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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino

Formula E show: l'E-Prix di Roma fa rivivere le sfide delle bighe di Ben Hur

Sullo sfondo il Colosseo era quadrato, ma il finale dell’E-Prix ha fatto rivivere le infuocate sfide delle bighe di Ben Hur. I gladiatori con i caschi hanno dato spettacolo in un’ambientazione senza dubbio unica e gli spettatori negli ultimi chilometri erano quasi sempre in piedi per gustarsi meglio un sorpasso dietro l’altro. Non era stata così la prima parte della gara. Fino al cambio vettura, che avviene a metà dell’opera per consentire ai driver di concludere la corsa, il gruppone si era mosso tranquillo, con le monoposto una dietro l’altra, senza alcun tentativo di attacco.

Dopo il passaggio ai box la giostra si è infiammata e dal corpo a corpo è uscito vincente l’inglese Sam Bird con la sua DS piena di charme. Per il brand di lusso del gruppo PSA un trionfo importante perché si aggiunge a quello della gara iniziale di Hong Kong e porta il britannico in classifica generale molto vicino al francese Jean-Eric Vergne (ieri quinto). Ora Sam ha 101 punti contro i 119 di Jean-Eric ed è davanti allo svedese Felix Rosenqvist a quota 82. Sembrava proprio la giornata dello scandinavo che, orgoglioso della superpole conquistata, aveva sfruttato al meglio il vantaggio di scattare in testa guidando la corsa con audacia e sicurezza.

Invece Felix, dopo essere stato tradito in Messico dalla sua velocissima Mahindra motorizzata Magneti Marelli, ieri ha sbagliato lui, toccando da qualche parte e danneggiando irreparabilmente una sospensione. Proprio a qual punto la corsa ha preso fuoco. Perso il capobranco che appariva inattaccabile, il resto della muta si è scatenata per contendersi la vittoria. Quello più indiavolato è apparso il campione in carica Lucas Di Grassi al volante dell’Audi, un’auto in grande forma. Il brasilano aveva sfiorato il trionfo già a Punta Del Este in Uruguay un mese fa quando aveva tagliato il traguardo incollato alla Techeetah di Vergne (meno di mezzo secondo il distacco).

All’Eur Lucas ha visto la bandiera a scacchi appena 970 millesimi dopo Sam ma, nonostante gli assalti, non è riuscito a passarlo. Da quando aveva promesso che le avrebbe vinte tutte, in ogni caso, Di Grassi è sempre ad un passo dal trionfo, aggressivo all’inverosimile nel non facile tentativo di difendere la corona e non dover abdicare. Il driver della casa degli Anelli ha sfruttato il FanBoost che gli anno regalato i tifosi attraverso i social per iniziare la remuntada e passare il sempre tosto Buemi che alla fine si è dovuto accontentare del sesto posto. Da lì la rimonta è stata imperiosa e Lucas si è rapidamente arrampicato in zona podio.

Davanti a lui la DS di Bird e la Jaguar di Mitch Evans che lottavano fra di loro per la leadership. Brand con tanto profumo di storia del motorsport, sembrava una vera rivincita dei costruttori europei nei confronti di quelli orientali che fino a Roma avevano occupato i primi posti sia della classifica Costruttori che di quella Piloti. L’indiana Mahindra e la cinese Techeetah, ora che il Circo è sbarcato in Europa dove disputerà altri tre E-Prix prima del gran finale a New York, dovranno impegnarsi a fondo per difendersi dagli assalti dei team europei.

Il circuito dell’Eur, oltre ad essere paesaggisticamente affascinante, è molto spettacolare perché in alcuni punti (quelli più sicuri) è particolarmente largo e consente di presentarsi alle staccate addirittura in tre. Cosa che Sam, Mitch e Lucas hanno puntualmente fatto mandando gli appassionati in delirio. Nel giro finale Evans è rimasto a corto di energia ed è stato infilato anche dalla Techeetah di Lotterer (era stato il più veloce nelle qualifiche) e dall’altra Audi di Abt prima di rallentare a passo d’uomo e chiudere nono (l’altro Giaguaro di Piquet ha avuto problemi a metà gara). Con il podio di Lotterer e il quinto posto di Vergne la Techeetah mantiene 34 punti di vantaggio sulla DS ora salita al secondo posto. E fra due settimane gioca in casa perché si disputerà l’E-Prix di Parigi.

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Domenica 15 Aprile 2018 - Ultimo aggiornamento: 16:46 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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