Catl, arrivano le batterie per auto del futuro: con un minuto ricaricano 400 km di autonomia a 1.300 kW
Che la ricarica delle vetture elettriche si stia velocizzando lo conferma la Formula E, il Campionato del Mondo per monoposto senza emissioni. Quest’anno, la stagione 11 della categoria, è stato introdotto il “pit boost”, la sosta obbligatoria durante l’E-Prix per immettere energia nell’accumulatore. L’innovazione non è stata adottata per necessità. I bolidi attuali, quelli di generazione 3.5, riescono a coprire con facilità la distanza dal semaforo alla bandiera a scacchi, a differenza di quanto avveniva un decennio fa con le vetture di generazione 1. Non è passato molto tempo, ma all’epoca i piloti dovevano avere un doppio mezzo ai box e sostituirlo al volo circa a metà gara. Pionierismo della mobilità del futuro.
Il pit boost ha la sua ragione d’essere per una doppia motivazione: da una parte, far vedere al mondo che si possono ricaricare rapidamente anche le monoposto con la migliore accelerazione mondiale (nello 0-100 sbeffeggiano le F1); dall’altra, una sosta in più diversifica le strategie animando la competizione. L’apparato di ricarica funziona a 600 kW, attualmente le migliori colonnine che si trovano in strada sono da 350 kW, ma la Tesla sta installando quelle da 500 kW e la BYD da 1.000 kW. In soli 35 secondi si immettono a bordo circa 3,85 kWh di energia, che corrisponde al 10% della totale capacità dell’accumulatore. Il motorsport, spesso, fa da apripista per svelare le novità ma, come abbiamo visto, l’industria è molto avanti nella mobilità green, soprattutto quella cinese.
CALT, il più grande gruppo planetario per la produzione di batterie, che ha una quota del mercato globale del 38% corrispondenti a 339,3 GWh di capacità installata, alla vigilia del recente Auto Show di Shanghai ha tenuto il suo periodico tech day per fare il punto sulla situazione. A differenza di Tesla e BYD, CATL non produce veicoli con il suo brand, ma sa benissimo che il progresso degli accumulatori deve essere sincronizzato con quello dei veicoli e della rete di ricarica. Dal trono della tecnologia del settore, il gigante di Ningde, nella provincia del Fujian (Sud costiero della Cina), ha fatto una panoramica a tutto tondo dello stato dell’arte degli accumulatori. In direzioni diverse, con capacità e obiettivi differenti.
Il prodotto che più ci interessa è la batteria Shenxing LFP di seconda generazione, il massimo della velocità attualmente disponibile. Con un solo secondo ricarica per 2,5 km, in 5 minuti può imbarcare un’autonomia di 520 km, almeno sulla carta è stato raggiunto e superato il target di un minuto per 100 chilometri. La classe di ricarica è 12C, il top visto finora, la prima generazione del 2023 era “solo” 4C. Anche da quasi scarica la Shenxing 2 è in grado di erogare 830 kW di potenza.
Supporta una potenza di riempimento di 1,3 MW ed è in grado di operare anche a temperature molto basse: a -10° impiega 15 minuti per riempirsi dal 5% all’80%. L’altra novità punta sull’autonomia: la Freevoy Dual Power Battery, con un’architettura “dual core”, è un accumulatore diviso in due parti con chimiche diverse (NMC e LFP) che consentono di massimizzare la percorrenza fino a 1.500 km. La terza e ultima carta è la batteria agli ioni di sodio al posto del litio, ha la più alta densità energetica (175 Wh/kg), si esalta con il freddo (anche -40°) e pare che sia pure molto più sicura.

