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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Fca, 2 miliardi di cedola da Marelli. Manley: «Attueremo il piano da soli»

Fca presenta i risultati finanziari del primo trimestre del nuovo corso e non sono affatto male. Michael Manley, ceo del gruppo dallo scorso 21 luglio, ha effettuato la seconda conference call con gli analisti, ma in realtà questa è stata la prima in cui ha risposto su quanto è avvenuto sotto la sua guida. È stato raggiunto un Ebit adjusted record di 2 miliardi di euro, in crescita del 13% con un margine al 6,9% in aumento di 20 punti base. Ancora più rilevante (51%) il miglioramento dell’utile netto adjusted arrivato a 1,4 miliardi(da 922 milioni), mentre ha registrato una frenata (38%) l’utile netto che si è attestato a 564 milioni.

Ciò è dovuto all’accantonamento di 700 milioni per far fronte alle eventuali conseguenze delle problematiche sui motori diesel per le quali è in corso un contenzioso con le autorità Usa. Nei risultati ci sono anche quelli della Marelli che Manley ha confermato sarà venduta a CK Holdings per un valore pari a 6,2 miliardi di euro. L’operazione consentirà il pagamento di una cedola straordinaria di 2 miliardi in aggiunta alla ripresa della distribuzione di un dividendo annuale ordinario la prossima primavera (in misura del 20% degli utili) come previsto dal piano industriale presentato lo scorso primo giugno a Balocco dal compianto Sergio Marchionne.

La liquidità netta industriale è tornata in territorio negativo (189 milioni) a causa principalmente dell’accantonamento di 600 milioni per i versamenti discrezionali anticipati a piani pensionistici. Anche la liquidità complessiva (20 miliardi) è in calo di 1,2 miliardi. Nel trimestre le consegne complessive di veicoli sono aumentate del 3% (a 1.160.000 unità), i ricavi netti del 9% (a 28,8 miliardi). Confermati tutti i target per l’anno in corso ad eccezione della liquidità netta industriale che doveva essere di circa 3 miliardi e che invece oscillerà fra 1,5 e 2: ricavi netti fra 115 e 118 miliardi, Ebit adjusted fra 7,5 e 8 miliardi, utile netto adjusted a 5 miliardi.

A trainare il business quasi totalmente la regione Nafta (Nord America) che vive un momento magico grazie soprattutto alle performance di Jeep e Ram, in ripresa la regione Latam (Sud America), mentre hanno frenato Emea (Europa) e Apac (Asia-Pacifico). I ricavi netti di Nafta a fine settembre avevano già superato i 53 miliardi su un totale inclusa la Marelli di 84. L’Ebit adjusted in Nord America nel trimestre ha sfiorato i 2 miliardi (+51% con un margine a doppia cifra), mentre quello di Latam è stato di appena 83 milioni con Emea (25 milioni) e Apac (96 milioni) in territorio negativo. In frenata la Maserati con i ricavi nel trimestre scesi del 23% (da 821 a 631 milioni) e l’Ebit adjusted dell’87% (da 113 a 15 milioni) con un margine che è scivolato dal 13,8% (non lontano dal target del 15% nel 2022) al 2,4%.

Manley ha mostrato ottimismo sul tutto il fronte, sicuro che le aree dove gli affari vanno meno bene miglioreranno rapidamente: «Rispetto a quello che abbiamo visto nel terzo trimestre mi aspetto un significativo miglioramento del margine a livello generale e un aumento delle vendite nell’area Emea». Poi parole di grande stima per Pietro Gorlier (in questi giorni al Sema di Las Vegas come numero uno di Mopar) che ha preso il posto di Alfredo Altavilla alla guida dell’Emea: «Pietro è la persona giusta per questo, ha una storia di successo alle spalle, ha ottenuto risultati importanti con Magneti Marelli e Mopar e sta già lavorando nel nuovo ruolo: mi aspetto significativi miglioramenti. In Europa abbiamo sofferto per il passaggio ai nuovi standard di omologazione Wltp, ma ora tutte le vetture in produzione rispettano le nuove normative».

Ottimismo anche per Maserati: «Vedremo significativi segnali di ripresa nella seconda parte del prossimo anno, abbiamo avuto difficoltà in Europa e in Cina, ma è un prodotto competitivo, un marchio di lusso». La conclusione sul futuro di Fiat Chrysler: «L’operazione Marelli ci rende più forti, siamo in una posizione migliore rispetto al passato, possiamo realizzare il nostro piano industriale da indipendenti». Ieri il titolo ha perso in Borsa il 3%.

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Mercoledì 31 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 16:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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