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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Max Verstappen supera Charles Leclerc all'esterno nella prima curva di Suzuka

Verstappen domina, Red Bull passeggia sull'acqua a Suzuka. Leclerc s'inchina: «Giusto così»

di Giorgio Ursicino

Una gara incolore che diventa spettacolare per la bellezza della pista e le condizioni ambientali. Non c’è storia nel Gran Premio del Giappone. Verstappen ha un solo risultato per presentarsi oggi al verdetto FIA con il doppio titolo di Campione del Mondo. Come se non bastasse, Suzuka è la tana della Honda che da questo weekend è tornata a brillare sulla carrozzeria della Red Bull alla quale fornirà assistenza motoristica per prossimi tre anni. Troppo importante far brindare il partner davanti ai tifosi amici. A turbare la festa è arrivato l’atteso temporale che mette i bastoni fra le ruote a Max. Si sa che con l’acqua a catinelle l’imprevisto è dietro l’angolo e può guadagnarci solo chi non è competitivo. Nonostante le pozzanghere simili a stagni, il direttore di corsa spegne il semaforo e i lupi famelici si avventano sul tracciato con le intermedie. È l’inferno.

Con l’atmosfera che ricorda molto la giornata tragica di Jules Bianchi. Charles parte in modo perfetto. Max è dietro, ma alla prima curva fa vedere che in questo frangente gli avversari devono accontentarsi. Con una staccata mai vista passa all’esterno e riconquista la testa facendo un sorpasso impossibile proprio al “duro” Leclerc. Quasi imbarazzante. «La penalizzazione? Forse è giusto così...», ha commentato rassegnato il predestinato. La auto volano in una nuvola d’acqua, Sainz va in acquaplaning, esce a destra e poi picchia violentemente a sinistra per rimbalzare sull’asfalto. I brividi corrono lungo la schiena, la SF-75 ferita è di traverso in pista mentre il gruppone sfila alla cieca. Solo un miracolo evita il peggio con Hamilton che sfiora la Ferrari nel tentativo di infastidire Ocon. Gasly raccoglie con l’AlphaTauri un grosso cartellone divelto da Carlos che gli distrugge l’ala e gli toglie visibilità.

Bandiera rossa a gara interrotta ma, mentre Pierre stava riaccodandosi ai compagni in regime di safety car ad andatura sostenuta incontra un trattore che andava contromano e recuperare i rottami. «Poco più la e sarei morto...» imprecava il francese in preda al panico. Dopo due ore nuova partenza con distanza ridotta. Non succede nulla se non una Ferrari che degrada anche con bagnato le coperture (specialmente le anteriori) perdendo terreno da Max e dovendosi difendere da Perez. All’ultima curva del giro finale Leclerc teme l’attacco del messicano, ritarda la frenata e arriva lungo dovendo tagliare la chicane. In una situazione del genere bisognerebbe dare strada a chi è dietro, ma visto che la corsa è finita i commissari penalizzano di 5 secondi il monegasco che da secondo scala terzo. Binotto, non solo per questo, usa termini duri come marmo, mentre Max ritira il suo secondo titolo.

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Lunedì 10 Ottobre 2022 - Ultimo aggiornamento: 18:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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