A Viterbo da tutta Europa per il dottore delle Vespe: anche 9 mesi per un restauro a regola d'arte

A Viterbo il "dottore" delle Vespe Piaggio: collezionisti da tutta Europa per restaurarle

di Massimo Chiaravalli
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Lo chiamano il dottore delle Vespe. Quelle con la "V" maiuscola, quelle storiche della Piaggio. L’insolito medico è Simone Trippini, una passione nata per caso e diventata punto di riferimento in tutta Europa per collezionisti di un certo livello e appassionati veri. E ce ne sono, visto che i tempi di attesa sono di 9 mesi.

Nel 70° anniversario della mitica Vespa, lui festeggia 10 anni di “cure”, praticate in un capannone della zona industriale di Viterbo, il Poggino: ne ha rimesse a nuovo circa 600. «Noi – dice Trippini, 39 anni – la vediamo come un’opera d’arte: ci mettiamo cura in ogni dettaglio. Ecco, la nostra forza sta nel non essere come una carrozzeria classica». La passione gliel’ha passata il padre, regalandogliene una per i suoi 14 anni. Un giorno ha deciso di sistemarla. Da lì una serie di interventi che durano ancora, tanto da aver soppiantato il tuning, per cui nel 2002 era nata l’officina.

Special o Px? «Sono quelle più note, ma dietro la Vespa c’è un mondo: noi ne conosciamo ogni singola forma, dettaglio, modello, differenza tra l’uno e l’altro». E quindi, quando ne capita una rara, non si può semplicemente riverniciarla: c’è quel mondo da preservare. «Qui si provvede a tutto: motore, verniciatura, saldature, restauro di ogni parte, sabbiatura. In questo senso come noi in Italia non ci sono altri. Le mani ce le mettiamo solo io ed Emanuele». Ovvero Pintus, 29enne, l’unica altra persona appositamente formata.
 

 

Le richieste arrivano, oltre che da tutta Italia, anche da Francia, Germania, Austria, Svizzera. E si tratta di «collezionisti di un certo tipo». Tutto esclusivamente tramite il passaparola. Social network? Sito internet? Niente. Perché se il cliente è esigente sa anche a chi affidarsi: il lavoro arriva da solo. E di livello. Come quando si è presentato un signore con una 125 Sport su base bacchetta. «Ce ne saranno una o due al mondo – spiega Trippini – erano infatti prototipi realizzati artigianalmente dalla Piaggio per le gare di regolarità. Adesso vale qualcosa come 130-150 mila euro». Ha rimesso a nuovo pure quelle apparse nel film “Vacanze romane”. O la Et3, che vale circa 5 mila euro, la 98, 90 SS e 850, oppure una 125 rigida con la targa posta sul faro anteriore, realizzata per il mercato svizzero.

Riproduce ex novo intere parti mancanti e crea prototipi. «Insomma – conclude – le Vespe escono da qui nuove come lo erano all’epoca». Al massimo - se si cerca un vintage estremo ma credibile - con un raffinato ageing, il processo di invecchiamento dei materiali. Sì, il “dottore” fa anche questo.

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Sabato 29 Ottobre 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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