Una Maserati d'epoca al via del Gran Premio Nuvolari 2018

Sulle orme di Nuvolari. Autentici capolavori hanno dato spettacolo nel Gran Premio dedicato al mitico Tazio

di Sergio Troise
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MANTOVA - Non c’è giorno che innovazione e tecnologia non ci facciano sentire un po’ più vecchi, a volte inadeguati: tutto avanza, tutto cambia, tutto corre a velocità a volte insostenibili, soprattutto per gente d’una certa età, che coltiva valori demodé come il Ricordo e la Nostalgia, magari affidandosi a vecchie foto ingiallite, filmati in bianco e nero, libri impolverati, garage pieni di cianfrusaglie. Ma ci sono - lasciateci dire per fortuna - anche occasioni per “rivivere il passato” in diretta, dal vivo, come se il tempo si fosse fermato e la Storia non volesse saperne di finire nel frullatore della modernità a tutti i costi. Avviene quando si organizza un evento come il Gran Premio Nuvolari, ufficialmente una gara di regolarità per auto storiche, in realtà una maratona di mille e settanta chilometri alla quale partecipano auto costruite tra il 1919 e il 1972.
 

All’edizione 2018, la 28ma della serie organizzata dalla Scuderia Mantova Corse in collaborazione con il Museo Tazio Nuvolari (e con il patrocinio di ACI Storico e il sostegno di Eberhard, RedBull e Banca Generali), hanno partecipato 300 equipaggi, due terzi dei quali stranieri, provenienti da Europa, Asia, America e Australia. Venti i paesi rappresentati e 43 le case automobilistiche in gara: in prima linea le italiane con Maserati (la Casa del Tridente è stata main sponsor della manifestazione), ma anche con Alfa Romeo, Lancia, Ferrari, OM.
Tra le straniere, hanno riempito la scena le inglesi Aston Martin, Bentley, Jaguar, MG, Riley, Triumph; le americane Chevrolet, Chrysler e Ford, le francesi firmate Ettore Bugatti, le svedesi Volvo, le tedesche Porsche, Mercedes e BMW (con una CSL 3.0 del 1972 ha partecipato anche Sergio Solero, Ceo di BMW Italia).

Valida come seconda prova di Epoca Championship, il campionato italiano Grandi Eventi di Aci Sport, del quale fanno parte anche la Coppa d’Oro delle Dolomiti, la Targa Florio e la Coppa delle Alpi, la manifestazione mantovana si è rivelata una parata di leggendarie vintage cars capaci di mettere in mostra il meglio della storia dell’automobile. Al volante appassionati equipaggi, in alcuni casi tanto agguerriti da smarrire il self control tipico dei gentlemen drivers. Ciò detto, è stupefacente l’audacia con cui gareggiano a bordo di auto scomode, strette, senza vano bagagli, spesso prive di parabrezza, con motori sbuffanti e luci e freni inadeguati.
Alla fine, 237 vetture hanno tagliato il traguardo dopo aver attraversato Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, passando nel cuore dell’Appennino e irrompendo nei centri storici di Siena, Arezzo, Città di Castello, Urbino, Ferrara, tra ali di folla incantata. Le isole pedonali sono state eccezionalmente violate, con il benestare di sindaci in fascia tricolore e autorità di polizia. E bello è stato l’effetto scenico nel veder passare la carovana rombante in luoghi come Piazza del Campo, cuore dello storico Palio.

Di grande appeal anche l’esposizione in Piazza Sordello, a Mantova, della leggendaria 6C 34 del 1934, auto da corsa concepita da Ernesto Maserati (6 cilindri in linea, 270 cv, 750 Kg, 250 km/h) con cui il 9 settembre 1934 Nuvolari debuttò nel Gran Premio d’Italia a Monza, classificandosi 5°. Sempre al volante della 6C-34, il pilota entrato nel mito e nelle parole di Lucio Dalla avrebbe poi ottenuto, il 30 settembre, il terzo posto a Brno e, nelle settimane successive, le vittorie nel circuito di Modena e nel circuito di Posillipo, a Napoli.

Proprio il forte legame con Mantova e con Nuvolari ha convinto la casa del Tridente a dedicare il Maserati Tribute al Gran Premio, una vera e propria “gara nella gara” che ha visto al via, oltre a una Ghibli Cup storica del 1972 (prima al traguardo), una decina di auto di ultima generazione, con in primo piano i Model Year 2019 di Quattroporte, Ghibli e Suv Levante (vedi articolo sotto). Ha preso parte al Maserati Tribute anche Paolo Zegna, presidente dell’azienda che firma le versioni più rifinite ed eleganti della gamma del Tridente: appassionato di auto d’epoca, possiede una bella collezione di vetture Lancia.

La vittoria del GP Nuvolari è andata ai siciliani Giovanni Moceri e Daniele Bonetti, specialisti del Loro Piana Classic Team, sempre al comando a bordo della fida Fiat 508 C del 1939, in pratica l’ultima evoluzione della Balilla, nata nel 1937 e prodotta fino al 1939, anno di lancio della Fiat 1100 (costava 19.500 lire e fu prodotta in 57.000 esemplari). Al secondo posto la coppia bresciana composta da Andrea Vesco e Andrea Guerini, dello Special Team Eberhard, a bordo di una magnifica Alfa Romeo 6C 1750 SS Zagato del 1929. Sul terzo gradino del podio l’equipaggio Di Pietra-Di Pietra, padre e figlio, a bordo di un’altra Fiat 508 C del 1938.

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Martedì 18 Settembre 2018 - Ultimo aggiornamento: 19-09-2018 13:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA