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MILLERUOTE
di Giorgio Ursicino
Lando Norris commenta con il suo connazionale sette volte campione del mondo Lewis Hamilton la pole di Barcellona

Verstappen in mezzo fra Norris ed Hamilton. De Meo e Briatore riportano l'Alpine fra i “grandi”

di Giorgio Ursicino

Qualifiche al cardiopalma a Barcellona. La pole va alla McLaren di Norris che si conferma in crescita e, nel tentativo finale, riesce a precedere la Red Bull di Verstappen piegata per appena 2 centesimi. Staccate di poco più di 3 decimi, invece, le coppie sulle altre due vetture più performanti. Questa volta è la Mercedes a precedere la Ferrari, con Lewis che sopravanza George in seconda fila di 2 centesimi, mentre Charles ha la meglio su Carlos per 5. In ogni caso, il quartetto è racchiuso in soli 30 millesimi. Perez ottavo e Piastri decimo senza tempo in Q3 completano lo schieramento delle 8 macchine migliori, ma si sono dovute piegare alla sorpresa di Montmelò.

L’Alpine, che aveva ai box il nuovo acquisto Flavio Briatore e Luca de Meo, il Ceo del Renault Group che lo ha ingaggiato, è improvvisamente risorta, portando Gasly in quarta fila ad un decimo dal tandem del Cavallino. Che non si tratti di un fuoco di paglia lo conferma la seconda vettura della Nazionale francese che ha accompagnato Ocon al nono posto. L’abile Flavio, chiaramente, non ha meriti per questo colpo di reni. Piuttosto comincia a dare i suoi frutti il lavoro fatto da de Meo stesso con il team principal Bruno Famin. Finora l’equipe francese ha collezionato 5 punti in 9 GP, ma dopo le prime 5 gare era ancora a quota zero.

In Spagna ha portato due monoposto in Q3, scatteranno entrambe in quarta fila e, se si confermeranno al traguardo, potrebbero prendere più punti che in tutta la stagione. Briatore, forse, farà la sua prima “manovra” ufficiale nel nuovo ruolo. Dall’alto della sua esperienza di manager pluricampione del mondo, spiegherà a Pierre ed Esteban (soprattutto a quest’ultimo...) che dovranno restare lontani della vettura con gli stessi colori... Si annuncia un gran premio entusiasmate.

A mettere ancora più pepe sulla pietanza, quando si spegnerà il semaforo (oggi pomeriggio alle 15, diretta si Sky), è attesa una pioggerellina rinfrescante che potrebbe capovolgere le gerarchie per come le monoposto si adatteranno al fondo stradale mutevole con temperature poco stabili. L’aspetto più rilevante, però, sono i risultati degli sviluppi portati da tutte le squadre da Miami-Imola in poi. Quasi azzerando del tutto il vantaggio che la Red Bull del cannibale aveva ad inizio stagione. La Ferrari era in agguato già nelle prime gare. Poi, nel duello, si sono pian piano inserite prima la McLaren e, da poco, anche la Mercedes. Ora sono almeno quattro i team che si contendono il podio e, perché no, anche la vittoria.

Emerge così di più il talento dei piloti e, da questo punto di vista, il campione del mondo non è messo affatto male, pronto a gettare nel calderone la sua immensa classe che può valere centesimi e mettere al riparo da errori. Red Bull e McLaren hanno dei capisquadra. Max sfoggia una marcia in più rispetto a Sergio, Piastri ha un’innata velocità, ma paga ancora qualcosa a Lando sull’altare dell’esperienza. Diverso è il discorso nelle altre due squadre di vertice (Ferrari e Mercedes) dove le coppie di piloti sono più omogenee e, spesso, si invertono le posizioni.

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Domenica 23 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 16:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA