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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Hamilton festeggia la centesima vittoria a Sochi in Russia

Hamilton festeggia la centesima vittoria, ma il suo rivale Verstappen fa un passo verso il titolo

di Giorgio Ursicino

La Mercedes vince l’ottavo GP di Russia consecutivo. Tutti quelli che si sono disputati nella storia della F1. Il suo profeta, Lewis Hamilton, si porta a casa il centesimo trionfo da quando esiste il Campionato del Mondo. È ovvio che nessuno è riuscito a fare come lui. Il vero vincitore della gara di Sochi, però, è Max Verstappen che difficilmente ha un sorriso tanto radioso, nemmeno nelle 7 domeniche in cui quest’anno si è arrampicato sul gradino più alto del podio. Nelle ultime due battaglie su piste velocissime, tutte di aerodinamica e motore in cui la corazzata tedesca sembrava poter doppietta, ha perso solo 7 punti nei confronti del campione britannico. In più, ieri, ha smaltito la penalità per avere preso a ruotate il casco del rivale a Monza.

Come se non bastasse, ha “smarcato” pure la quarta power unit della stagione e, partendo dal fondo dello schieramento, ha chiuso secondo con un’epica rimonta e anche un po’ di fortuna. Facendo bene i conti un vero dominio. La Ferrari, da parte sua, ha graffiato. Anzi ha rampato. Sainz è partito in prima fila, ha fatto un eccellente partenza, condotto il gruppone nella prima parte della corsa ed è riuscito a difendere il podio nel finale nella lotteria del diluvio. Più o meno in una posizione simile si trovava Leclerc che però partiva in coda come l’olandese per aver montato il quarto motore stagionale. Quando si è scatenato il nubifragio, Charles e il muretto non hanno colto il momento magico.

Il monegasco è stato costretto ad effettuare un giro di troppo sull’asfalto allagato finendo fuori e gettando al vento l’ottimo lavoro fatto sfruttando il nuovo propulsore più performante. Il predestinato ha navigato sempre nelle vicinanze di Verstappen e questo mette in risaltola fuga iniziale del compagno spagnolo visto quanto sono forti Max e la Red Bull. Così il Re Nero non è riuscito a godersi il momento da leggenda come meritava. Si è presa la coppa più grande ed ha spruzzato il prosecco, ma trovarsi sul podio l’olandese volante è stata dura: quando è arrivata la pioggia era solo settimo, con poche chance di migliorare la posizione. Il team austriaco ha confermato di saperci fare e quando sono cadute le prime gocce ha immediatamente chiamato ai box il suo pupillo che non aveva molto da perdere. Non ha scommesso sul presente, ma sul futuro e gli è andata bene perché il temporale è arrivato furioso.

Max ha sorriso e incassato il regalo. La grande esperienza dell’inglese, invece, gli ha messo nel “computer” il tarlo che questo forse non è il suo anno anche se venderà cara la pelle fino all’ultimo. Situazione che non viveva più da 5 anni quando si dovette inchinare al compagno Rosberg. Ora Lewis comanda le operazioni per sole 2 lunghezze (246,5 punti a 244,5, terzo è Bottas staccatissimo), mentre fra i Costruttori è in testa le Mercedes che ha rafforzato la leadership (397,5 a 364,5, più di 30 punti, più o meno il bottino di una corsa per un top team). La corrida dell’Est è stata appassionante e sempre incerta, non solo per il pantano finale.

Sarà per l’introduzione del budget cup, sarà perché gli ingegneri stanno lavorando duramente sulle rivoluzionarie vetture del 2022, non c’è più così tanta differenza fra le prime due scuderie e il resto del gruppo. Il carosello era in mano alla McLaren di Lando Norris fino a pochi km dalla fine ed anche la Ferrari ha confermato la sua crescita. Non sfigurano più neanche l’Alpine e l’Aston Martin e si difende alla grande anche Alphatauri, almeno quella di Gasly. Scalpita la Williams di Russel e le vetture motorizzate Mercedes volano tutte sul dritto dando del filo da torcere alle Red Bull ed alle stesse Stelle di Stoccarda. Sia Hamilton che Verstappen hanno trovato un muro quando hanno cercato di scavalcare l’arancione di Ricciardo.

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Lunedì 27 Settembre 2021 - Ultimo aggiornamento: 29-09-2021 17:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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