Pirelli Collezione, storia dell’auto attraverso gli pneumatici. Passerella a Villa d’Este per eredi del Cinturato

Pirelli Collezione, storia dell’auto attraverso gli pneumatici. Passerella a Villa d’Este per eredi del Cinturato

  • condividi l'articolo

COMO - Aspetto classico, tecnologia moderna, ecco i questi due semplici concetti la definizione dei ipneumatici Pirelli Collezione, in passerella all’edizione 2019 del Concorso di Eleganza di Villa d’Este. Pensati e realizzati per le vetture più affascinanti, costruite fra il 1950 e i primi anni Duemila. Il disegno del battistrada e il fianco sono stati mantenuti del tutto simili a quelli delle coperture dell’epoca ma il fascino vintage nasconde una tecnologia moderna. Usando le più aggiornate e avanzate mescole, infatti, i pneumatici Collezione Pirelli offrono un maggiore grip e una migliorata capacità di espulsione dell’acqua, garantendo affidabilità e alti livelli di sicurezza senza perdere lo stile originale. Durante il processo di sviluppo del pneumatico, gli ingegneri Pirelli hanno usato gli stessi parametri che i designer del veicolo hanno impiegato all’epoca della progettazione per assecondare le regolazioni delle sospensioni e della meccanica originale dell’ auto.

Il risultato è performance, stile e autenticità. Per disegnarli ci si è affidati alle immagini messe a disposizione degli ingegneri dalla Fondazione Pirelli e per realizzarli si utilizzano tecniche simili a quelle specifiche per le gomme da motorsport, nello stabilimento turco di Izmit. È indispensabile, a questo punto, fare un passo indietro quando negli Anni ‘50 è stata introdotta nei pneumatici la struttura dell’involucro radiale. La funzione ‘stabilità’ della cintura preveniva la deformazione del pneumatico in ogni condizione d’uso. L’aderenza è stata ampiamente aumentata e il miglior rotolamento ha permesso una riduzione del livello di usura di più della metà rispetto al pneumatico a tela incrociata. Inoltre, l’uso della cintura, favorito dal design dei nuovi profili e dal disegno del battistrada, fornisce una migliorata aderenza. È così nato il Cinturato Pirelli brevettato nel 1951 e regolarmente lanciato nel mercato a metà degli Anni ‘50. Ora l’erede moderno del Cinturato Pirelli ha mantenuto il classico disegno 367 che lo ha reso famoso in tutto il mondo per oltre un decennio.

Nel 1966 questo disegno del battistrada è stato codificato con l’acronimo CF67/CA67. Questo nome deriva dalle 67 licenze di lavorazione rilasciate da Pirelli ai più importanti produttori di pneumatici nei 25 paesi. CA67 è stato il primo pneumatico radiale tessile il cui codice di velocità era SR, fino a 180 kmh. Il suo battistrada è stato costruito con elementi scanalati separati da quattro incavi longitudinali grecati, con taglio netto e ampia scanalatura. La mescola del battistrada era molto resistente alle alte temperature e agli strappi. Alla metà degli anni ‘60, Pirelli Cinturato era il pneumatico di riferimento per gran parte dell’industria automobilistica nel mondo. La crescente segmentazione del mercato del settore automobilistico nella metà degli Anni ‘60 conduce all’introduzione dei pneumatici con codice velocità HR (fino a 210 km/h).

Vengono create le nuove versioni del Cinturato H e HS (High Speed), caratterizzate dal nuovo disegno del battistrada CN72 che permette una guida silenziosa e confortevole. Introdotto nel 1966, il CN72 equipaggiava l’intera gamma Ferrari (250 GT, 400 Superamerica, 275 GTB) tanto quanto la Maserati 4000 e 5000. L’anno successivo è stato adottato anche dai modelli Lamborghini (350 GT, 400 GT, Miura). Nel 1969 è stata realizzata la prima misura a basso profilo GR70 VR 15 (225/70 VR 15), scelta da Ferrari per la 365 GT e GTB, da Lamborghini per la Miura e Jarama e in particolare da Maserati per la Ghibli, la Quattroporte, la Mistral e la Mexico. Il battistrada CN72 si è evoluto nel CN73.

  • condividi l'articolo
Venerdì 24 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA