Sud e nelle Isole (dove circola il 47% delle vetture con più di 20 anni) e il 57% nelle regioni del Nord (35%). E più le auto sono vecchie e più aumenta la percentuale di maschi che le posseggono.
La Campania è la regione con la maggior incidenza di auto fino a 40 anni: il 7,4% del totale (sopra il 5% anche Sicilia, Calabria e Basilicata). Con una concentrazione del 9,1%, la Valle d'Aosta ha la maggior incidenza di auto della Lista di Salvaguardia rispetto al totale circolante, più del doppio rispetto alla Puglia, ultima con il 4,4%. Solo in Italia, almeno rispetto agli altri grandi paesi europei, un veicolo può già essere d'epoca (con i relativi benefici fiscali) con appena 20 anni. In Francia, Germania e Spagna ne servono almeno 30 e nel Regno Unito ne occorrono 40.