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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Benedetto Vigna il Ceo della Ferrari con un bolide di Maranello

Ruggito Ferrari: 2021, l'anno migliore della storia. Vigna: «Merito dei nostri dipendenti, a loro un premio di 12 mila euro»

di Giorgio Ursicino

La pandemia dei semiconduttori nemmeno sfiora l’enclave di Maranello, così Ferrari può archiviare un esercizio super. Ogni voce è un record, e dipendenti brindano: potranno incassare fino a 12mila euro per il “premio di competitività”. Per la prima volta nella storia nel 2021 le consegne hanno superato 11mila unità (11.155 per l’esattezza, +22% sul 2020 e +10% sul 2019, l’anno prima dell’arrivo del virus). La capacità produttiva di 15mila esemplari, il portafoglio ordini mai così gonfio e l’arrivo di altre Ferrari che «prima non c’erano» come l’attesissima Purosangue, lasciano intuire che la vetta verrà ancora superata. I ricavi netti hanno raggiunto i 4.271 milioni di euro (anche qui è crollata la storica barriera dei 4 mila), +23% sull’anno scorso e +13% su quello precedente.

«Abbiamo registrato una crescita a doppia cifra su tutti i principali indicatori finanziari con un margine sull’Ebitda eccezionale del 35,9% mai raggiunto in precedenza», ha spiegato il ceo Benedetto Vigna che per la prima volta ha firmato l’intero esercizio finanziario del Cavallino. L’Ebitda, infatti, è di 1.531 milioni di euro (+34% sul 2020, +20% sul 2019), mentre l’Ebit ha registrato un +50% (per la prima volta ha superato il miliardo, 1.075 milioni). L’utile netto è stato di 833 milioni pari a 4,5 euro per azione, con un cash flow industriale di 642 milioni. Il business è cresciuto in tutte le aree geografiche, con percentuali inverse rispetto alla presenza: +97% nella “grande” Cina (899 consegne), +27% nel resto dell’Apac (1.933), +22% nelle Americhe (2.831), +14% in Europa (5.492).

Risultati del genere sono stati raggiunti «grazie alla passione e alla dedizione delle persone che lavorano nel gruppo Ferrari. Il loro impegno è stato premiato da un importante riconoscimento», ha continuato Vigna che recentemente ha riorganizzato la sua squadra per modellarla meglio alle sfide future. «Sono ottimista ha poi aggiunto - non abbiamo mai avuto un portafoglio ordini così ricco e una gamma tanto completa. Nel 2022 presenteremo Purosangue. L’ho provata a lungo sull’Appennino, un’esperienza stupefacente, vi sorprenderà. Comunque resteremo fedeli alla nostra strategia di una crescita controllata per preservare l’esclusività del marchio. Declineremo anche la tecnologia di elettrificazione e digital in versione Ferrari, i nostri modelli ibridi confermano che vogliamo essere al passo con i tempi».

Verrà monitorata con grande attenzione anche l’approvvigionamento in un periodo in cui, per molteplici motivi, è sotto forte pressione la gestione dei costi: «Facciamo grande attenzione all’aumento dei prezzi di energia e alluminio, ma abbiamo buoni fornitori su cui fare leva». Per concludere Vigna ha buttato un occhio allo sport considerandolo un asset fondamentale: «La scorsa è stata una stagione superba per le nostre GT, abbiamo conquistato i titoli WEC sia dei Piloti che dei Costruttori e vinto la prestigiosa 24 Ore di Le Mans. In F1 siano cresciuti chiudendo al terzo posto. Ora arrivano le nuove monoposto per un cambio generazionale». Intanto ieri il direttore generale dell’Acea, Eric-Mark Huitema, ha lanciato uno dei tanti allarmi su una nuova mobilità troppo veloce: «L’Europa ha bisogno di una tabella di marcia realistica per raggiungere la neutralità del carbonio. Una road map non condivisa potrebbe generare preoccupanti ripercussioni sul piano industriale e sociale».

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Giovedì 3 Febbraio 2022 - Ultimo aggiornamento: 04-02-2022 08:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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