Maserati Tipo 6CM

Maserati Tipo 6CM: omaggio alla vittoria della Targa Florio di 80 anni fa

di Franco Carmignani
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ROMA - Nella sua lunga storia la Targa Florio, di cui l’altra settimana si è celebrata l’edizione 103, ha mutato “pelle” diverse volte fino all’attuale format rallistico. Ma a differenza della Coppa Florio, che si è corsa anche a Brescia, la “Cursa” ha sempre legato il suo nome alle Madonie consegnandosi ai più grandi stradisti. Fanno eccezione le edizioni dal 1937 al 1940 ospitate dal Parco della Favorita a Palermo, all’interno del quale era stato ricavato un circuito di 5,2 km. Edizioni dominate dalla Maserati sempre ai primi tre posti. Nel 1937 con Francesco Severi, Giovanni Lurani ed Ettore Bianco, l’anno seguente con Giovanni Rocco, Raphael De Las Casas e Gigi Villoresi.

Lo scorso 14 maggio si è celebrato l'ottantesimo anniversario della prima vittoria di Luigi “Gigi” Villoresi su Maserati Tipo 6CM alla Targa Florio del 1939. Il pilota milanese si aggiudicò il successo coprendo i 40 giri della corsa, pari a 228 km, in 1h40’15” 2/5, segnando anche il giro più veloce in gara con il tempo di 2’ 24” 3/5 alla media di 141,908 km/h. Sul podio anche Piero Taruffi e Guido Franco Barbieri, anch’essi alla guida di Maserati Tipo 6CM. Gigi Villoresi si classificherà di nuovo al primo posto anche nell’edizione del 1940 a bordo di una Maserati Tipo 4CL, precedendo Franco Cortese e Giovanni Rocco, pure con le 4CL del Tridente.

Per quanto riguarda la Maserati Tipo 6CM, è nata un progetto di Ernesto Maserati e ha iniziato a prendere forma dal 1935. Si trattava di una monoposto piuttosto classica ma dai contenuti molto avanzati. Montava un inedito motore sei cilindri in linea, con i cilindri fusi in blocco con la testa accoppiati a due a due sul basamento comune in elektron, due assi a camme in testa azionati da una risalita di ingranaggi, due valvole per cilindro e alimentazione forzata con compressore Roots, la cui potenza arrivava a 175 CV. Ma l’elemento caratterizzante era il telaio che costituiva un grande passo avanti rispetto al passato. La struttura di base era ancora quella dei longheroni paralleli, ma con sospensioni anteriori innovative che davano un vero vantaggio sulle concorrenti inglesi e francesi. Le sospensioni erano con molle a barra di torsione applicate in modo da regolare la tensione della molla stessa in base alle caratteristiche del circuito. La carrozzeria infine, come del resto tutta la vettura, subì svariati aggiornamenti soprattutto in ottica aerodinamica. Le accentuate forme tondeggianti, le successive carenature delle fiancate e la maggiore inclinazione del frontale davano evidenza dello studio aerodinamico in essere durante gli anni di produzione. La supremazia di questa monoposto da competizione raggiunse il suo apice nel 1938, quando riuscì a sopravanzare le E.R.A. britanniche che davano da sempre filo da torcere alle Case italiane. In quella stessa stagione debuttava anche la famosa Alfetta di Alfa Romeo, nata per i Gran Premi Vetturette. Con grande soddisfazione per i Fratelli Maserati, la Tipo 6CM quell’anno riuscì a battere anche l’Alfetta durante il G.P. di Pescara.

La Maserati Tipo 6CM si rivelò una vettura di grande successo: 27 furono gli esemplari prodotti, dal 1936 al 1939, vincendo diverse gare sui più importanti circuiti europei sia come vetture ufficiali della Casa che affidate a Gentlemen Drivers..

Una Tipo 6CM, perfettamente ripristinata nella sua livrea originale, si trova a Modena e appartiene alla Collezione Panini.

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Lunedì 27 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 14:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA