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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
La Ferrari SF-23 di Charles Leclerc

Ferrari, la SF-23 migliora, ma Vasseur deve far sbocciare l'armonia fra Leclerc e Sainz

di Giorgio Ursicino

Appena messo in archivio il gran premio più pazzo di sempre, si annunciano altri testacoda scoppiettanti. Certo, non sarà facile assistere a stretto giro ad un’altra corrida con 4 partenze, l’ultima delle quali coincisa proprio con la bandiera a scacchi. I presupposti per avere tutti i weekend inondati di adrenalina, però, ci sono tutti. Fra qualche mugugno dei più tradizionalisti, è passata la “linea Domenicali” che, da quando è tornato in F1 imbracciando il timone del comando, ha fatto impennare l’audience e lievitare gli spettatori, portando il business della velocità verso picchi mai sognati. Sarà solo una coincidenza? Può darsi. Ma c’è la forte sensazione che il pallino dei dollari agognato dagli americani, con la competenza automobilistica dell’ex ragazzo della Motor Valley per tanti anni in Ferrari, sia stata l’alchimia giusta.

Venerdì a Baku si riaccendono i motori, dopo il primo breve break del 2023 dovuto all’annullamento della gara a Shanghai, ed il programma sarà diverso. Stefano l’aveva detto: «Il mondo ci guarda, ogni volta che scendiamo in pista dobbiamo dare spettacolo». E così è stato. Pare che la F1 moderna i compiti li possa fare a casa e, una volta iniziato l’evento, si debba fare subito a ruotate, o per conquistare una pole o per dominare una gara. Per il momento l’unica sessione di prove libere sarà il venerdì mattina, poi il cronometro sarà sempre sovrano. La prima delle sprint race delle 6 in calendario quest’anno non sarà una “qualiflying race”, ma una sfida a se stante che interromperà il programma del GP vero. Andiamo per ordine. Dopo il riscaldamento il venerdì mattina che servirà soprattutto per verificare che le monoposto siano state rimontate bene dopo il trasporto, nel pomeriggio scattano le qualifiche per la corsa di domenica, quella che vale per le statistiche e mette in palio più punti.

Poi il sabato c’è un evento parallelo: mattina qualifiche per stabilire l’ordine di partenza della corsetta pomeridiana. Fra le due qualifiche e le due gare non c’è alcun nesso: chi conquista la pole e la vittoria nella gara prefestiva può anche fare un disastro nel GP “vero”. La cosa sarà sperimentale e si stanno studiando ancora varianti sull’uso e il numero delle gomme. Con un menu del genere, è complicato portare gli sviluppi per mancanza di tempo per testarli. Così faranno quasi tutti i team in attesa di tempi migliori. E anche la Ferrari è allineata, nonostante la visione di Vasseur preveda una raffica di migliorie da introdurrà progressivamente. Fred resta della sua idea o, almeno, così dice perché non c’è molto altro da fare.

L’equipe tecnica non ha nuove punte, è quindi inutile ipotizzare una monoposto profondamente diversa proprio ora che si deve iniziare a progettare la macchina del 2024. Il gioco che non vale la candela. L’ingegnere francese sostiene, per convinzione o per necessità, che il progetto della SF-23 non è concettualmente sbagliato. A Melbourne la vettura si è messa a marciare bene anche in gara e, lavorando nella giusta direzione, si può tornare seconda forza. Fred, invece, dovrà intervenire nel rapporto fra i piloti, la sua specialità. Quest’inverno sembrava aver subito trovato il filo per trasformare la relazione fra Charles e Carlos in zucchero, ma sono bastate le prime difficoltà a far riemergere gli attriti. E se ci fosse veramente da contendersi un bottino pregiato? Delle cose della scuderia si parla nel box non davanti alle telecamere.

La Mercedes, a quanto pare, ha imboccato la strada opposta. Non vuole affatto rassegnarsi a buttare via un secondo anno di fila e sta alacremente lavorando per portare ad Imola una versione della W14 profondamente rinnovata, soprattutto nelle pance che non avevano eguali in F1. Secondo i dati delle simulazioni, i vantaggi fanno ben sperare e Lewis e George potrebbero fare il resto per mettere il sale sulla coda a superMax. Per far ciò Toto Wolff ha invertito le sue due punte progettuali: Allison è tornato a tempo pieno responsabile tecnico, Elliot è finito in panchina e si occuperà dei progetti futuri. Da tenere sottocchio c’è sempre l’Aston Martin che sembra avere un anno di vantaggio sui target interni di crescita. E Alonso, che è salito sempre sul podio, è convinto che presto vincerà il suo 33° GP dopo un digiuno di oltre dieci anni.

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Lunedì 24 Aprile 2023 - Ultimo aggiornamento: 27-04-2023 09:34 | © RIPRODUZIONE RISERVATA