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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Una stazione di rifornimento per auto elettriche

Auto, mercato Europa in ripresa (+14%). Ma l'Italia è fanalino di coda delle auto elettriche: preoccupante la carenza delle colonnine

di Giorgio Ursicino

L’auto scalda i motori. Ad ottobre, nel mercato europeo, le vendite sono cresciute del 14,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È il terzo mese di fila che le immatricolazioni hanno un segno positivo con un trend che tende a rafforzarsi. Nei paesi UE, nel Regno Unito e nell’Efta sono stata consegnate 910.753 vetture rispetto alle 798.505 del 2021. Nel totale dei primi dieci mesi il saldo è ancora negativo, mancano all’appello 780 mila veicoli, il 7,8%: da 9.960.682 esemplari a 9.181.660. Il mercato attualmente dà segnali di ripresa in tutti i primi cinque mercati che rappresentano oltre la metà delle vendite globali, ma il cumulato è ancora deficitario in tutti quanti (l’Italia è fanalino di coda). Le note dolenti per il nostro paese arrivano se si guardano le auto più ecologiche, quelle in linea con la mobilità sostenibile.

Le vetture con la spina (ECV), le uniche in grado di viaggiare almeno in determinate condizioni per un significativo numero di chilometri ed emissioni zero, da noi già sono in calo, mentre nelle altre quattro nazioni principali viaggiano ad un ritmo più che soddisfacente. Il Belpaese è l’unico ad avere una percentuale di vetture ricaricabili ad una sola cifra (8,3% ad ottobre), gli altri sono tutti a doppia, con due che superano la barriera del 20% e la Germania quella del 30%, un’auto su tre. La Spagna è al 10,1%, la Gran Bretagna al 21,4%, la Francia al 22,4%, Berlino al 32,5%. La Penisola, spesso, è stata più lenta degli altri a sposare i cambiamenti nel settore automotive e, indubbiamente, i modelli che possono viaggiare senza far rumore ancora costano più degli altri, quindi sono penalizzati dove la crisi si fa sentire di più.

La ragione principale di questo non decollo sembra però essere la rete di ricarica che genera ansia di autonomia. L’Italia è solo in quattordicesima posizione continentale nella media dei punti di ricarica ogni cento chilometri: 6,1 colonnine contro la media europea di 8,2. Insomma, come sottolinea l’Unrae, è il caso di mettersi al passo in fretta se non vogliamo creare problemi alla transizione energetica e all’aria che respiriamo. Anche perché il 2035 sembra lontano, ma prima o poi arriva.

Pure ad ottobre il significativo incremento delle vendite è dovuto in gran parte al cambio di politica commerciale del più grande costruttore d’Europa che, da solo, ha consegnato quasi 70 mila unità in più rispetto alle poco più di 100mila totali. Il Gruppo di Wolfsburg ha aumentato le vendite del 40%, gli altri tre costruttori più grandi sono più o meno stabili. Stellantis, intanto, ha portato a termine un importante acquisizione, ha messo le mani sui aiMotive, una delle start up più qualificate per quanto riguarda la guida autonoma. L’azienda per rimanere agile continuerà ad operare in modo autonomo, sotto la guida del suo ceo e fondatore László Kishonti.

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Venerdì 18 Novembre 2022 - Ultimo aggiornamento: 20-11-2022 10:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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