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ROMA - Il mercato dell’auto corre, quello dei veicoli da lavoro vola. Non c’è alcuno dubbio che il mondo dei motori in Italia stia attraversando un buon momento. Nel 2016 le vendite di vetture sono aumentate del 16%, quelle dei “commerciali” del 49%, quelle degli industriali del 52%, con un picco addirittura a tre cifre (153%) nell’ultimo mese dell’anno. Quando salgono le richieste dei giganti della strada, di solito, l’economia sta per ripartire. In questo particolare caso, però, il merito sembra più del superammortamento introdotto dal governo. Sia come sia, i costruttori hanno spinto la ripresa con intriganti offerte e poi l’hanno cavalcata, in modo diverso, sfruttando al meglio le loro gamme e la potenza di fuoco dei loro concessionari.
Abbiamo parlato del nuovo scenario con Domenico Chianese, presidente e amministratore delegato di Ford Italia, un brand che ha ottenuto risultati di grande rilievo in particolare nei veicoli commerciali.
Presidente come spiega la vostra forte crescita nel settore dei mezzi da lavoro?
«In realtà siamo molto soddisfatti anche di come sono andate le cose nelle auto. Il 2016 è stato un anno in cui il mercato ha dato forti segnali di ripresa, le immatricolazioni di vetture sono aumentate di oltre il 15%, quelle dei veicoli commerciali di quasi il 50%. Nelle vetture la crescita di Ford si è avvicinata a quella media del mercato, risultato che invece abbiamo centrato in pieno nelle vendite ai privati. In questo canale siamo import leader in un periodo in cui Ka e Fiesta, due modelli che si inseriscono in una fascia che vale la metà delle richieste totali, sono in fase di sostituzione».
Andate bene nelle vendite ai privati, ma non è la quota delle vetture aziendali ad essere in crescita?
«Nel mercato aziendale puro, cioè quello del noleggio a lungo termine e delle vetture intestate a società, abbiamo avuto un ritmo di crescita superiore al mercato».
Nei commerciali avete quasi raddoppiato le vendite, una performance sorprendente anche in un mercato in notevole salute. Quale è stato il segreto?
«Abbiamo sfruttato due opportunità. Da una parte la richiesta in forte aumento, dall’altra una gamma tutta nuova e molto completa. Quasi tutti i nostri modelli sono stati lanciati da poco ed è possibile scegliere fra numerose opportunità: forme di carrozzeria, portata, lunghezza del passo, motori benzina o diesel, fino alla possibilità di avere la trazione integrale».
Anche dei pick up vi ritenete soddisfatti?
«Molto. Il Ranger è il primo assoluto della sua classe».
Come è attualmente lo scenario nel settore dei veicoli da lavoro fino a 35 tonnellate? Chi sono i protagonisti?
«Il costruttore nazionale, cioè Fiat e Iveco insieme, rappresentano la metà delle vendite, poi c’è Ford con una quota che sfiora l’11,5%».
Quali sono le conseguenze di questa notevole performance nel business di Ford Italia?
«I commerciali spingono in alto il nostro fatturato, il Transit ha un prezzo medio che è intorno ai 20 mila euro».
Come è articolata attualmente la vostra offerta?
«Abbiamo sei diversi modelli, tutti molto recenti, la metà dei quali è disponibile anche in versione trasporto persone. Si parte dalla Fiesta Van, poi c’è il Courier quindi il Connect; più in alto ci sono il Custom e il Transit. Il Ranger è il nostro pick up. Courier, Connect e Custom sono disponibili anche con il brand Tourneo, la versione cioè riservata al trasporto passeggeri, da cinque a nove posti».
Oltre al binomio novità di prodotto-ripresa del mercato c’è qualche altro elemento che vi ha aiutato a fare la differenza?
«La rete, senza dubbio la rete. Un network in parte diverso da quello delle vetture e più complesso. Nel settore dei mezzi da lavoro, infatti, il cliente esige una consulenza sia nell’acquisto che nel periodo di utilizzo. E questa è stata una bella opportunità per far fare un salto di qualità ai nostri concessionari e lo sarà ancora di più in futuro. Anche lo scorso anno la rete Ford è stata premiata per il più elevato livello di soddisfazione che i dealer hanno nei confronti della casa madre».
Quali sono i vostri obiettivi nel breve?
«Il nostro rivale più vicino in classifica è abbastanza staccato, vogliamo ulteriormente rafforzare questa posizione».
I veicoli di elevata qualità arrivano dalle fabbriche estere, quale è stato il merito della squadra italiana?
«Oltre ad accompagnare e gestire la crescita dei dealer, siamo stato bravi a leggere l’evoluzione della domanda, a prevedere la crescita e quando è servito abbiamo avuto disponibilità di prodotto. Dobbiamo riconoscere che il brand Transit è molto forte, giustifica un premium price, ma abbiamo anche formulato soluzioni finanziare adeguate.Ci sono già 50 Transit Center su 89 dealer e vogliamo crescere ancora. Oltre alla trazione integrale e al cambio automatico ora è disponibile un nuovo propulsore 2.0 EcoBlu».
Con tutte queste armi quanti di questi veicoli avete venduto nel corso del 2016?
«Circa ventimila commerciali ai quali vanno aggiunti i circa cinquemila Tourneo per il trasporto persone».