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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Luca de Meo il Ceo della Renault

De Meo ceo di Renault e presidente Acea: «Sull'auto l'Europa deve avere una sua politica industriale»

di Giorgio Ursicino

Luca de Meo, ceo del Gruppo Renault, è da poche settimane il presidente anche dell’Acea, l’Associazione dei costruttori di auto europei. Un punto di vista privilegiato e una poltrona strategica per il dialogo con le istituzioni dell’Unione in questa delicata fase di transizione energetica e di profondo cambiamento della mobilità. Il manager italiano è intervenuto ieri sera a Restart su Rai2. Visione e barra dritta, è questa la ricetta che bisogna mettere in campo in un frangente come l’attuale. Un periodo complesso, pieno di ostacoli, che può diventare una grande opportunità se gestito nel modo giusto.

«C’è un tema di trasformazione delle competenze. Certo è che se non gestita bene, può portare a grossi rischi sul fronte occupazionale», esordisce l’ad della storica casa francese che poi spiega meglio la portata della rivoluzione: «Molta gente cambierà competenze, perché i mestieri si creano. Se guardiamo all’esempio francese stimiamo che la transizione dovrebbe costare 50-70 mila posti di lavoro. Però, se dovessimo riuscire a fare il passaggio come si deve verso il software, l’auto elettrica o l’idrogeno, stimiamo 400-500 mila nuovi posti di lavoro. Vuol dire che la gente dovrà abituarsi a cambiare mestiere, magari a 40 o 50 anni e le aziende si devono assumere la responsabilità di farlo. Noi in Renault abbiamo creato un’Università che gestirà questo passaggio e che mettiamo a disposizione della filiera e di tutti gli altri attori dell’industria: da qui al 2025 trasformeremo l’approccio di 15 mila collaboratori».

De Meo è categorico sull’utilizzo dell’energia pulita: «Alimentare le batterie con energia fossile non ha senso. Una delle battaglie che portiamo avanti in Renault è proprio di non guardare al tema dell’impatto nell’intervallo tra la batteria e la ruota, ma piuttosto di guardare dalla culla alla tomba, includendo il tema del riciclo. Se si guarda solamente a un segmento non funziona e lo dobbiamo evitare assolutamente».

Un’ultima battuta sull’Europa: «Penso che ci sia bisogno di una strategia e di una politica industriale, con meno limiti, date e multe. Bisogna discutere su un approccio comune ed è necessario che l’UE ascolti l’industria per cercare soluzioni comuni. Bruxelles deve organizzarsi per controllare in maniera più solida tutta la catena del valore dell’auto elettrica che è molto diversa dal tema della combustione, perché il 40% del costo di una vettura elettrica è dentro la batteria e l’80% del costo della batteria sono le materie prime».

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Martedì 17 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 19-01-2023 14:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA