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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Lewis Hamilton con suo ingegnere di pista Riccardo Adami

Ferrari, rivalità fra i piloti: Hamilton e Leclerc hanno diverse visioni tecniche

di Giorgio Ursicino

Una giornataccia da dimenticare in fretta. Per carità, l’attuale Formula 1 è uno sport scientifico e gli errori, anche i più imbarazzanti, vanno analizzati in profondità e tenuti in memoria per avere ampie speranze che non ricapitino più. Certo, stando con il telecomando davanti alla tv, la scena del post gara cinese è stata esilarante. Prima una monoposto sottopeso. Poi l’altra con il fondo troppo consumato. Se non fosse una cosa serissima, sulla quale molte persone qualificate e capaci si stavano mangiando i gomiti, c’era da pensare di essere su “scherzi a parte”. Perdere le staffe è anche lecito visto che una scena del genere non si era mai vista in 1.100 gran premi, cioè 75 anni di storia.

Rivalità tra Hamilton e Leclerc?

Cosa è realmente accaduto probabilmente non lo sapremo mai: chi sbaglia va protetto. Certamente il team principal, che è anche un ingegnere coi fiocchi, ha aperto un’indagine per non avere dubbi su come sia andata. A Maranello ci sono centinaia di ingegneri, e sulla SF-25 centinaia di sensori, ricostruire la vicenda non sarà difficile. La Scuderia, dopo gli errori, si è comportata in modo impeccabile. Ha accettato i verdetti delle verifiche. Mai messo in dubbio l’operato dei commissari anche se le infrazioni erano marginali. Subito dopo Maranello ha emesso uno stringato comunicato, dicendo che non c’era niente a cui appellarsi e l’accaduto servirà per fare esperienza.

 

Argomento chiuso, quindi, anche perché di carne sul fuoco ce n’è parecchia. Il più indaffarato, come sempre, è il capo. Anche perché, specialmente quando le cose non funzionano perfettamente, la responsabilità è la sua. Ed in questo inizio di 2025 non è che sia filato tutto liscio. Anzi. Le aspettative, almeno quelle dei tifosi, erano ben altre. Lo scorso anno la SF-24 ha chiuso la stagione in crescendo, contendendo il Mondiale Costruttori alla McLaren. Poi, l’inverno è stato giustamente all’ombra di Lewis, accolto come un messia. Le speranze, non proprio infondate, erano di competere per riportare tutti e due i Titoli a Maranello. Invece il digiuno s’allungherà?

Non è affatto detto, però bisogna correre velocemente ai ripari, estrarre dalla monoposto tutto quello che può dare per evitare che le rivali papaya fuggano via. Andrea Stella, il condottiero della McLaren, getta acqua sul fuoco, ribadendo che la loro superiorità è effimera, la MCL39 è rapida, ma scorbutica da guidare. In realtà, se tutto andava come doveva, il team inglese aveva già due doppiette in altrettante gare ed a Suzuka potrebbe fare la terza. E non è come la Red Bull dove c’è solo Verstappen, Lando e Norris sono entrambi in grado di vincere. Oltre agli aspetti tecnici, Vasseur potrebbe dover affrontare anche quelli “umani” perché i piloti del Cavallino sono una coppia esplosiva in tutti i sensi.

E non può essere altrimenti. Formidabili campioni, anche se con una bacheca diversa, sono anche gli unici che se il compagno dovesse vincere, sarebbe una cocente sconfitta. Charles ha dichiarato allo sfinimento che quest’anno ha un solo obiettivo: vincere il titolo. Come potrebbe Lewis ambire a meno? Non è affatto vero che in tutti i team è così. Max corre da solo. Adesso metteranno le inserzioni per trovare chi vuol guidare la macchina uguale alla sua. George ha i galloni del capitano ben lucidi: il nostro Kimi è bravo, ma se a 18 anni arrivasse secondo non sarebbe un dramma. In McLaren vanno tutti e due forte, ma nessuno dei due può pretendere nulla. Piastri ha fatto la prima pole soltanto in Cina.

Frederic, dunque, ha la doppietta più lucida ma avrà il suo bel da fare. C’era un audio che non è mai stato mandato in onda dal quale emerge che lo scambio di posizioni lo ha chiesto Hamilton, senza nessuna imposizione. È certo che è così, ma perché nel finale non gli è stata ridata la posizione anche se non l’ha chiesta? La cosa più delicata, però, sembra la visione tecnica. Il britannico adorava l’assetto della Sprint che ha dominato. Al monegasco piaceva tanto quello del GP con il quale le rosse navigavano in quinta o sesta posizione. Chi avrà ragione? Vasseur, che è sicuramente il più bravo nel paddock a gestire i driver, dovrà invitarli a trovare una sintesi.

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martedì 25 marzo 2025 - Ultimo aggiornamento: 26-03-2025 09:35 | © RIPRODUZIONE RISERVATA