La DS SM

DS SM, spegne cinquanta candeline. La macchina di Pompidou, dello Scià di Persia e di Johan Cruyff

di Franco Carmignani
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PARIGI - Cinquant'anni fa nasceva una delle automobili più iconiche della stroria la Citroen SM compie cinquant’anni. Il progetto S nasce inzialmente negli anni ’60. L’obiettivo è applicare le innovazioni tecnologiche e l’immagine della DS a un veicolo sportivo, che ne erediti le caratteristiche. Jacques Né, l’ingegnere incaricato del progetto, punta inizialmente alla 24 Ore di Le Mans, ma il Direttore Generale Pierre Bercot sposta rapidamente l’obiettivo verso un’auto di prestigio, da posizionare più in alto rispetto alla DS.

C'è una nuova leva di progettisti in Citroen.Sotto la direzione di Robert Opron, un team guidato da Jean Giret e Jacques Charreton riesce a completare il progetto di quella che sarà la SM che può ora contare anche sulla Maserazti che porta in dote un nuovo piccolo V6 moderno…

La SM, presentata al Salone di Ginevra 1970, si presenta come la degna erede della DS. Grazie alla linea fluida e aggressiva, il telaio posato sulla famosa sospensione idraulica, l'abitacolo futurista dai quadranti ovoidali e il motore Maserati, SM porta il DNA di DS alla massima espressione.

Il V6 a 90° dell'ing. Alfieri, di cilindrata inizialmente limitata a 2.670 cm3 per rientrare nei valori penalizzanti previsti in Francia sopra i 16 cavalli fiscali, si caratterizza per i due alberi a camme in testa per ogni fila di cilindri, il blocco motore in lega, compatto (31 centimetri di lunghezza) e leggero (140 chilogrammi), ed è alimentato da tre carburatori Weber a doppio corpo per una potenza di 170 cavalli a 5.500 giri/minuto, prima di arrivare a un’iniezione elettronica sviluppata con Bosch con la potenza che sale a 178 cavalli, migliorando la fluidità di utilizzo.

La SM ripropone la centralina idraulica, protagonista del successo della DS. Il liquido LHM alimenta e assiste qualcuna delle funzioni principali: sospensione, freni (comandati da un pedale a forma di fungo), sterzo e regolazione verticale dei fari. Il collegamento al suolo è studiato in modo che la SM abbia la trazione più rapida del mondo con un assale anteriore a tirante. Lo sterzo DIRAVI (DIrection à RAppel asserVI) è una delle grandi innovazioni della SM, e ha la particolarità di diventare più rigido con l’aumentare della velocità, grazie a un regolatore idraulico montato all’estremità del cambio.

Alla correzione automatica dei fari si aggiunge una nuova dimensione. Come la DS, la SM utilizza due proiettori esterni girevoli a lunga portata. Sui sei fari allo iodio, progettati da Cibié dietro un vetro Saint-Gobain, vengono collocate delle piastrine che permettono di regolare automaticamente l’altezza in funzione dell’assetto dell’auto.

Oggi la SM è ancora un simbolo, un'auto ancora attuale grazie al comfort e la tenuta di strada la rendono un’auto molto attuale. E nonostante una credenza popolare attribuisca la fine della commercializzazione al brusco rialzo del prezzo della benzina causato dalla crisi petrolifera, la SM rimane una delle GT più efficienti dell’epoca.

Georges Pompidou, Presidente della Repubblica francese al momento del lancio, ma anche Léonid Brejnev, lo Scià di Persia, Haïlé Sélassié, Burt Reynolds, John Williams, Johan Cruyff, Bernard Pivot, Line Renaud o Jay Leno hanno avuto o posseggono ancora una SM. E Daniel Craig confessa che è l’auto dei suoi sogni da sempre.

Complessivamente, della SM sono stati prodotti 12.920 esemplari, pressoché tutti nella fabbrica di Quai de Javel a Parigi, tra il 1970 e il 1975. Tra le versioni firmate, la Carrozzeria Henri Chapron ha costruito sette esemplari Mylord (cabriolet), due esemplari Elysée (cabriolet destinato alle cerimonie ufficiali) e sette esemplari di Opéra (quattro porte). Heuliez ha progettato due SM Espace


 

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Lunedì 10 Febbraio 2020 - Ultimo aggiornamento: 19:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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